LARINO. “Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra. E un pianoforte sulla spalla” Sì, a distanza di quarant’anni la celebre canzone autobiografica di Antonello Venditti, portata al successo nel marzo del 1984, risuona ancora in questa notte di inizio estate. E’ ancora l’inno della maturità per tutti quei ragazzi e quelle ragazze che domani torneranno nelle aule per affrontare il tema d’italiano, la prima prova degli esami di Stato.
Una notte magica, tutti la ricordiamo. Ed ognuno la ricorda a suo modo. Ognuno l’ha vissuta in maniera diversa. E così loro, la classe del 2005 la vivranno. La vivranno perché la notte è ancora loro, l’alba è ancora lontana e c’è tempo per tutto: c’è tempo per rimandare a memoria passi di una letteratura lontana così come l’argomento battuto dall’agenzie di stampa soltanto qualche giorno fa. C’è tempo per ridere, c’è tempo per rimanere in silenzio ad aspettare un’emoticon sul proprio cellullare. Il messaggio di lei o di lui che dipinge emozioni su un device in attesa di rivedersi, di riabbracciarsi.
E c’è anche chi ha scelto di evadere in questo giorno prima degli esami: alcuni liceali si sono ritrovati al mare per trascorrere una giornata di svago. Certo tra un tuffo e l’altro, qualcuno avrà rotto l’armonia parlando degli esami, ma infondo l’argomento principe non poteva essere diverso.
E poi questa notte, dove, siamo convinti, anche solo scaramanticamente, in tanti ascolteranno di nuovo la canzone di Venditti. Penseranno e ripenseranno a questi cinque anni trascorsi, alle loro storie di adolescenti, diventati in un lustro giovani donne e giovani uomini “Forse cambiati, certo un po’ diversi, Ma con la voglia ancora di cambiare”.
In bocca al lupo maturandi da parte di tutte la nostra redazione!
Nicola De Francesco