di Luigi Pizzuto
COLLETORTO. Sorridono le nubi dietro la montagna per dare via libera ad una colorata tradizione che si perde tra le pieghe del tempo. E alla fine gli squarci di sole spazzano via il timore del brutto tempo per accompagnare i vari momenti della festa in un clima piacevolmente solare. Nel cuore del paese, tra la Chiesa del Purgatorio e la caratteristica Torretta, che elegantemente demarca il limite tra i quartieri “Colle” e “Terra”, tanti quadri variopinti di immagini sacre hanno fatto bella mostra di sé sull’asfalto del corso principale del paese per accogliere il passaggio del Corpus Domini.
Tante piccole opere d’arte, in verità effimere, disegnate col cuore, da cancellare al passaggio del Santissimo oppure in prima serata. Realizzate sotto il sole in un giorno laborioso da tanti giovani, grandi e piccini. La cura degli sguardi e l’attenzione spontanea esaltano con soddisfazione questi momenti di vita sacra e sociale. L’iniziativa si deve a Pasquale Abruzzese in collaborazione con i volontari e l’Associazione Culturale “La Coccinella” e al Comune di Colletorto. Tanti gruppi ogni anno lavorano sodo per rinnovare una tradizione molto sentita. In questo caso è d’obbligo stabilire un forte legame con una delle festività più importanti della chiesa cattolica. In primo piano pertanto una festa floreale, ricca di toni emotivi, intrisa di tanti pensieri cristiani che puntualmente toccano il cuore di tutti noi.
Disegni creativi sui momenti e sui simboli cristiani più importanti della chiesa per rimettere in piedi i valori più genuini che spesso nell’agire l’uomo dimentica. Un cammino di fede e di arte sull’asfalto che puntualmente regala forti sensazioni dalle antiche radici. Petali di fiori di stagione, terra e sale colorato da mani sapienti per l’occasione vengono usati per animare i temi e i vari aspetti delle immagini sacre più amate. Come si vede dal reportage fotografico colpisce la testa piena di spine del Cristo sofferente e trafitto. Colpiscono poi le immagini della Madonna e di Sant’Antonio col Bambinello in braccio, legate ad una iconografìa presente nelle chiese locali. La devozione è forte. La voce dello Spirito sale in alto lungo il corteo processionale. Sussurra in silenzio sospesa tra cielo e terra. Emoziona tra le voci, i canti e gli sguardi. Tocca il profondo. Diventa reale quando i bambini, che hanno ricevuto la Prima Comunione, ricoprono il percorso del Santissimo Sacramento con manciate di petali di rosa e di gialle ginestre e si dispongono in fila ai lati dei tradizionali altarini. Come vuole la tradizione, gli altarini vengono addobbati con tessuti e lenzuola ricamate. Le più belle provengono da un lontano passato. Ognuna colora un pezzo di vita. C’è l’anima della propria famiglia. Sulle ali della memoria, tempo fa, la processione del Corpus Domini seguiva un tracciato ricoperto di petali di rosa, papaveri, margherite spontanee e ginestre che abbondavano felicemente nelle contrade rurali. Sulla scìa dei colori il sacro s’infiamma. Brilla la sua simbologia. Fa sentire la sua voce. I fiori ricordano la gioia e la bellezza di un percorso coloratissimo che porta al Paradiso. Il senso del nostro cammino è qui.