Ieri sera, intanto, il candidato consigliere ha chiuso la sua campagna elettorale presso la sala del Revolution Fast Gourmet alla presenza di una nutrita folla di sostenitori a cominciare dall’onorevole Aldo Patriciello che ha affermato “non è uno slogan elettorale e le parole non sono parole vuote messe li per caso. Il Molise che vogliamo è l’impegno che assumiamo con i Molisani”.
LARINO. Con l’intervista a Giuseppe Bonomolo siamo giunti quasi al termine del nostro viaggio elettorale in vista delle elezioni del prossimo weekend. Abbiamo scelto di rivolgere quattro domande ad ognuno dei candidati larinesi per capire dalle loro risposte cosa li ha spinti a candidarsi, quale visione hanno del Molise ma anche il loro modo di convincere gli indecisi che rappresentano sempre delle percentuali importanti in vista delle tornate elettorali.
Abbiamo incontrato il candidato Giuseppe Bonomolo, al termine della serata da lui organizzata, ieri sera nella sua Larino, per chiudere la campagna elettorale. Una serata svoltasi al Revolution alla presenza di una nutrita folla di sostenitori, in primis, l’onorevole Aldo Patriciello a cui il candidato larinese è legato e presso il quale lavora ormai da oltre vent’anni. L’ex assessore della giunta comunale Puchetti, con il suo fare sempre garbato ed amichevole ha risposto alle nostre domande:
Perché ha deciso di candidarsi?
Anche se molti mi conoscono bene voglio ricordare che sono nato e cresciuto a Larino, sono figlio di questo paese da anni dimenticato dalla politica regionale. Sono tra i pochi che pur lavorando fuori, ha scelto comunque di restare qui con la sua famiglia. Come molti sanno dal 2000 ho iniziato a lavorare al Neuromed, un lavoro che mi ha fatto crescere professionalmente, un lavoro che mi ha permesso di far parte di una delle eccellenze del Molise. Un lavoro che mi ha permesso anche di entrare a contatto con tante persone che vivono esperienze difficili ed io ho sempre cercato di essere d’aiuto a tutti secondo le mie possibilità. Negli anni però ho iniziato a riflettere, a pensare cosa avrei potuto fare non solo per le singole persone ma per la mia comunità. Per questo 5 anni fa ho deciso di candidarmi alle elezioni comunali qui a Larino e grazie al sostegno dei miei concittadini, sono diventato assessore e ho potuto fare un’esperienza importante che mi ha fatto rendere conto che molte delle situazioni difficili del nostro paese vanno affrontate a livello regionale per questo in quest’ultimo anno ho maturato l’idea di scendere in campo per la candidatura alle regionali. Ho accettato la candidatura nella lista ‘Il Molise che vogliamo’ perché la lista non è uno slogan elettorale e le parole non sono parole vuote messe li per caso. Il Molise che vogliamo è l’impegno che le persone che compongono la lista si assumono con i Molisani. Non il libro dei sogni, ma azioni assolutamente realizzabili con una corretta azione politica regionale che assume, per forza di cose, un ruolo di primaria importanza nelle progettualità e nella gestione dei fondi nazionali ed europei.
Qual è la sua visione del Molise?
Parlando del Molise voglio iniziare a parlare della mia Larino. Un centro così come lo sono tanti grandi paesi del Molise, centri perché hanno un circondario, perché sono punto di riferimento per i paesi limitrofi, lo sono sempre stati per ragioni storiche, sociali e geografiche ma nel tempo questi centri hanno perso tanti servizi e di conseguenza i centri stessi e i loro paesi satelliti stanno morendo a causa dello spopolamento e del calo demografico. Bisogna allora ridare funzionalità con i servizi basilari ai centri come Larino perché una regione che funziona ha alla base quei pilastri di aggregazione sociale, economica e culturale che sono i centri. Venendo dunque alla visione del Molise, questo discorso è ancor più vero per la nostra regione che è tanto diversa dalle altre per territorialità, noi siamo diversi dalla Puglia o dall’Emilia Romagna, siamo una piccola regione per la maggior parte montuosa e con una densità di popolazione bassissima. E’, dunque, chiaro che la gestione e la ripartizione dei fondi deve essere diversa rispetto alle altre regioni. Riorganizzare la ripartizione dei fondi, garantire nuovamente i servizi basilari ai grandi centri, per me è fondamentale per interrompere il circolo vizioso che da troppi anni si è innescato in Molise.
L’esempio più eclatante è rappresentato dalla sanità. La regione non può avere come obiettivo il risparmio perché riducendo l’offerta/servizi come unica conseguenza avremo solo che per curarci dobbiamo spostarci in altre regioni aumentando ancora più il debito regionale. La sanità deve essere riorganizzata garantendo servizi di facile accesso per tutti i molisani e bisogna riportare qualità ed eccellenze nei nostri ospedali solo cosi i molisani non saranno costretti ad andar fuori regione. Lo stesso Molise tornerà ad essere appetibile per le regioni limitrofe come ad esempio lo è stato per anni il reparto di oculistica del Vietri che ha garantito all’Asrem tanta mobilità attiva. Non solo sanità ma anche l’offerta turistica deve essere riorganizzata. Bisogna creare una rete di servizi funzionanti, infrastrutture necessarie affinché il turista che viene in Molise possa visitarlo in modo unitario dalla costa all’entroterra fino alle montagne godendo delle nostre bellezze naturalistiche e storiche, delle nostre eccellenze enogastronomiche e delle nostre uniche tradizioni e manifestazioni. In questa visione di turismo la regione ha il ruolo fondamentale di coordinare e finanziare i comuni e la loro offerta turistica.
Come pensa di convincere gli elettori indecisi?
Ovviamente non mi illudo di avere tutte le soluzioni ai 1000 problemi del Molise ma so dove cercarle attraverso il confronto continuo con le persone. Chi mi conosce sa che sono sempre disponibile ad incontrare chiunque abbia un motivo per parlare con me e se dovrò svolgere un ruolo politico sarà importante incontrarsi come stasera e farlo in modo sistematico perché solo dal confronto e dalla condivisione dell’esperienze riusciremo a dar forza alla nostra voce, a contare nei luoghi che contano. E così che vedo il mio ruolo in politica: ascoltare, condividere e impegnarsi a dare risposte quello che chiedo agli elettori di Larino e degli altri centri della regione, è di intraprendere un percorso comune forti del fatto che siamo molisani, è nel nostro dna. C’è una forte identità comunitaria: se chiedete a un lombardo da dove viene vi risponderà “sono di Milano”, “sono di Pavia” quando lo chiedono a noi rispondiamo “siamo, sono molisano!”. Agli elettori indecisi dico di risvegliare il loro spirito di comunità intorno a tutti quelli che condividono, come me, l’idea di Molise. Restiamo uniti ed andiamo a votare .
E’ candidato in uno dei più grandi comuni della regione dove sono presenti anche candidati del centrosinistra, cosa vorrebbe dire ai suoi ‘avversari’ politici locali?
Giuseppe Bonomolo è quello che conoscete da una vita, l’amante della sua città e del suo Molise e, se eletto, sarà il consigliere di tutti con la sua capacità di ascolto, di comprensione e l’infinità disponibilità verso gli altri.