LARINO. Un percorso istituzionale che ha portato, dietro la spinta propulsiva della Procura di Larino, del suo procuratore Elvira Antonelli, alla costituzione della rete di intervento per il contrasto alla violenza di genere. In una regione ancora, per certi versi, lontana dalla criminalità, ma dove i casi di violenza contro le donne purtroppo sono in aumento anche se restano per tempo, tanto tempo sommersi, quello siglato oggi, nell’aula grande del Palazzo di Giustizia, rappresenta senza dubbio un momento di altissima presenza dello Stato nelle sue varie articolazioni per osservare, fermare sul nascere e poi eventualmente reprimere ogni tipo di violenza che si consumi nelle mura domestiche, sui luoghi di lavoro, sulle strade di questa parte di Italia.
“L’ho voluta (riferendosi alla rete) – ha affermato il procuratore Elvira Antonelli – perché avevo una esperienza specifica in materia, una materia alla quale ho dato il mio contributo fattivo nell’organizzazione della rete quando ero a Sondrio. Non potevo lasciar perdere trent’anni di esperienza. E così giunta in questa sede, in questa regione, in questa giurisdizione, dove è giusto ricordarlo tanti enti esistevano già e stavano lavorando e lavorando bene, non si poteva pensare di non creare una rete che li accomunasse tutti in un dialogo reciproco. La collaborazione tra istituzioni è un dovere repubblicano, ha affermato proprio ieri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un’espressione bellissima che informa anche questa iniziativa. Per me è una grande soddisfazione, non me l’aspettavo! Quello che mi ha piacevolmente colpito è stato l’entusiasmo generale, è stata la disponibilità del presidente del tribunale Michele Russo non solo, ad appoggiare l’iniziativa, ma a mettere a disposizione questa aula, questa casa della giustizia. Quella che formalmente nasce oggi è una rete istituzionale che la Procura della Repubblica ha voluto come ente capofila, una rete istituzionale che si nutre di tutte le attività degli enti che la compongono. E’ una rete che passa attraverso tre fasi: l’osservazione per l’emersione del problema, l’intervento per la risoluzione dei problemi e il momento repressivo dei reati, quando ci sia la percezione che quel disagio che è stato osservato costituisce violenza di genere”.
Il Procuratore Antonelli fin dal suo insediamento, proprio due anni fa, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e più in generale contro la violenza di genere, si è spesa perché si raggiungesse questo risultato, che è un risultato di tutti e a vantaggio di tutti. Un risultato che trova certezza anche nella nuova legislazione del cosiddetto ‘Codice Rosso’ e nelle successive modifiche ed integrazioni.
“La Procura di Larino – ha aggiunto la Antonelli – ha il suo pool, per quanto piccolo, fortemente voluto con due magistrati fissi più una collega che interviene in reperibilità. Fin dal mio insediamento abbiamo aperto sul nostro sito la pagina sulla violenza delle donne, uno sportello donna indicando quelli che sono gli elementi fondamentali, che dovrebbero ispirare la volontà di rivolgersi alla procura. Abbiamo istituito una mail dedicata tumeriti.procura@giustizia.it conosciuta sì, ma al momento, come dire, non molto frequentata. Per questo ci auguriamo sia utilizzata molto di più per l’emersione delle violenze in famiglia, di quei reati che appartengono alla parte meno conosciuta, il cosiddetto numero oscuro e speriamo che questa iniziativa serva a farli emergere”.
Una rete coordinata dalla Procura che vede attori protagonisti altri organi istituzionali come la Prefettura, le Forze dell’Ordine, la scuola, le associazioni di volontariato, i comuni. uniti insieme per lavorare al meglio. Ed oggi, a Larino erano tutti presenti, per siglare l’intesa. Oltre alla Antonelli, al presidente Russo, alle sostitute Marianna Meo e Ilaria Toncini, c’erano i vertici delle forze dell’ordine, il questore Cristiano Tatarelli, il comandante provinciale dell’Arma Luigi Di Santo. E poi ancora, il direttore generale dell’Asrem, i delegati delle Polizie locali e dei Comuni di Termoli e Larino, le associazioni, il presidente dell’ordine degli avvocati Michele Urbano, i responsabili degli ambiti territoriali di Larino e Termoli, Arcano e Russo.
“Questa rete – ha affermato il presidente del Tribunale Russo – è applicazione vivente dell’articolo 2 della Costituzione, quello che ci parla della solidarietà sociale realizzata da una rete di istituzioni che cooperano e collaborano per porre un argine ad un fenomeno che purtroppo dobbiamo registrare anche nel nostro piccolo circondario. Noi, dal lato giudicante, lo vediamo dopo molto tempo, ma abbiamo fiducia nelle istituzioni che si mettono in gioco non soltanto con la repressione del fenomeno ma con la prevenzione perché educare vale molto più che punire”.