LARINO. Un festival di arti visive appositamente pensato e realizzato per valorizzare ulteriormente la tradizione ed il patrimonio culturale della città di Larino, partendo naturalmente dall’iconica e millenaria festa in onore del santo patrono Pardo. E’ la nuova, per certi versi geniale idea di due giovani larinesi che dopo gli anni di studio altrove, hanno scelto di tornare a Larino e, qui, mettere in pratica le loro arti per dare nuova linfa alle tradizioni, nuova visibilità a quel ricco patrimonio storico-artistico-culturale che fa della città frentana crocevia di cultura, non soltanto molisana.
Le due giovani artiste sono Raffaella Mastrogiuseppe e Miriam Paladino che hanno pensato di partire dalla valorizzazione della tre giorni di festa dedicata al vescovo del Peloponneso attraverso un’esposizione di gigantografie fotografiche realizzate da fotografi professionisti che hanno tracciato un percorso di emozioni intorno proprio alla liturgia festiva legata a San Pardo.
Il risultato del progetto è sotto gli occhi di tutti, dei larinesi vicini e di quelli che torneranno a Larino in questi giorni di festa, visibile alla gente che da ogni dove raggiungerà il centro frentano in questo lunghissimo weekend di festa. Lungo un percorso che parte dalla parte storica città e raggiunge il Piano della Fiera, Francesca Perrotta, Emiliana Franciosa, Miriam Paladino, Angelo Santoianni, Giuseppe Vitulli e Guerino Trivisonno hanno concesso ai loro scatti di essere i primi di “una mostra permanente a cielo aperto, che promuova la festa patronale in ogni periodo dell’anno”. Gigantografie, passate alla stampa grazie al lavoro di Cesare Rossi che ha collaborato al progetto, ufficialmente ‘battezzato, questa sera nella sempre splendida location di largo delle Rose alla presenza del sindaco Pino Puchetti, degli assessori Iolanda Giusti e Angela Vitiello ma anche del consigliere Salvatore Faiella.
Una piazza storica, ancora una volta teatro naturale del bello, dove per bello, grazie alla direzione artistica del maestro Graziano Carbone del Villaggio delle Arti per la parte musicale, Raffaella e Miriam hanno chiamato a raccolta per una serata davvero unica, musicisti, pittori, scultori, gli stessi autori delle gigantografie per lanciare il loro messaggio: “vorremmo – come ha affermato Raffaella Mastrogiuseppe – che questo festival potesse essere più di un semplice evento culturale: ma un’esperienza coinvolgente che celebri la creatività, l’innovazione e la diversità artistica. Un’opportunità per esprimere se stessi e la propria arte. Un luogo dove poter condividere le proprie creazioni. Un momento di condivisione e dialogo tra arte e comunità”.
Dello stesso avviso il primo cittadino Puchetti e l’assessore alla cultura Giusti che hanno voluto, in primis ringraziare le due ideatrici, e poi ribadire l’ampiezza di vedute messa in atto dalle due giovani larinesi che, ormai da qualche anno, stanno scrivendo davvero belle pagine di futuro della città, partendo proprio dalla sua immortale festa patronale.
Lì dove una volta le rose la facevano da padrone tanto da dare il nome a quel largo, stasera gli artisti che si sono esibiti sono stati:
E accanto alla musica, ai quadri anche la buona cucina offerta da tre realtà della città frentana come l’Alternativo, La Stozza e l’Azienda agricola Trasformazioni.