LARINO. “L’avvocato deve essere un uomo libero e deve avere l’abito morale per svolgere in modo corretto ed irreprensibile l’altissima funzione sociale che gli è attribuita”. Non una frase del maestro del diritto Calamandrei ma un pensiero dello stesso avvocato Egidio Iannucci. Un pensiero che il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Larino, presieduto oggi da Michele Urbano, uno dei discepoli proprio di Iannucci, ha voluto fissare a futura memoria nella targa ricordo di questa giornata in cui l’intero mondo forense bassomolisano ha onorato i 50 anni, ed oltre, di professione del noto professionista larinese.
Nella sala delle assemblee dell’Ordine, al piano rialzato del Palazzo di Giustizia, dopo gli interventi programmati inseriti nella giornata di studio sul nuovo ruolo dell’avvocato tra prassi e deontologia, (sono intervenuti l’avvocato Antonio De Michele e il collega Domenico Bruno) il momento clou si è avuto proprio con la cerimonia di consegna della toga d’oro al decano dell’ordine Egidio Iannucci. Una cerimonia molto partecipata e sentita, alla presenza del presidente del Tribunale Michele Greco, del procuratore Elvira Antonelli, del vescovo Gianfranco de Luca, del primo cittadino larinese Pino Puchetti ed, in collegamento il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco e la direttrice della scuola forense frentana Micaela Bruno. Alla presenza di tanti colleghi avvocati, di quelli, e non sono pochi, che proprio nello studio Iannucci hanno intrapreso ed appreso l’arte dell’avvocatura, i pregi di una professione che il ‘maestro’ ha saputo donare loro con l’esempio, l’eleganza dell’eloquio, con la fermezza di chi davvero ha saputo svolgere in modo corretto ed irreprensibile l’altissima funzione sociale che gli era stata attribuita.
In sala anche i nipoti dell’avvocato Fausi, Nora ed Angela presenti con quelle stesse toghe, segno di una professione che lo zio ha saputo tramandarli. Emozionato ed emozionante il discorso tenuto dal presidente Michele Urbano che ha ricordato i momenti vissuti all’interno dello studio Iannucci, la lealtà professionale e l’umanità del suo maestro capace di spendersi per tutti con quell’abito morale che ha contraddistinto la sua intera attività professionale e non solo. Infatti, come poi ricordato dall’avvocato Marco D’Errico, Egidio Iannucci incarnando quel ruolo della borghesia tipica del secolo scorso ha messo la sua persona anche al servizio della comunità andando a rivestire il ruolo di primo cittadino frentano, di presidente della FinMolise e di consulente legale della diocesi che è in Termoli-Larino. Una professionalità che anche l’amministrazione Puchetti ha voluto pubblicamente elogiare con il dono di una targa ricordo consegnata per l’occasione dall’assessore Giulio Pontico, dall’amico Giulio Pontico in cui testualmente si legge “l’amministrazione comunale in occasione della consegna della Toga d’oro per i cinquant’anni di Professione Forense all’avvocato Egidio Iannucci già sindaco della Città di Larino, esprime sincero apprezzamento e gratitudine per avere onorato l’intera comunità con serietà, impegno e dedizione professionale nella lunga e brillante carriera”.
Da parte sua, mentre quelli che una volta erano i suoi praticanti gli facevano indossare la toga d’oro, Iannucci visibilmente emozionato, dopo aver ringraziato di cuore tutti i presenti, ha affermato parafrasando Paolo Di Tarso “ho combattuto la buona battaglia, ho conservato la fede ora tocca a voi”.
Auguri caro Egidio, anche tu fai parte della mia famiglia e grazie per gli insegnamenti che hai donato anche a me quando, sempre indegnamente ho frequentato il tuo studio per diventare anche io avvocato, anche se poi la vita ha voluto per me altro. Grazie ed auguri.
Nicola De Francesco