LARINO. In occasione del centenario della nascita del poliedrico artista Gaetano (Nino) Malorni, l’amministrazione comunale frentana, con la fattiva collaborazione della Pro Loco, ha scelto di conferire ai familiari l’encomio della città di Larino alla memoria dell’uomo che in Italia e all’estero si è distinto per le sue qualità di scrittore e le sue spiccate doti artistiche.
L’evento si è svolto, nella consueta sala Freda di Palazzo Ducale. Qui, per l’occasione erano presenti, accanto al nostro direttore scelto come moderatore, la figlia Adriana giunta appositamente dalla Francia e Pierluigi Lepore, legato al Malorni da vincoli familiari ma anche amico dello stesso. In sala, la sua seconda moglie Rosemarie e tanti altri parenti sia di Larino che della vicina San Martino in Pensilis. Prima di introdurre gli interventi programmati, la cronaca ha registrato i saluti del primo cittadino Pino Puchetti e quelli dell’assessore alla cultura Iolanda Giusti attraverso i quali hanno sottolineato come sia importante per la città premiare con riconsocimenti formali chi ha saputo nell’arte, con la pittura e con i romanzi ha portato in auge il nome della città. Città dove non soltanto Malorni era nato il 21 aprile del 1924 ma dove aveva scelto anche di trascorrere gli ultimi anni della sua vita fino alla morte sopraggiunta, in pieno lookdown, nel marzo di quattro anni fa. La parola poi è passata al presidente della Pro Loco Michele Di Ridolfo e alla vice presidente della stessa compagine associativa Alessandra Chiavaro quest’ultima ha curato molti aspetti dell’organizzazione dell’evento forte anche della personale conoscenza che aveva con il Malorni per il quale aveva curato la pubblicazione di un volumetto di cui esisterebbe al momento un’unica copia.
Il direttore De Francesco introducendo poi i lavori, ha delineato dal canto suo come sia importante far conoscere ai larinesi la storia del Malorni, la storia di un giovane figlio della città frentana che all’età di vent’anni, lui già novello sarto, di emigrare al Nord a Milano e qui intraprendere una professione che lo avrebbe portato poi in Francia con la creazione di una sua linea sartoriale e l’apertura di una boutique. Il tutto condito da quel suo particolare stile di vita condito dalla ‘passione’ per il gioco ed in particolare per la roulette che divenne la sua osessione tanto da diventare famoso in Francia e poi in Spagna ed in Italia per il romanzo autobiografico ‘Le truc’ con cui il Malorni denunciò le presunte irregolarità legate proprio alla roulette.
Pierluigi Lepore, nel suo intervento, ha ricostruito l’intera vita del Malorni: dalla sua nascita a Larino, l’arrivo a Milano, poi quello in Francia e di come lo stesso Lepore ebbe modo di trascorrere a casa sua dei giorni di vacanza nei lontani anni 60 del secolo scorso. Le sue parole hanno evidenziato tutti gli aspetti della personalità del Malorni che seppe con la scrittura e poi la pittura immortalare per sempre momenti della sua vita che meritano di essere conosciuti ed apprezzati da tutti i larinesi.
Le parole della figlia Adriana, professoressa di letteratura italiana in pensione in un liceo europeo a Strasburgo, visibilmente emozionata dinanzi alla sala piena, hanno raccontato la vita particolare del marito e papà Nino Malorni, del suo vizio e di come avesse deciso di scrivere quel suo romanzo diventato betseller in Francia nel 1975, un romanzo che lei diciassettenne aveva visto materializzarsi giorno dopo giorno e per il quale il papà chiedeva spesso correzioni e per il quale il suo papà aveva corso seri pericoli perchè colpiva il mondo del gioco d’azzardo, quello dei Casinò.
Prima del conferimento dell’encomio dalla platea sono intervenuti Demetrio Di Fonzo e Giovanni Mariella che hanno raccontato altri particolari della vita del Malorni. Il primo un particolare della sua arte di sarto, l’altro uno legato ad una vacanza trascorsa insieme.
Al termine degli interventi, il vice sindaco Claudio Perna, nipote acquisito proprio del Malorni, ha conferito ufficialmente alla figlia, l’encomio della città di Larino “alla memoria dell’uomo che in Italia e all’Estero si è distinto per le sue qualità di scrittore e le sue spiccate doti artistiche”. Il momento celebrativo ha preceduto l’inaugurazione della mostra dei quadri del Malorni che è stata allestita in una delle sale espositive del Palazzo Ducale e resterà aperta fino al 28 aprile visitabile gratuitamente dal pubblico. Nell’occasione è stato possibile acquistare anche una copia del libro Le Truc del 1974, il romanzo autobiografico con cui l’artista si è fatto conoscere in Francia, in Spagna oltre che naturalmente in Italia.