LARINO. E’ vera emergenza in questa parte di Molise che si distende sulla riva destra del fiume Biferno, ma certo non stanno meglio i Comuni che sorgono al di là del fiume. Un’emergenza legata ai tanti progetti presentati (il più delle volte nelle stanze dei Ministeri, quindi lontano dalle comunità dove vorrebbero costruirli) relativi alla posa in opera di nuovi impianti eolici e fotovoltaici, ed anche agrivoltaici.
Decine e decine di nuovi impianti per centinaia e centina di ettari di terreno che sono pronti a ridisegnare lo skyline di questa terra fertile dove da sempre l’agricoltura è stato il vero volano di sviluppo, dove però la stessa oggi è in sofferenza e gli agricoltori, certo non tutti fortunatamente, pur di far quadrare le loro economie preferiscono vendere le loro terre alle società multinazionali che sfruttando il vento o il sole producono energia. Certo da fonte rinnovabile ma a che prezzo per il territorio?
I numeri sono l’emblema dell’emergenza. Ed i numeri dicono che soltanto nella zona compresa tra Larino e Campomarino su quasi 2000 ettari di terreno esistono progetti per nuovi impianti: 100 ettari a Campomarino, ben 510 a San Martino in Pensilis, 177 ad Ururi, 160 a Larino, ben 680 a Rotello, 30 a Montorio nei Frentani. Ed ancora diverse centinaia di ettari tra Acquaviva Collecroce e Montecilfone senza dimenticare poi i progetti relativi all’eolico offshore.
Numeri allarmanti, portati dalla Soprintendente Dora Catalano, nel corso dell’assemblea pubblica, indetta dal sindaco Pino Puchetti, con tutti gli attori istituzionali della Regione proprio per discutere delle innumerevoli richieste giunte in Molise di avvio delle procedure per la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici sul territorio delle Piane di Larino e dei Comuni limitrofi.
In sala Freda, insieme al primo cittadino Giuseppe Puchetti c’era il responsabile del servizio urbanistica ed ambiente, l’ingegnere Giovanni Lapenna ed in sala i vertici dell’Arsarp, nella figura della Responsabile Loredana Pietroniro, il soprintendente Catalano (al telefono), alcuni sindaci (Casacalenda, Colletorto, Montorio nei Frentani, San Martino in Pensilis ed Ururi), il Presidente onorario di BioMolise distretto Frentano, Giovanni Di Stasi, il senatore Giuseppe Astore, alcune Associazioni di categoria come la CIA, la Coldiretti e la Confagricoltura ed i rappresentanti di quelle associazioni che si battono in prima linea su questi temi (AIAB, Italia Nostra e Slow Food).
Il sindaco Puchetti dopo essere tornato sulla questione relativa alla costruzione dell’impianto fotovoltaico a sud della centrale turbogas delle Piane, ed aver affermato di non essere favorevole all’eolico, ha ribadito come sia davvero emblematica la posizione dei Comuni che seppur coinvolti nelle conferenze di servizio “hanno in realtà soltanto la possibilità di esprimere un parere consultivo, senza aver nessun ruolo nelle scelte definitive che vengono direttamente dall’alto. Occorre che noi sindaci facciamo rete contro questa selvaggia e continua richiesta di nuovi impianti, dobbiamo portare le nostre istanze a livello parlamentare”.
Per Loredana Pietroniro dell’Arsarp “I sindaci hanno il dovere di fare una mappatura completa del territorio. Dobbiamo decidere il luogo dove collocarli e dobbiamo difendere l’agricoltura. Gli strumenti ci sono e non bisogna ulteriormente alterare il mercato fondiario. In Molise, tutti e 136 i comuni sono assoggettati ai marchi di qualità, si devono tener fuori dalle rinnovabili quei terreni ed impegnare quelli agricoli che non sono assoggettati agli aiuti comunitari. Ma serve una programmazione regionale perché se togliamo l’agricoltura cosa resta?
Giovanni Di Stasi dal canto suo ha ribadito quanto sia importante oggi parlare di energia. “Non si può vivere una vita in difesa è necessario passare all’attacco perchè assistiamo ad un fenomeno mai visto prima, ad una crisi mondiale mai sperimentata ossia il cambiamento climatico. Quando parliamo di energia però bisogna avere un piano energetico nazionale (che non abbiamo) ed uno regionale che non abbiamo. Dobbiamo perseguire due obiettivi: produrre energia che serva però alle attività economiche ed abbia poi ricadute positive anche per i cittadini. Un’energia pulita che serva a ridurre i costi, che incentivi gli agricoltori. Credo che i sindaci siano le figure più adeguate per fare queste battaglie”.
Giovanni Santella di Italia Nostra ricordando la partecipazione dell’associazione a tanti incontri sul tema ha fatto cenno anche ad una sorta di egoismo generalizzato come se costruire qui o altrove un nuovo parco eolico sia una questione limitata ad una singola comunità. Vari gli interventi poi dei sindaci presenti in sala che hanno ribadito, per citare Gianni Di Matteo o Laura Greco o Cosimo Mele come le loro comunità hanno, come dire, già dato per cui si rende ora necessaria ed urgente la creazione di una cabina di regia unica che con il coinvolgimento proprio dei sindaci detti le regole chiare per la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile perché il rischio che i proprietari cedano alle lusinghe economiche delle multinazionali è elevato, ma soprattutto proprio i sindaci non hanno armi per difendersi da questi ’attacchi’.