LARINO. Due artisti larinesi, nati nella stessa città ma conosciutisi solo di recente addirittura sui social. Certo qualche anno di differenza li divide, neanche tanti si basi bene, ma quello che li ha uniti è stata l’arte: l’arte di fotografare per passione, per attenzione diremmo di Guerino Trivisonno e l’arte di dipingere espressioni di paesaggi, quella di Renato Marini. Foto e quadri in un unicum di “Attoniti Silenzi”.
Questo, il titolo della mostra degli amici Renato Marini e Guerino Trivisonno che ha aperto i battenti ieri pomeriggio nello spazio incantevole della chiesa di San Francesco di Larino, nel cuore del centro antico frentano. Qui, i due artisti hanno allestito opere pittoriche e foto sul tema dei paesaggi molisani. Renato Marini larinese di nascita attualmente vive e opera a Campomarino. E vanta una carriera artistica lunga iniziata nella metà degli anni settanta anche se è la prima volta che espone le sue opere nel suo paese natale. Nel suo percorso artistico l’artista molisano è stato un protagonista in famose rassegne internazionali d’arte. Nel 2007 è stato invitato alla 52 Biennale di Venezia sezione progetto speciale “Camera 312 Promemoria per Pierre”. Nel 1990 è stato fondatore del Centro Culturale IL CAMPO, ora divenuto Archivio Storico dove sono conservate opere, lettere, foto di artisti importanti che hanno aderito alle iniziative culturali promosse dal Centro, unico in Molise e non solo. Ha collaborato con il grande Maestro Christo organizzando una sua mostra personale negli spazi del Campo nel 2010. Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private Musei e Gallerie d’arte sia in Italia che all’estero. Diversi critici e storici dell’arte hanno scritto sulla ricerca poetica di Marini tra i quali: Vittorio Sgarbi, Giorgio Di Genova, Guido Montana, Leo Strozzieri, Alessandro Masi, Achille Pace, Antonio Picariello, Enzo Le Pera, Maurizio Vitiello solo per citarne alcuni.
Guerino Trivisonno, Rino per gli amici, è un medico trafusionista in pensione che coltiva da sempre la passione per la fotografia. A differenza di Marini, tranne per gli anni universitari, ha sempre vissuto a Larino coltivando la sua passione e divenendo nel tempo un fotografo a cui piace immortalare momenti della vita di tutti i giorni, cogliere con i suoi scatti la bellezza di un paesaggio spaziando dalla macrofotografia alla bellezza delle piccole cose senza dimenticare i momenti di festa, le angolazioni prospettiche dei monumenti cittadini e con essi i personaggi che li frequentano. Ha realizzato diverse esposizioni nei Comuni di Agnone, Larino, Guardialfiera, Ururi ed in altre città.
Alcuni di questi Comuni gli hanno concesso la cittadinanza onoraria come fotografo del territorio. Le sue opere sono state apprezzate dai grandi della fotografia tra i quali Tony Vaccaro e Paolo Di Paolo. In un breve pensiero Di Paolo, recentemente scomparso, scrive: Caro Guerino, pochi anni fa, alla fiera di Larino, vidi per la prima volta le tue foto. Ti cercai e mi complimentai. Capii subito che avevi i numeri giusti per attingere a livelli seriamente qualificati. Avevo apprezzato molto l’uso che facevi del colore, inconsapevolmente, com’è normale che sia. Mi era sembrato di ritrovare lo stile del più grande fotografo di moda italiano del momento, Giovanni Gastel, scomparso recentemente. E’ molto semplice spiegartelo. L’ultima volta che ci siamo visti a Larino ti ho intrattenuto, com’è mio difetto, sul mio modo di concepire la fotografia; e mi sono fatto trascinare dalle mie convenzioni, indicandoti la fotografia umanistica come l’unica degna di essere praticata. Tu hai tutti i numeri della tua parte per capire il mio incitamento e me lo hai dimostrato sottoponendomi dopo solo qualche settimana una serie di foto che Doisnea si sarebbe soltanto sognato”.
Due artisti in mostra con le loro opere per un momento di alta cultura sicuramente da non perdere per chi visiterà Larino da qui fino al prossimo sei Gennaio. La mostra, infatti, resterà aperta tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 20.