GUARDIALFIERA. Il luogotenente carica speciale Massimo Tolfa lascia il comando della stazione Carabinieri di Guardialfiera, dopo 26 anni di ininterrotta presenza: un primato d’eccezione, mai raggiunto nella storia dell’Arma guardiese.
E con il comando della stazione guardiese raggiunge anche la quiescenza il prossimo 19 dicembre, giorno del suo compleanno.
Pubblichiamo con piacere lo scritto dell’impareggiabile Vincenzo Di Sabato dedicato proprio al luogotenente.
“Massimo Tolfa è un uomo di classe; figlio di “persone antiche”, cesellato e temprato da mamma Grazia Vocale, autorevole nobildonna d’altri tempi, e da papà Matteo, l’intellettuale ammodo, docente e capo di Istituto a San Marco in Lamis, già migrato da 12 anni alla città futura. Ed io tuttora mi glorio di loro; delle confidenze e delle amicali e copiose carezze umane spalmatemi come burro da un così raro stile di vita. Rivivo l’incontro tenerissimo in casa loro a San Marco con Giuseppe Tusiani, sammarchese: il poeta, l’accademico, il traduttore che ha fatto conoscere all’America i grandi classici italiani; e che – a cingere il “poeta dei due mondi” e ad estasiarsi in quell’appuntamento luccicante di luglio – c’erano pure Alfredo Brunetti Sindaco di Oratino, e Dante Gentile Lorusso, scultore e incantatore di creazioni artistiche. Eravamo nel raffinato soggiorno quando la Signora Grazia s’accosta affabilmente a Tusiani, lo esorta, lo persuade a sedersi al pianoforte. Ed egli, dimesso, obbedisce e sbalordisce! Con dita frementi, sprigiona sulla tastiera il suo fenomenale virtuosismo musicale. Sembra non vibrasse lui lo strumento, ma che raccontasse al pianoforte il suo destino. E trilla, folgora, tuona, sussurra la grande sonata in si bemolle minore di Beethoven, un autentico cantico dei cantici. Ebbene, Massimo Tolfa – maresciallo dei Carabinieri, dottore in legge – è giunto a Guardialfiera così, con questo tessuto di armonia e di metodi, a dirigere dal 1996 la stazione Carabinieri con garbo e professionalità ha tutelato il nostro popolo storicamente difficile che, incredulo del suo pensionamento, con oceanica coralità di affetto, gli rende gratitudine ma con il rammarico per essere venuto meno, da oggi, un punto di fiducia, di incontro e di confronto. Un legame lungo 26 anni: un primato assoluto mai raggiunto nella storia dell’arma benemerita a Guardia. In tanta inconsueta perduranza egli dal dizionario delle virtù, ha estrapolato e personalizzato l’eufonia della mitezza e della gentilezza. E proprio da questa sua maniera mi son reso conto che la mitezza non è remissività, non è umiltà. E’ atteggiamento e disposizione sublime verso “l’altro”.
E’ quella donazione che non dev’essere ripagata. Massimo Tolfa è stato uno di quei servitori dell’Arma, con idee chiare e con criteri di rettitudine oggi inflazionati, eppure perennemente preziosi. Egli lascia la scrivania di Via Tobagi, in punta di piedi e in punta di lingua. E se ancora fossi io fiossi il responsabile del “Centro Studi Molise”, sul quale egli ha sempre vegliato, l’avrei pressappoco così mitizzato: “Guardialfiera, Capitale del Parco Letterario del Molise, borgo generoso di memorie e concimato di storia, imprime sul metallo lucente, ammirata gratitudine al Luogotenente CS Massimo Tolfa comandante della Stazione Carabinieri, per l’umile, vigorosa e feconda sollecitudine impiegata nel conio della sua integrità morale; per la tutela di questo territorio e per il profumo della fiducia e della simpatia reciproca instaurata con il nostro Sodalizio”. Un abbraccio alla mamma Grazia e pensieri d’affetto a Tiziana, la sua sposa; alle figlie Grazia analista a Mantova e a Carla biochimica in Abruzzo. Evviva!
Vincenzo Di Sabato