‘Prenditi cura prima di te e poi aiuta i tuoi bambini’. Questo il messaggio che Maria affida ad ognuno di noi.
LARINO. In occasione della giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo (domani 2 Aprile), istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (risoluzione 62/139) con l’obiettivo di incoraggiare tutti gli Stati ad intraprendere misure in grado di aumentare la consapevolezza sociale dell’autismo e favorire la diagnosi e l’intervento precoce, abbiamo raccolto e la condividiamo con piacere la testimonianza di Maria Mastrogiuseppe.
La testimonianza di una donna, di una moglie e di una mamma che non si arrende mai e che cerca con tutto il suo cuore, non senza mille difficoltà a volte, un modo per rendere felice il suo bambino e dare il suo contributo ogni giorno per la comunità in cui vive.
Maria, sposata e mamma del suo principe di nove anni Michelangelo, sa che le sfide sono ciò che rende la vita interessante e che superarle poi la rendono meravigliosa. Lei, amante della fotografia, si affida ad una foto, ad una immagine semplice ma dall’alto valore simbolico, per offrire ad ognuno di noi la sua testimonianza di mamma di una straordinaria creatura, la cui ‘diversità’ è la sua più grande ricchezza.
L’immagine scelta è quella che troviamo in tutti gli aeromobili, quella che testualmente recita “in casi di depressurizzazione della nave, le mascherine cadranno dal soffitto, prenditi cura prima di te e poi aiuta i tuoi bambini”. Proprio così – scrive Maria – un’immagine del genere può davvero essere efficace per descrivere le azioni e i movimenti da compiere per noi genitori, dopo che abbiamo ricevuto la diagnosi di autismo per nostro figlio!
Se una semplice immagine, fredda e senza colori, senza religione, ne razza, ci dice che dobbiamo aiutare prima noi stessi e poi i nostri figli, ecco, noi genitori dobbiamo per primi capire cosa è accaduto, aiutarci a vicenda, studiare e soprattutto accettare l’autismo.
Solo così, avendone preso coscienza, avendone preso consapevolezza, dopo possiamo aiutare i nostri figli.
Dobbiamo rompere i paradigmi della logica perché è possibile. Si lo é, rendere più autonoma la vita di nostro figlio con la nostra passione ed il nostro amore possiamo aiutarlo.
Oggi voglio mandare questo messaggio a tutti i genitori che come me hanno un figlio o una figlia straordinaria: noi non possiamo aspettarci che gli altri facciano miracoli con i nostri figli. Noi li dobbiamo accettare come la grande benedizione e ci dobbiamo preparare, sia a livello teorico che pratico, a fare in modo di renderli felici, ognuno secondo i doni che ha ricevuto. La loro ‘diversità’ costituisce la nostra ricchezza. Una ricchezza preziosa, proprio nella misura in cui, tutti noi, e tutti loro, siamo uomini e donne, ugualmente soggetti che vivono in questa terra, sebbene con una specifica diversità”.
Un messaggio che condividiamo contro tutte le ignoranze che ci sono nel mondo riguardo all’autismo con la consapevolezza che se vogliamo colorare di blu i nostri monumenti lo dobbiamo fare con l’intelligenza di chi, nella diversità trova sempre la ricchezza, trova il suo prossimo con cui (magari non sarà sempre facile per svariati motivi) condividere al meglio il tempo che ci è concesso su questa terra.