Presenti, in sala Freda, oltre ai familiari, tanti amici dell’uomo che ha scritto pagine importanti della storia sociale e politica del centro frentano.
LARINO. A quattro anni dalla prematura scomparsa, grazie al Lions club frentano guidato da Pasquale Gioia, l’intera comunità larinese ma, diremmo regionale, visti gli ospiti presenti, ha ricordato l’uomo, l’amico, l’amministratore, il medico, il padre, il marito e il nonno Guglielmo Giardino. Il ricordo di uomo, anzi per usare le parole del presidente del consiglio regionale Salvatore Micone, di un gentiluomo.
Al tavolo dei relatori, la sempre eccellente Graziella Vizzarri ha moderato gli interventi, con lei il poeta Enzo Bacca ed il trio dei NapulAmmore che ha riproposto le melodie tanto care al già due volte sindaco di Larino. Al centro una sedia vuota, o meglio un posto d’onore, una traccia emozionale, riservata a colui che ha sempre rifiutato la scena principale per lavorare concretamente, anche dietro le quinte della politica, per il bene della sua città, della sua famiglia, dei suoi assistiti. Al fianco del tavolo, la famiglia ha portato alcuni oggetti appartenuti all’indimenticabile Guglielmo, oso dargli del tu per quell’amicizia che avevo con lui, ereditata dal mio caro papà, anche lui come il ‘suo dottore’, socio fondatore del Lions club di Larino. Delle foto, alcune medaglie, alcuni libri, la sua cara e sempre presente borsa di medico di famiglia. Medico di tante generazioni di larinesi.
E poi la sala Freda. Piena in ogni ordine di posto. In prima fila con la moglie Giulia, il figlio Nicola, subito dietro la figlia Mariagrazia con il nipotino Pako. Altri suoi familiari. E poi, coloro che con la loro presenza hanno voluto testimoniare l’amicizia con Guglielmo, un’amicizia legata alle sue passioni, non solo la politica ma anche e soprattutto direi, quelle che andavano al di là della politica. Tutti, visibilmente commossi, nel raccontare, ogni a suo modo, ognuno per i trascorsi condivisi con lui, chi è stato Guglielmo Giardino.
Dopo la musica introduttiva dei NapulAmmore, un grande applauso ha dato il via al ricordo. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco Pino Puchetti (che nel corso del secondo mandato da sindaco di Giardino sedeva nei banchi dell’ opposizione) che ha ricordato la grande capacità di Guglielmo di trovare sempre la quadra per giungere alla risoluzione concreta di un problema. Una grande capacità amministrativa ma anche umana. Doti che hanno permesso all’ente comunale di evitare il dissesto quando la sua amministrazione si trovò ad affrontare il corposo risarcimento per l’annosa vicenda dell’area degli insediamenti produttivi.
E’ toccato poi al presidente del Lions club di Larino, Pasquale Gioia ricordare l’amico, il medico, il sindaco e il socio Guglielmo. “Era un nostro dovere, se non un obbligo ricordare Guglielmo. Per 25 anni mio medico di famiglia, amico, socio fondatore di questo club, esponente di quella Democrazia Cristiana che nel 1992, quando io rivestivo la carica di segretario cittadino, non solo lo candidò alle elezioni ma lo scelse in seguito per ricoprire la carica di primo cittadino”. Gioia ha citato momenti della sua vita personale legati all’amicizia con il medico Giardino, ha ricordato l’impegno lionistico, ha lasciato ai presenti tracce di 40 anni di storia vissute appieno. L’intermezzo di una poesia abilmente recitata da Enzo Bacca ha poi introdotto i saluti del rappresentante degli Ordine dei Medici, la larinese Giovina Vincelli e dell’ex presidente del sodalizio medico Gennaro Barone. La prima ha portato la testimonianza della categoria ma anche ricordi del cuore, di lei bambina che insieme al suo papà, l’indimenticabile dottore Augusto Vincelli, si recava proprio da Guglielmo per una vaccinazione e che poi crescendo, studiando insieme al figlio Nicola, ha avuto modo di conoscerlo, apprezzarlo e capire quanto vera passione profondeva nella sua professione. Quella stessa passione sottolineata anche da Barone che ha definito Guglielmo Giardino come quel medico che con il suo esemplare comportamento ha insegnato a tanti tante cose. Un maestro di medicina, il classico medico su cui i pazienti riversano segreti ed ansie, non burocratizzato ma teso sempre ai suoi pazienti, alla risoluzione dei loro problemi.
Emozionante poi l’intervento dell’amico Guerino Trivisonno. ‘Non siamo stati mai nemici. In lui ho trovato davvero il senso di quella frase che recita “Un amico che ti conosce molto bene e nonostante tutto continua a frequentarti. Se penso oggi ad un amico io penso a Guglielmo”.
Emozionante poi anche la rilettura, con la voce del poeta Enzo Bacca, del discorso di insediamento che Guglielmo tenne nel 1992 quando fu votato dal consiglio comunale dell’epoca nuovo sindaco della città frentana. Una vera e propria lezione politica – l’ha definita Michele Iorio nel suo intervento – ancora attualissima che dimostra come Guglielmo pensasse realmente alla soluzione dei problemi, amava confrontarsi con chi la pensava diversamente da lui ma era poi riferimento per tutti in questa parte di Molise.
Il neo presidente dell’ordine degli avvocati di Larino, Michele Urbano ex assessore della seconda giunta Giardino ha ripercorso le pagine del suo rapporto, come dire paterno, con Guglielmo. Dalla sua prima candidatura in provincia voluta da Guglielmo, alle successive elezioni che li vedeva schierati su due fronti opposti, all’esperienza di assessore della sua giunta, Urbano ha tracciato un ricordo del cuore di una persona che amava Larino e che ha ricevuto purtroppo critiche infondate ed immotivate da cui però è uscito sempre indenne. Un lume tutelare, il Guglielmo descritto da Urbano, che di lui conserva gelosamente nel suo studio una foto a cui spesso rivolge un pensiero e ‘senza volerlo Guglielmo ancora oggi mi fa trovare le risposte che cerco”.
Massimo Starita, altro assessore della giunta Giardino, ha tracciato il ricordo di Guglielmo come di un padre che l’ha accompagnato nell’agone politico. “Difficile parlare di lui in questo momento, voglio però anticiparvi che insieme a Guerino Trivisonno e Nicola De Francesco lo ricorderemo per sempre, all’interno di un volume che riusciremo primo o poi a realizzare sui personaggi larinesi e Guglielmo avrà un posto importante in questo volume”. Poi rivolgendosi al nipotino Paco ha ricordato a tutti la passione per lo sport che aveva Giardino giunta perfino a pagare di sua tasca l’iscrizione della Polisportiva Larino al campionato di promozione quando le difficoltà economiche sembravano mettere a repentaglio la partecipazione al torneo. Ma anche la sua storia calcistica, lui capitano, come dire ‘testardo’ e coraggioso di quel Larino che sul finire degli anni 60′ partecipò a Bagnoli allo spareggio promozione, uno spareggio perso dal Larino per una monetina lanciata a testa o croce.
Il presidente del consiglio regionale Salvatore Micone ha rimarcato l’amore viscerale che Guglielmo aveva per Larino e per il suo territorio. “Una persona che sapeva ascoltare e sentire i bisogni degli altri, si metteva a disposizione degli altri, metteva a disposizione il suo tempo per costruire e mai a distruggere. È più facile essere eroi che gentiluomini -citando Pirandello – Guglielmo è stato un gentiluomo”. Ed infine i ricordi di Noemi Petti della Fidapa legati all’associazione femminile di cui la moglie ha fatto parte e quelli di Antonio Vesce che ha affermato “voglio ringraziare Guglielmo per tutto quello che ha fatto per la nostra famiglia. Quando mio fratello Gianni che oggi è da qualche parte con Guglielmo, divenne chirurgo cardiovascolare. Guglielmo mi chiamò e mi disse “il mio studio è il suo studio, ti chiedo solo di chiedergli di avere un particolare sconto per i larinesi ma che dico certamente tuo fratello lo farà”.
Prima della foto finale con la famiglia e le parole della canzone Vecchio Frack amata da Guglielmo, proprio a nome della famiglia è intervenuto il figlio Nicola, attuale esponente dell’amministrazione Puchetti, che ha voluto ringraziare i tanti presenti, coloro che sono intervenuti, il Lions per aver organizzato l’evento in onore del padre che ho sempre definito più che un politico un amministratore colui a cui piaceva portare a compimento progetti ed idee”.
Nicola De Francesco