SAN GIOVANNI ROTONDO. Era stato trasferito lo scorso 24 ottobre a San Giovanni Rotondo dopo essere rimasto vittima di un investimento lungo la provinciale che da Larino scende alla stazione di Ururi. Le sue condizioni erano parse da subito drammatiche. In questi mesi c’erano stati anche leggeri miglioramenti ma nonostante le massime attenzioni dei sanitari della Casa Sollievo, il suo cuore non ha retto e si è fermato la notte scorsa.
Ci riferiamo al 49enne Michele Adovasio, originario di Montorio nei Frentani che la sera del 24 ottobre scorso, dopo essere stato proprio nel piccolo centro bassomolisano stava facendo ritorno a Campobasso a bordo della sua Peugeot 2008 di colore grigio. Dopo alcune ore passate con conoscenti si era messo alla guida e, come detto, stava tornando nel capoluogo. Poi mentre saliva a Larino, forse per orinare era sceso dall’auto ed è stato centrato in pieno da un’auto che sopraggiungeva verosimilmente da Larino che si era dileguata poi senza prestare soccorso.
Quella sera furono due automobilisti di passaggio ad allertare il 118 e i carabinieri. Sul posto la scena che si sono trovati di fronte i soccorritori era di quelle terribili. L’uomo era riverso a terra con il sangue che usciva dal volto e diverse fratture per il corpo tanto che i sanitari dopo le primissime cure sul posto, l’avevano immediatamente trasferito al San Timoteo e di qui a San Giovanni Rotondo.
Il tutto mentre i carabinieri del radiomobile raccoglievano elementi utili per risalire all’auto pirata. Tanto che proprio grazie ad alcuni pezzi di carrozzeria i militari riuscivano ad identificare il proprietario del mezzo ed ad interrogarlo. Trasmettendo gli atti alla Procura che ha aperto un fascicolo di indagine per lesioni colpose gravi ed omissione di soccorso.
Ipotesi di reato che ora con la morte del 49enne potrebbero trasformarsi in una accusa di omicidio stradale. Nelle prossime ore, il magistrato che indaga potrebbe disporre l’autopsia sul corpo dell’uomo.