LARINO. Dopo 38 anni di onorato servizio nell’Arma dei Carabinieri, prima in quel di Milano e poi, da 26 anni al nucleo radiomobile della compagnia carabinieri di Larino, il brigadiere capo qualifica speciale Giuseppe Nardelli, nella mattinata di oggi, ha riconsegnato al comando regionale di appartenenza tutti i suoi effetti di militare svestendo quella divisa che in quasi 8 lustri ha indossato sempre con onore.
Un gigante buono, il nostro amico Peppino. Un uomo ligio al dovere che all’età di 58 anni ha raggiunto la meritata quiescenza lasciando, ne siamo certi, nei suoi, ormai ex colleghi, la consapevolezza di aver avuto al proprio fianco un militare modello che non si è mai tirato indietro anche quando magari il buon senso avrebbe consigliato di fare un passo indietro.
Il brigadiere Nardelli, sposato e padre di tre figli, in molti lo ricorderanno sulle pagine di tutti i giornali del mondo, quel tragico 31 ottobre del 2002.
Quel terribile giorno, insieme a tanti altri colleghi, altre forze dell’ordine e volontari era sulle macerie della scuola Jovine per mettere in salvo quanti più bambini possibili dopo quel tragico terremoto delle 11,32. Nardelli in tanti lo ricorderanno nei tanti episodi di cronaca in cui, come militare, ha dato il suo apporto e il suo incondizionato impegno come ultimamente nei casi di furto perpetrati ad Ururi dove la sua pattuglia dopo aver intercettato i ladri è stata attinta e l’amico Peppino si è infortunato.
Un militare ligio al dovere, un amico per chi come me ha avuto modo di condividere con lui tante situazioni emergenziali o meno. Sempre nel rispetto reciproco di chi doveva intervenire, magari su un sinistro stradale e chi invece doveva scrivere un articolo sullo stesso.
Come direttore di questo giornale auguro di cuore, a nome di tutta la redazione, gli auguri più cari al brigadiere capo incarico speciale Giuseppe Nardelli da oggi in quiescenza. Buon pensionamento Peppino!,