Nel corso del consiglio monotematico richiesto ed ottenuto dal neonato Comitato ‘Cicero Pro Larino’, voto unanime dei consiglieri in favore delle richieste avanzate che saranno inoltrate alla Soprintendenza e alla direzione museale regionale: tra queste anche una nuova cartellonistica dell’area e una nuova illuminazione.
LARINO. Una votazione unanime. Tutti i consiglieri presenti si sono espressi in favore delle richieste avanzate dal neonato Comitato ‘Cicero Pro Larino’ (che ha su Facebook già oltre membri attivi), presieduto dalla professoressa ed archeologa Annarita De Notariis nel corso del consiglio monotematico, svoltosi questo pomeriggio, a Palazzo Ducale, consiglio richiesto al presidente Franco Rainone ed ottenuto proprio dalla nuova compagine associativa che è nata per spronare gli enti preposti affinché finalmente si creino le condizioni per l’apertura di un museo atteso in città da quarant’anni.
Nella sala intitolata alla memoria di Ugo Pietrantonio, dopo le formalità relative all’apertura dell’assise civica al pubblico, dopo la conta dei presenti, è toccato alla professoressa De Notariis ripercorrere la storia ‘travagliata’ di quello che per i larinesi è senza dubbio non un punto di arrivo ma una nuova opportunità di futuro. Fatti che prendono le mosse da una specifica interrogazione scritta del settembre 1992, presentata dall’allora senatore Luigi Biscardi, Vicepresidente della VII Commissione permanente “Pubblica Istruzione e Beni culturali”, a cui il Ministero per i beni culturali ed ambientali rispondeva che da tempo aveva inserito nei propri programmi la realizzazione di un museo archeologico della zona frentana nella Villa Zappone, situato a ridosso della zona archeologica ed inserito in un parco di valore naturalistico, precisando che si sarebbe provveduto non appena le disponibilità finanziarie lo avessero consentito, vista anche la peculiarità del patrimonio storico-archeologico di questo territorio (Frentania), distinto da quello della zona interna del territorio regionale (Sannio pentro). E poi il passaggio cruciale del 1994 quando lo Stato, esercitando il diritto di prelazione nei confronti della Villa Zappone e del Parco adiacente, nel frattempo messi in vendita dalla famiglia Zappone, fece diventare l’intera area parte integrante del Demanio Stato – Ramo Artistico. Premesse che hanno portato poi nel 2012 l’archeologa, dott.ssa Angela Di Niro, a stilare un progetto per la realizzazione di un Museo dei Frentani, da inaugurarsi a Larino, presso la Villa Zappone. Ed ancora delibere e stanziamenti di fondi, fino agli ultimi, 1 milione di euro chela Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Molise, nel quadro del programma di finanziamento triennale 2019-2021, ha stanziato per il Comune di Larino per la valorizzazione della sua area archeologica dell’l’Anfiteatro Romano e di Villa Zappone.
Un excursus necessario per inquadrare, semmai ce ne fosse stato bisogno, l’urgenza di dare finalmente ai larinesi la possibilità di vedere, di toccare con mano quel ricco patrimonio archeologico che resta nei magazzini della Soprintendenza, o in musei nazionali o internazionali, ma non a Larino, ossia di avere il suo museo a Villa Zappone, già di per se stessa casa museo.
L’intervento della De Notariis ha dato il via agli interventi dei presenti. Quello del sindaco Pino Puchetti che ha ricostruito anche dal punto di vista dell’amministrazione la storia, fino ad oggi, della mancata apertura del Museo Frentano, e la lungaggine della burocrazia che ha sicuramente reso le cose più difficili. Un intervento di piena apertura alle richieste del Comitato peraltro composto da persone altamente qualificate e professionali che per certi versi conoscono particolari inediti proprio della grandezza storico-archeologico di Larino. Interventi ad adiuvandum anche da parte dei consiglieri Faiella e Palmieri per un tema quello dell’apertura del Museo di Villa Zappone che tutti credono ormai non più rimandabile al futuro.
Nel corso della seduta consiliare, aperta alla cittadinanza c’è stata la possibilità di sostenere anche altre ipotesi in relazione al luogo dove ubicare l’erigendo museo, ma si è scelto di perseguire l’idea primaria, quella di Villa Zappone e, nello stesso tempo, di costituire un tavolo tecnico paritetico tra il Comitato e l’amministrazione per seguire passo dopo passo l’avanzamento dei lavori e valutare altre iniziative utili a sostegno dell’apertura del Museo Frentano.