LARINO. Prima domenica di Avvento caratterizzata dal ritrovato suono della Campane della Basilica cattedrale frentana. Sì, perché, grazie alla generosità dei larinesi vicini e lontani, di monsignor D’Ambrosio e di tanti anonimi benefattori, l’imponente edificio religioso larinese da qualche giorno ha nuovamente in funzione le sue campane a scandire con rinnovato ‘slancio’ i tempi delle sacre funzioni. A cominciare proprio da questa prima domenica in cui i cattolici smessi i panni dell’ordinarietà celebrano l’inizio del nuovo anno liturgico in preparazione della festa solenne del Natale.
Nel corso della celebrazione, monsignor Antonio Sabetta ha voluto ringraziare nuovamente quanti hanno contributo a raccogliere la cifra necessaria per procedere ai lavori di riparazione “certo manca ancora qualcosa per poter completare il pagamento ma sono certo che la Provvidenza dei larinesi non verrà meno”.
La prima domenica di Avvento è stata caratterizzata dalla simbologia tipica del periodo, il verde del tempo ordinario ha lasciato spazio al lilla, i bambini hanno acceso la prima candela della corona che ricorda ai cristiani come anche nei momenti più bui, c’è sempre una luce che guida, una speranza di rinnovamento e di gioia. Al termine poi sempre i bambini hanno ricevuto dai genitori una piccola candela da portare nelle loro case per ‘attendere il Cristo che viene’.
Nella basilica oggi erano presenti anche i rappresentanti dell’associazione dei Bersaglieri guidati da Antonio Pastò che, ogni anno, rinnovano con il tipico copricapo di piume nere, la loro fedeltà ad un corpo che ha fatto la storia del nostro esercito, della nostra Patria. I bersaglieri, prima del pranzo conviviale, si sono ritrovati in basilica per partecipare alla Santa Messa e dedicare la stessa ai caduti di tutte le guerre, prima di leggere la preghiera del bersagliere che ha emozionato, come sempre, i presenti.
Le campane sono, dunque, tornate a suonare segno ancora una volta evidente di come i larinesi tengano in modo particolare alla loro basilica e che le polemiche spesso sarebbe meglio non innescarle proprio quando si ha a cuore la tutela dei ‘propri’ monumenti. Manca ancora qualcosa alla cifra necessaria per il pagamento dei lavori, ma come affermato da monsignor Sabetta anche noi crediamo che la Provvidenza tutto metterà a posto.