L’intendimento del libro è quello di far capire al lettore che la storia la puoi studiare sui libri ma per capirla devi guardare in angoli più nascosti. E durante la Guerra fredda li potevi trovare in un palazzetto dello sport, sui campi e sugli spalti, dove i popoli riuscivano a dribblare le proprie ‘ribellioni’.
LARINO. Nuovo ed interessante appuntamento targato Lions club di Larino d’intesa con la civica amministrazione frentana in programma domani, nell’ambito del ciclo di incontri denominato ‘Percorsi in Biblioteca’.
Nella sala Freda di Palazzo Ducale, alle 18.00 di giovedì, sarà presentata l’opera prima “Volevo solo giocare a ping pong”, di Ciro Romano (Caffè orchidea editore). Dopo i saluti istituzionali del presidente del lions Pasquale Gioia, del sindaco Pino Puchetti e dell’assessora alla Cultura Iolanda Giusti, moderati da Graziella Vizzarri i protagonisti di questo ulteriore pomeriggio di cultura saranno il collega giornalista e docente Giuseppe Pucciarelli e lo stesso autore Ciro Romano.
Quest’ultimo vive a Salerno con la moglie, due figli e una cagnolina con tre zampe. È avvocato, abilitato alle Magistrature Superiori. Guarda il calcio dall’età di tre anni, e ne scrive per testate giornalistiche e pagine social. Prima per passione, poi per motivi professionali, diventa esperto di tifo radicale. Tiene conferenze e partecipa a dibattiti pubblici per l’abolizione alle limitazioni di legge al tifo e agli spostamenti delle tifoserie. Una passione che lo accomuna con il collega Pucciarelli oltre alla città dove vive.
Ebbene, insieme, avranno modo di presentare questa opera prima che -come abbiamo avuto di leggere – “è ambientata nel secondo dopoguerra, dove il mondo è diviso in due blocchi, ma da una parte e dall’altra le crepe si insinuano: Nixon cerca una exit strategy dal Vietnam, URSS e Cina confliggono sulla politica estera. I Beatles si sono sciolti, ma il loro ultimo singolo “Let it be” lo cantano tutti. Nell’anticamera di un conflitto mondiale nefasto lo sport diventa un mezzo di propaganda ideologica. Ma la vita dei campioni non è mai facile ed è tra il campo e gli spalti che si apre un varco di pace e ribellione. Ed in tutto questo l’autore disegna una mappa inedita degli anni della Guerra Fredda e di quel tempo – che forse non è mai passato del tutto – in cui una partita non era mai solo una partita. E in cui un pullman cinese che fa salire a bordo un campione americano di ping pong potrebbe cambiare il corso della Storia”.