CAMPOMARINO. Sarà conferito, domani mattina, in procura l’incarico all’anatomopatologo Stefania De Simone dell’Università di Foggia per l’esecuzione dell’autopsia sul corpo del giovane trentenne Gabriele Di Vito, deceduto su un campo di calcio, in quel di Guardialfiera, due sere fa, dopo aver completato l’allenamento insieme ai suoi compagni di squadra. Così ha deciso la procura di Larino, dopo aver raccolto le prime risultanze investigative fornite dai carabinieri della stazione guardiese. Un atto dovuto per fare chiarezza sul decesso del numero 14 della formazione bifernina, la cui morte ha provocato un ‘rumore assordante’ nel mondo del calcio molisano e naturalmente gettato nella disperazione i suoi familiari, a partire dalla compagna Teresa e dal loro figlioletto di soli due anni, Giovanni. Disperazione in tutta la grande famiglia Di Vito che partita proprio da Guardialfiera si era poi stabilita a Campomarino dove aveva avviato e continua a gestire un’azienda agricola con annesso frantoio.
Gabriele era uno sportivo fin da quando era piccolo. Aveva militato nelle varie categorie giovanili prima di approdare nelle squadre dei grandi, dieci anni a Campomarino, cinque alla Cliternina e, da dicembre, a Guardialfiera dove si era unito alla compagine guidata da Domenico Antenucci per dare una mano importante per scalare la classifica del campionato di prima categoria. Ragazzo d’oro, speciale così lo hanno descritto quelli che l’hanno conosciuto, quelli che con lui hanno condiviso la passione per il calcio, la passione per la vita. Uomini e donne che oggi si chiedono perché una simile tragedia, cosa ha mai potuto provocare, quello che a primo avviso, sembrerebbe essere stato un aneurisma celebrale a spegnere per sempre la sua voglia di futuro?
Interrogativi che la procura ha fatto propri decidendo, come detto, di eseguire l’autopsia prima di riconsegnare il corpo di Gabriele ai familiari per la sepoltura. Toccherò all’anatomopatologo sciogliere i dubbi, chiarire alla magistratura cosa ha provocato la morte ed eventualmente capire se qualcosa poteva essere fatto per evitarla. Domande e risposte che, purtroppo, come accade sempre di fronte a tali tragedie avranno un peso sempre relativo perché l’unico dato certo è che oggi Gabriele vive in un’altrove lontano e che la sua compagna, il suo piccolo figlio, i familiari e gli amici non potranno più vederlo. Ma siamo certi, leggendo anche i tanti messaggi di cordoglio espressi da ogni dove, che Gabriele non sarà dimenticato e quel numero 14 diventerà per sempre il suo numero.
L’esame autoptico sarà eseguito all’obitorio di Termoli dove la salma è custodita. Rinnoviamo le nostre condoglianze alla famiglia. Al termine delle operazioni peritali, il corpo di Gabriele sarà riconsegnato alla famiglia e i funerali potrebbero svolgersi già sabato.