In sala Freda diversi esponenti dei Comitati tutti contrari alla realizzazione dell’impianto di cremazione. Ma anche qualche larinese favorevole.
LARINO. La giunta comunale, nelle prossime ore, revocherà la delibera sulla fattibilità di costruire un tempio della cremazione all’interno del cimitero comunale.
È in corso, nella sala Freda di Palazzo Ducale, l’incontro indetto dall’amministrazione Puchetti per spiegare alla popolazione l’iter seguito per giungere alla delibera sull’ampliamento cimiteriale e sulla costruzione di un forno crematorio.
Il sindaco Puchetti, prima ancora di iniziare il dibattito, ha annunciato la decisione di revocare la delibera definita dallo stesso imprudente, che ha dato adito alle forze politiche di strumentalizzarla, ma che oggi serve “a sensibilizzare la cittadinanza sui problemi del nostro cimitero dove mancano loculi, dove è necessario programmare a breve la costruzione di un altro ampliamento cimiteriale”.
In sala Freda, diversi cittadini, i rappresentanti di alcune associazioni. Presente anche il consigliere regionale Nola.
Di fatto, la dichiarazione inziale del primo cittadino frentano ha, come dire, ridimensionato la portata dell’incontro, ma ha lasciato comunque alla cronaca la possibilità di osservare come in città non tutti sono contrari alla costruzione del forno crematorio, così come non tutti, naturalmente, sono favorevoli. E anche tra i contrari non tutti condividono le stesse posizioni.
Un dato oggettivo è emerso: nel prossimo futuro il cimitero comunale, come del resto accade in ogni dove, sarà troppo piccolo e che sarà necessario procedere alla costruzione di un nuovo ampliamento per poter dare degna sepoltura ai defunti.
Proprio su questo aspetto l’idea lanciata dal sindaco è stata quella di costituire un comitato che discuta insieme quale scelte migliori operare per garantire alla città nuovi spazi cimiteriali.
Vari gli interventi registrati, quello della professoressa Annarita De Notariis, quello di Dilma Baldassarre, quello del dottor Pardo Tarasca, come quello del dottor Stefano Vincelli, della dottoressa Carolina Mancini o ancora quello della dottoressa Marina Bucci.
I primi decisamente contrari sia per forma che per contenuto alla costruzione del forno crematorio, l’ultima con dati diversi, decisamente favorevole. I primi a sottolineare come la realizzazione di un impianto di tal genere sarebbe una iattura per la città, per le sue produzioni di qualità, per la sua storia oltre a non produrre nuovi posti di lavoro, la dottoressa Bucci a rimarcare come, stando ai dati scientifici, non esista correlazione tra la costruzione di un forno crematorio e l’innalzamento dei valori di inquinamento.
In tutta la vicenda, qualcuno ha anche affermato: “hanno sbagliato il modo di agire. Se avessero fatto prima questo incontro (rivolto agli amministratori di maggioranza), se avessero coinvolto prima la cittadinanza, magari oggi la situazione sarebbe stata diversa”.
Ma tant’è! La delibera sarà revocata, presumibilmente il 14 dicembre quando, come annunciato dal sindaco, tornerà a riunirsi l’assise civica.