LARINO. Con una lettera diffusa ai suoi ‘concittadini’ e sui profili social personali e della Comunità pastorale, don Claudio Cianfaglioni, il parroco della basilica concattedrale frentana, ha annunciato che per il prossimo anno risiederà stabilmente a Roma per svolgere un tirocinio presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Una scelta dettata, è vero, dalla possibilità di seguire il suo percorso di studi, ma soprattutto dall’opportunità di riavvicinarsi concretamente alla sua mamma che, come molti sanno, sta vivendo un periodo molto delicato per la sua salute.
Il giovane sacerdote che sarà sostituito nel suo ministero sacerdotale da Monsignor Antonio Sabetta, cancelliere diocesano che i larinesi conosco bene in quanto già vice parroco alla Beata Vergine delle Grazie e più volte in questi mesi già sostituto dello stesso don Claudio, ha scritto testualmente: “Carissimi Larinesi, nell’ambito degli studi di Biblioteconomia nei quali mi sto specializzando, mi è stata offerta la possibilità di svolgere un tirocinio presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, risiedendo stabilmente a Roma durante il prossimo anno accademico.
Dopo aver a lungo pregato, dopo essermi confrontato col mio padre spirituale e con alcuni confratelli e amici che stimo per la loro saggezza e affetto, e soprattutto dopo aver ottenuto il permesso dal mio Vescovo – nelle cui mani, come ogni sacerdote, il giorno della mia ordinazione ho promesso “filiale rispetto e obbedienza” – ho deciso di accogliere serenamente questa preziosa opportunità. Serenamente, ma non a cuor leggero, credetemi!
Ma il motivo vero e principale che mi ha spinto ad accettare questa proposta, potete immaginarlo, è soprattutto l’opportunità offertami da questa circostanza di riavvicinarmi concretamente alla mia mamma che – come sapete – sta vivendo un periodo molto delicato per la sua salute.
Negli ultimi mesi avrete notato le mie continue assenze da Larino per poterle stare accanto. Queste prolungate assenze “a singhiozzo” sono state molto difficili da sostenere per me e, immagino, anche per voi. E, stando un po’ qui e un po’ lì, il rischio è di non riuscire sempre a “fare bene il bene” che ci è richiesto né da una parte né dall’altra!
Per questo motivo, da metà settembre il Vescovo manderà stabilmente a Larino un sacerdote come amministratore della Cattedrale e moderatore della nostra Comunità Pastorale. Si tratta di Mons. Antonio Sabetta, cancelliere diocesano, che voi larinesi già conoscete bene e stimate, non solo perché in passato ha svolto a Larino il suo ministero come viceparroco, ma anche perché durante quest’ultimo anno mi ha più volte sostituito in Cattedrale con tanta generosità, delicatezza e competenza. A lui va il mio grazie per questo gesto di ulteriore disponibilità! Sono certo vorrete accoglierlo almeno con lo stesso straordinario affetto col quale avete accolto me: da quanto ho potuto sperimentare personalmente, il larinese è un popolo che non si fa vincere in generosità!
Dopo le prime settimane in cui – non vi nascondo – ho provato molta preoccupazione per questo cambio di passo che è richiesto alla mia vita, nel darvi ora la notizia vi confesso che provo una certa serenità: la serenità di chi sa che, anche in questa circostanza, sta cercando di fare la volontà di Dio. Davvero ha ragione Dante quando afferma: «E’n la sua volontade è nostra pace» (Pd III, 85).
Ogni giorno, e più volte al giorno, nel Padre nostro diciamo: «sia fatta la tua volontà» (Mt 6,10). Per un cristiano, queste non possono restare solo parole, ma devono trasformarsi in vita, soprattutto quando la Sua volontà più ci costa o quando non la comprendiamo del tutto. Anche Gesù ha fatto questa esperienza: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia, non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22,42). E noi, se ci diciamo suoi discepoli, non possiamo essere da meno. Il Vangelo di questa domenica ce lo ricorda chiaramente: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24).
L’esperienza della malattia di una persona cara rientra tra queste dolorose e incomprensibili circostanze. Lo sanno bene tanti di voi che vivono questa mia stessa esperienza in prima persona! Dio, che continuiamo a credere come Amore per ciascuno di noi, ci parla proprio attraverso le circostanze della vita e in esse ci chiede di discernere la Sua volontà. Per un “figlio unico di madre vedova” quale sono io, in questa specifica circostanza la volontà di Dio è quanto mai chiara, non ammette dubbi! Sono sicuro che potete capirmi e che mi aiuterete, col vostro affetto e preghiera, ad accoglierla serenamente e coraggiosamente.
Come discepolo di Gesù, oso ripetere con Lui: «Mio cibo e fare la volontà del Padre mio» (cf. Gv 4,31-34). Quanto vorrei che questa frase diventasse la preghiera – e la vita vissuta – di tutti noi in questo periodo. Accogliamo questa Parola di vita come singoli e come Comunità, per non lasciare spazio in questo momento ad altre parole o, peggio, a chiacchiere sterili, che – come più volte ci ricorda Papa Francesco – non fanno il bene di nessuno e “distruggono la Comunità”.
Nei prossimi giorni avremo modo di salutarci celebrando insieme il “grazie” più vero – quello dell’Eucaristia – come pure di accogliere don Antonio che, fin d’ora, affidiamo all’intercessione di San Pardo e dei Santi Martiri Larinesi. Anche io mi riaffido alla loro intercessione e alla vostra preghiera! Vostro, don Claudio!”
I larinesi sui social hanno inviato gli auguri di ogni bene alla mamma di don Claudio e naturalmente l’auspicio che tutto vada nel modo migliore. Lo facciamo anche noi di nelmolise.it.