“Contemporaneamente resta in piedi l’altra mia grande idea di istituire in città il primo museo fiscal-postale d’Italia in uno spazio espositivo a Palazzo Ducale”
LARINO. I nostri lettori ormai hanno imparato a conoscere da vicino il nostro amico Berardo Mastrogiuseppe, il sociologo esperto di Weber, il professionista che per tanti anni ha lavorato al Sert di Larino mettendo prima su carta e, poi a terra, nella quotidianità del suo lavoro, progetti di recupero importanti per i tossicodipendenti come quello denominato ‘Fiumi Puliti. Ma non solo. Infatti, Berardo coltiva da sempre una passione particolare, la passione per la storia locale ed in special modo per quella parte della storia locale che passa attraverso i documenti e quello che nei documenti è contenuto. Il tutto partendo da quei quadrati, rettangoli poliedrici denominati francobolli e marche da bollo.
Autore del libro ‘Molise a Tassa fissa’ e di altre pubblicazioni sul tema, il noto professionista, oggi in pensione, ha avuto modo di raccogliere in tanti anni centinaia e centinaia di documenti che, al di là del loro eventuale valore economico, hanno il fascino di documentare attraverso l’uso proprio ed ‘improprio’ dei bolli la storia sociale ed economica della città frentana e del suo circondario.
In uno dei nostri consueti incontri del sabato mattina, mentre degustiamo un caffè ed un cappuccino al Bar dell’amico Roberto Rainone, Berardo ci svela che un suo vecchio sogno potrebbe presto diventare realtà: quello cioè di dare finalmente vita ad una rivista di storia fiscale, postale e locale.
“E’ un sogno, un desiderio che accompagna la mia vita ormai da quasi vent’anni. Grazie ai miei studi, alla mia collaborazione con importanti riviste del settore, grazie al prezioso e, per certi versi unico materiale, che ho raccolto in questi anni vorrei dar vita ad una rivista. Un trimestrale che fosse aperto al contenuto di tutti coloro che, magari pulendo una vecchia soffitta, si imbattano in lettere, documenti, ricevute di pagamento contraddistinte da affrancature particolari o semplicemente bolli.
Tutto materiale che insieme al mio, diverrebbe oggetto di approfondite chiavi di lettura e soprattutto sarebbe messo a disposizione di un pubblico più vasto proprio grazie alla pubblicazione su di una rivista. In Italia sono pochi gli esperti del settore e ancora meno quelli che si occupano di storia fiscale, postale partendo dalla specificità di un luogo. Il mio intento è quello di diffondere attraverso una rivista, non soltanto le vicende legate all’uso di marche e francobolli, ma anche quello di raccontare attraverso il loro uso la vita di Larino spaziando in un arco temporale di quasi cento anni.
Berardo ci ha anche confidato che per la nascita della rivista starebbe pensando anche di costituire una associazione ad hoc che possa poi editarla con regolare registrazione in Tribunale dando vita ad una redazione specializzata che possa poi organizzare mostre, convegni e ricerche su quel mondo, certo particolare, rappresentato dalle marche da bollo, dai francobolli e dal loro uso nel corso del tempo a partire dagli anni 60 del 1800.
Insieme alla rivista Berardo coltiva anche un altro grande sogno, ossia quello di riuscire a costituire presto a Larino un vero e proprio museo delle marche da bollo. Uno spazio fisico dove poter esporre il suo prezioso materiale.
“Un luogo di cultura, si spera all’interno di una delle sale di Palazzo Ducale, dove ricostruire attraverso i documenti partiti o arrivati a Larino dal 1859 in poi la storia sociale stessa della città frentana, microcosmo di rarità e testimone di combinazioni di marche e francobolli che costituiscono sicuramente un unicum italiano”.