TERMOLI. Inaugurata, nei giorni scorsi presso la Caffetteria 10punto5 in via Martiri della Resistenza, 42, la mostra i “5 DIPINTI”. L’ esposizione, giunta alla sua tredicesima edizione, è dedicata in questo mese al maestro pugliese Giuseppe De Sario. Una mostra, come sempre curata in ogni minimo dettaglio dall’artista Renato Marini e dal Centro Culturale ‘Il Campo’. che sarà aperta fino al prossimo 6 marzo dalle 7 alle 14 ad eccezione del lunedì.
L’artista Giuseppe De Sario, pittore e grafico, è nato a Bari nel 1953 , città in cui si è diplomato al Liceo Artistico e frequentato l’Accademia di Belle Arti . A Firenze ha frequentato la Facoltà di Architettura. Innumerevoli sono le sue partecipazioni a concorsi e rassegne d’arte , fra le quali si ricordano Expo arte di Bari nel 1982 , Premio Arte Mondadori 88′ (dove tra l’altro fu premiato con targa d’argento); Finarte a Milano nel 1989, Premio “Immaginaria 94″a Milano, XVIII Rassegna Nazionale d’Arte Contemporanea a Campomarino nel 2005. Tra gli altri che hanno scritto di lui e della sua opera riportiamo lo scritto a lui dedicato dell’indimenticabile critico d’arte larinese Antonio Picariello.
“Gli oli su tela, rigorosamente a colori, si propongono come atti cognitivi del mondo. Una presa di consapevolezza dell’attimo di gioco che nel figurativo trova sembianze e rappresentazioni. Qui la parola immaginata e composta dal Poeta rientra nel segno cromato di Giuseppe De Sario Ispirato intimamente dalla partecipazione visibile delle arti attraverso l’uso esclusivo dei propri strumenti espressivi. Lingua parlata in armonia con la vibrazione del suono cromatica paterno e rinascimentale della pittura di Giuseppe De Sario. Ci si rivolge ai luoghi della favola, al mondo fantastico oggettualizzato dalle molteplici rappresentazioni a volte del sogno, dell’immaginario di una infanzia che rientra nella tela modellando la soddisfacente esecuzione di una motrice del desiderio che porta forme a olio come grandi cappelli solari, eliotropi che ornano e ingrandiscono ii pensiero paesaggistico del bambino, o / luoghi del deserto dove il segno riconosce il lato floreale dell’incontro dei volatili in amore. È Il terna dell’inconsistenza del reale, spontaneo e sperimentato nel riconoscimento dello stile proprio dell’artista da cui si estraggono qui solo immagini ricondotte al segno testimoniale della poetica e della natura nel paesaggio silenzioso ma comunque presenzialista e vivo. La bambina che sei stata emoziona partendo dal titolo e prosegue tra cielo e paesaggio dinamico come una capigliatura che si confonde con l’insieme della vita del quadro. Figura di donne che si muovono o tentano il movimento sempre di profilo da sinistra a destra come luogo del pensiero fausto che occidente si rivolge al suo contemplativo oriente. Un reggiseno rosso che si dedica a te con sintesi d’amore, come un vaso allungato sulla tovaglia bianca che abbraccia rose in un sistema visivo che non distingue le parti, il contenuto dal contenitore, l’ornamento dalla struttura ma si pone centrale nella scena con orgoglio propulsante il bello priva di attesa e di aspettativa cui ci hanno abituato le nature morte dei moderni.
Girasoli dopo la stagione calda, volatili e tovaglie candide si infilano tra le ombre e ‘l’azzurro celeste’ riordinando un paesaggio familiare mai lasciato solo, sottratto alla tristezza come è il tratto sicuro e vivace di Giuseppe De Sario e la sua raffinata maniera di cromare sensibilità e gesti sospesi nel corteggiamento continuo che non stanca mai di rincorrersi negli sguardi alternati tra protagonisti e spettatori…. Piccola Ketty e paesaggio della Murgia restano elementi della realtà sospesa nella memoria dentro un paesaggio che avviene per successione di opere, per avvicinamento narrativo tra una poesia e un segno tracciato sulla tela bianca. Segue la produzione concentrata sul paesaggio mai abitato nel quale la luce scandisce il trascorrere del tempo e fissa l’attimo poetico e visivo come poesia del segno cromatico su tela. Insieme rigenerante”.