SAN MARTINO IN PENSILIS. La primavera molisana è caratterizzata da diverse tradizioni che ogni anno la popolazione tiene vive con costanza, passione e fede. E così, dopo aver solennemente aperto, lo scorso 31 marzo, l’anno Leonino, un tempo di grazia per tutta la comunità bassomolisana, sull’orologio dell’attesa è giunto il tempo della Carrese. E’ giunto il momento in cui non esistono fratelli, sorelle, mamme, papà, parenti ed amici, almeno fino al passaggio di tutti i carri sotto l’arco, il cuore batterà solo per San Leo, i carrieri, i buoi ed i cavalli che si sfideranno e faranno esplodere la potenza come fa, per l’appunto, la primavera nei campi.
In attesa del grande giorno, questo pomeriggio, si è riunita la commissione Carrese, in municipio, e come avvenuto nel 2023, la stessa ha autorizzato all’unanimità dei componenti lo svolgimento della manifestazione con grande soddisfazione da parte dell’amministrazione Di Matteo.
Dunque, dopo anche il caratteristico pranzo dei carrieri a base di ‘secc e psill’ organizzato dalle tre associazioni dei carri, tutto pronto in vista della gara che vedrà competere per il terzo anno di fila senza alcun problema i carri di Giovanotti, Giovani e Giovanissimi. Il tutto, come detto, nell’anno dedicato proprio al santo patrono Leo: “un tempo – come dichiarato dal parroco don Nicola Mattia – da vivere soprattutto con la preghiera ma anche con alcune conferenze ed altri momenti importanti che aiutino la comunità a prendere maggior consapevolezza di sé, del grande patrimonio storico, artistico e culturale del quale è erede e che deve trasmettere alle nuove generazioni, della bellezza della santità di Leo che è fiorita e si è sviluppata per le vie di questa comunità e su di essa ancora fa sentire la sua benefica presenza e intercessione”.
La storia della Carrese comincia intorno alla seconda metà del 1100, il giorno in cui alcuni nobili della zona ritrovarono il Corpo di San Leo, portato in processione su un carro trainato da buoi fino alla chiesa di Santa Maria in Pensili di San Martino. Da quel momento crebbe la devozione dei sammartinesi che cominciarono a visitare i luoghi dove il Santo aveva vissuto e dove erano state ritrovate le sue reliquie. Al ritorno da questi pellegrinaggi, a volte, si pungolavano i buoi e si facevano gare di velocità. Piano piano, queste gare sostituirono i pellegrinaggi, fino a quando, all’inizio del 1800, la corsa passò nelle mani dei ricchi proprietari terrieri che allevavano i buoi solo per la corsa. Nel 1897 partecipa alla gara il carro dei Giovani con i colori bianco – celeste. Qualche decennio dopo, nel 1919, nasce il carro dei Giovanotti contraddistinto dai colori giallo-rosso. Infine, dopo quasi un secolo, nel 2007, si unisce alla gara il carro dei Giovanissimi dai colori giallo-verde.
Fin qui la storia, questa sera la Carrese avrà inizio con i caratteristici fuochi d’artificio realizzati da ciascun carro. Mentre domani, in tarda mattinata, dopo la benedizione, i carri si avvieranno verso la partenza. Una volta arrivati, i carri si fermeranno in posizione in attesa del via. A metà percorso ci sarà come sempre il cosiddetto “cambio” dei buoi. Da qui, i carri ripartiranno e correranno verso il traguardo, l’Arco di Porta San Martino che si tingerà dei colori dei vincitori.