LARINO. “Ancora tagliati fuori!”. Per l’associazione ViviLarino “rischia di passare in secondo piano la notizia della chiusura della tratta ferroviaria Termoli- Campobasso di cruciale importanza per il capoluogo frentano dato che la stazione ferroviaria è situata in pieno centro abitato.
Un paese già tagliato fuori da servizi fondamentali come quello sanitario, come tutto il basso Molise, ora rischia di subire maggiormente il contraccolpo di scelte illogiche.
Con un Vietri azzerato ed un San Timoteo sempre più depauperato delle sue risorse ed allo stato attuale delle cose assolutamente inadeguato a far fronte alle esigenze sanitarie di tutto il territorio basso Molisano, che d’estate, grazie al flusso turistico, aumenta considerevolmente il numero di potenziali utenze, e con l’unico ospedale forse ancora degno di questo nome presente nella Regione, il Cardarelli di Campobasso, raggiungibile soltanto percorrendo una delle strade più disagiate probabilmente dell’intero Mezzogiorno, la Bifernina, che nonostante siano trascorsi ben 6 anni dall’inizio dei lavori di ripristino della sicurezza del viadotto , è ancora un percorso ad ostacoli tra deviazioni e semafori, non resta altro che augurarci ad oltranza buona salute e con buona pace delle istituzioni che relegano la questione a “problematica di serie B”, nonostante, ed in aggiunta alle criticità appena messe in evidenza, la pericolosità che implica l’accesso degli utenti ai servizi di autobus che non passano più nel paese ma direttamente sulla Bifernina, dato che non è stato messo in sicurezza nemmeno il raccordo tra questa ed il territorio frentano, il famoso “ponte dello sceriffo”, che non è accessibile agli autobus. In questo totale clima di negazionismo delle problematiche e di smantellamento, o addirittura perdita dei servizi, le aliquote regionali salgono, unitamente al numero degli autovelox, per strozzare progressivamente le finanze dei Molisani, già decimate per coprire gli ammanchi dei servizi che almeno sulla carta dovrebbero essere garantiti dalle istituzioni.
Alle stesse istituzioni chiediamo risposte giacché appena 5 anni fa erano stati investiti ben 20 milioni di Euro per il ripristino di una linea ferroviaria che oggi è di nuovo in chiusura, ed allora ci chiediamo: i soldi delle nostre tasse in costante aumento servono per garantire i servizi ai cittadini o per spostare economia verso grandi imprese, magari a partecipazione statale?
Servono per agevolare il cittadino o sono uno specchietto per le allodole? Perché invece dall’altra parte del Molise si sta dando vita all’elettrificazione della tratta Venafro- Isernia, e successivamente della tratta Isernia-Campobasso, mentre nel Basso Molise addirittura il servizio ferroviario è in chiusura? Quale giustificazione daranno a questi scempi e a questi sprechi adesso le istituzioni che sono solite praticando lo sport in cui da anni primeggiano: il rimpallo o rimbalzo delle responsabilità?
Di fronte a tutta questa maestria nell’aumentare i tributi erariali con concessione di servizi inversamente proporzionale, unita alla maestria ancora più evidente nei rimbalzi persino Sinner impallidirebbe, difatti stiamo pensando di chiedergli consigli su come fare per pagare anche noi le tasse a Montecarlo: se dobbiamo finanziare i soliti casini, forse meglio finanziare i Casinò, almeno ci si diverte senza farsi il sangue amaro che ormai in questa regione ha preso il posto della Tintilia”.