MONTORIO NEI FRENTANI. La pittrice Giulia D’Aloia espone al “Premio Internazionale D’Arte contemporanea Artista-d’Italia 2022”.
Dal 17 al 31 dicembre si svolgerà a Roma, con il patrocinio della Regione Lazio, la Mostra “Premio Internazionale d’arte contemporanea-Artista d’Italia 2022“. L’evento è organizzato dalla Galleria d’Arte “Purificato.Zero”, molto attenta a cogliere gli stimoli più interessanti di giovani pittori emergenti. Dopo una severa selezione, partecipa alla Mostra, con il dipinto “Assenza” (acquerello su tela), la pittrice molisana Giulia D’Aloia – in arte Juliet Rosa Wood- che vive e lavora a Larino e che da anni espone le proprie opere in Mostre nazionali e internazionali. In questo dipinto l’artista ha raffigurato un volto femminile che emerge da un fondale bianco e, come è noto, la rappresentazione del viso umano è un tema che investe tutta la storia dell’arte. Si tratta infatti di un argomento di particolare complessità, che riguarda la dinamica degli sguardi tra pittore, immagine e spettatore. Nel dipinto in questione, il titolo stesso “Assenza” si collega, non casualmente, al colore “bianco” da cui emerge il volto. Questo colore acromatico, designa sul piano simbolico il “bene”, ma nell’opporsi alla seduzione dei colori, sottolinea anche l’assenza profonda delle sensazioni.
Inoltre, tale “assenza”, indirizza lo spettatore verso lo sguardo della donna raffigurata, il cui volto si mostra, a chi osserva, come esperienza percettiva speciale per via dell’intensità dello “sguardo”, sperduto in un nebuloso “altrove”. Nel suo “Trattato di pittura”, Leonardo esorta l’artista ad “animare” sempre lo sguardo in un dipinto: “Farai le figure in tale atto, il quale sia sufficiente a dimostrare quello che la figura ha nell’animo; altrimenti la tua arte non sarà laudabile…“. L’artista ci fa infatti percepire in questo dipinto, proprio mediante lo sguardo, il vuotoprofondo, l'”assenza”, che la donna raffigurata sembra percepire intorno a sé. Bisogna ricordare infatti come Juliet sia in fondo una provetta “ritrattista”, che ha dipinto moltissimi volti, animati dall’intensità dello sguardo e dal raffinato e magistrale tocco delle sue velature.