LARINO. Prendiamo in prestito le parole del presidente dell’associazione Gruppo Animatori Centro Storico Larino, Lorenzo Di Maria per ricordare ai nostri lettori, come questa sera, torna l’appuntamento di devozione e tradizione dei ‘Fuoche da Madonne ‘Inquerenate’ che animeranno tanti luoghi tipici della città, a partire dal suo centro storico fino alle campagne dove diverse famiglia organizzano il grande falò in onore della Madonna.
“L’anno solare larinese ha l’unicità di essere scandito ciclicamente da tradizioni. Nessun mese è uguale a un altro: dire maggio equivale a dire feste patronali, dire ottobre vuol dire fiera, dire febbraio vuol dire carnevale, dire marzo vuol dire San Giuseppe, ecc. Dire aprile vuol dire Fuochi della Madonna Incoronata. Non si conoscono le origini di questa tradizione, magari non stiamo parlando di riti ancestrali che si perdono nel tempo, ma senz’altro parliamo del “nostro” rito del fuoco, di un rito fino a pochi anni fa molto sentito ma che da qualche annetto a questa parte si è di molto ridimensionato. Il 26 aprile del 1001, su una quercia in un bosco nei pressi di Foggia apparve, secondo la tradizione, Maria Incoronata. Il contadino Strazzacappa, rappresentato nell’iconografia classica in ginocchio ai piedi della quercia e accanto a due buoi, fa del suo secchio e del suo olio una lampada in onore della Madonna. La tradizione larinese dei Fuochi dell’Incoronata è forse un mimare quella lampada improvvisata, in ricordo di quell’apparizione e in funzione della devozione che faceva di queste terre punti di passaggio o di partenza per antichi pellegrinaggi, verso il Gargano e il Foggiano. La tradizione si è ridimensionata, soprattutto in paese: il centro storico di Larino pullulava di bracieri fino a pochi decenni fa. Resta però la nostra tradizione del fuoco, e in quanto tale va preservata”.
Sempre Di Maria ha annunciato che quest’anno al centro storico saranno tre i fuochi accesi in onore della Madonna Incoronata: uno acceso da Giovanni Amicone, uno da Andrea De Notariis ed uno, proprio dall’Associazione Gruppo Animatori Centro Storico Larino. Sarà una bella serata, fatta di buon cibo, vino, musica e, soprattutto, spirito di unione, di solidarietà e di comunità: la possibilità di stare insieme è la nostra ricchezza più grande.
Ma non ci saranno soltanto i fuochi al centro storico. Infatti, per il 44esimo anno il grande fuoco sarà acceso dalla famiglia di Giuseppe Petriella in via De Gasperi, altro fuoco in via Vivaldi, altro fuoco storico al Casone Lapenna così come altrettanto caratteristico il fuoco che sarà acceso da Primiano Pontico, quello della Fidas negli spazi del santuario dei Martiri larinesi, ma tanti altri falò, stando alle informazioni raccolte, illumineranno la notte frentana in diversi angoli della città.