LARINO. Se Lucrezio, nello scrivere il suo De rerum natura, mirava a liberare gli uomini dagli affanni e dai problemi esistenziali attraverso la promozione della filosofia epicurea, che trasmetteva un messaggio liberatorio che esortava gli uomini ad eliminare le paure irrazionali e la superstizione, il De rerum natura messo in scena questa sera al Cinema Teatro Risorgimento promosso dalla Fidas con il patrocinio del comune frentano, è riuscito a regalare al pubblico presente il connubio mirabile tra tre arti: la poesia del poeta internazionale Enzo Bacca, la magia delle immagini del dottore Guerino Trivisonno e la recitazione degli attori della Compagnia amatoriale InCerchio. Tre forme di arte unite insieme, legate tra loro da un regista Gaetano Ricci, visionario ed eclettico sognatore, che partendo da un ‘PhotoVersus in sol minore’ è riuscito a trovare un canovaccio di emozioni da portare in scena.
E’ riuscito a far raccontare a quei suoi personaggi sul palco del Risorgimento quelle avventure umane che nel solco del creato hanno messo in scena il rispetto per la natura, la consapevolezza dello scorrere del tempo, l’importanza del non perdere tempo, il valore dei sentimenti, l’inclusività delle scelte insieme al rispetto delle tradizioni, il fare memoria di un’umanità che leggeva libri e che oggi invece si perde nei meandri di una rete dove le emozioni diventano tik tok di fredde visualizzazioni.
Una serata diversa, di cultura piena al Risorgimento. Una serata di profonda verità e scoperta per coloro che hanno scelto di assistere allo spettacolo, di assistere e ascoltare la lettura scenica di Enzo Bacca, intervallata dalle immagini di Rino Trivisonno. Parole e foto come contenitori di vita, come scrigni di verità in cui si perdono e si trovano le emozioni della musicalità dei giorni, ciclici eventi che ridisegnano campi baciati dal sole, inverni al fuoco ingannatore, mani abrase dal lavoro, storie di madri e figlie, di padri e figli, storie di passioni che si mescolano al tempo che inevitabilmente scorre, ma che non può essere perso. E alla poesia, alle immagini, ecco l’arte di Ricci, degli attori della compagnia InCerchio a rendere il tutto meravigliosamente vero. Vero nella prosa dialettale, vero in quel loro rendere i dialoghi trasposizione fedele di stati d’animo, di situazioni del cuore e della mente che dal passato al futuro hanno raccontato storie di quotidianità anche surreali dove l’amore per la verità, il rispetto per la natura, il valore delle amicizie hanno avuto la meglio.
Davvero uno spettacolo pieno di emozioni che ha dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse ancora bisogno, di come a Larino, i larinesi, anche quelli di adozione come Bacca e tanti altri ancora, riescano a fare cultura, a mettere in scena, senza pensare a dizione o impostazioni di voce, emozioni. Ed il pubblico ha applaudito, ha fragorosamente detto grazie a: Arianna Altieri, Maria Angelozzi, Fabiola Ciciola, Grazia Di Blasio, Lorenzo Di Maria, Giovanni Giorgetti, Lidia Petrone, Paola Pilone, Gennaro Sarno, Nicola Vigliotti, Antonio Vitulli. E con loro grazie a Guerino Trivisonno, ad Enzo Bacca e a Gaetano Ricci.