LARINO. La notizia della costruzione di un forno crematorio e contemporaneamente quella di ulteriori 740 loculi cimiteriali sta scaldando gli animi in città. E così se da un lato il partito Democratico, guidato a Larino da Maria Libera Petriella ha già indetto per il prossimo 5 dicembre un incontro pubblico sul tema per dire ‘no al crematorio’, che rappresenta per il partito una scelta che non ha considerato il territorio e il suos viluppo e i cittadini e la lor salute, l’amministrazione Puchetti ha diffuso una nota con cui fa il punto della situazione in merito alla proposta di project financing per la realizzazione dell’ampliamento del cimitero e la costruzione di un impianto di cremazione approvata con delibera di giunta comunale n. 104 del 26.10.2022.
Nella nota dell’amministrazione si legge “Al fine di fare chiarezza saranno trattati diversi aspetti in modo da rispondere alle legittime preoccupazioni della comunità.
Innanzitutto, prima di approvare la proposta con delibera di giunta, l’amministrazione ha ponderato sotto ogni aspetto la decisione, con la previsione di un iter di approvazione futuro a garanzia di tutti.
Primo tema valutato, quello ambientale e della salute pubblica.L’amministrazione ha fatto riferimento a diversi studiscientifici e alle valutazioni ambientali di altre strutture simili. Inoltre, per fugare dubbi in merito e avere maggiori certezze, componenti del consiglio comunale di maggioranza e minoranza hanno visitato un impianto di cremazione similare.
Dalla documentazione tecnico-scientifica e dalla visita effettuata si è constatato che la tecnologia scelta e proposta èmolto avanzata e abbatte gli inquinanti con calore, processi chimici e filtrazione. Nel progetto presentato, inoltre, le emissioni potenzialmente inquinanti sono considerevolmente al di sotto dei limiti, già molto restrittivi, imposti alle emissioni dalla normativa vigente.
L’aspetto che più ha pesato è stato l’analisi delle emissioni reali e delle emissioni misurate su impianti simili a quello proposto, da cui risulta che per gli inquinanti (in particolare diossine e mercurio) le concentrazioni reali sono dalle 10 alle 100 volte inferiori ai limiti e in molti casi addirittura assenti. Di conseguenza l’impatto ambientale risulta molto basso, soprattutto se si considera che è prevista una sola linea e che di fatti dal piano economico finanziario si evince chiaramente che sono previste al massimo due/tre cremazioni al giorno.
Anche l’impatto sulla viabilità risulterà molto basso in considerazione sia dell’ubicazione decentrata dell’area di intervento, direttamente accessibile senza attraversare il centro urbano e sia dal numero esiguo di cremazioni stimate, e cioè due/tre al giorno.
Si evidenziano alcune note di approfondimento sulla questioneprocedurale.
Nello specifico, la delibera di giunta era necessaria per nonprecludersi una tale opportunità.
È stata valutata e dichiarata la pubblica utilità del progetto perché non sono state rilevate criticità ambientali e per la salute pubblica e perché si è ritenuto vantaggioso per cittadini e per ilComune, in termini di servizio e in termini economici (esigenzadi disponibilità di loculi, prezzi calmierati, ecc.).
In merito, invece, alle contestazioni sollevate su una presuntamancanza di coinvolgimento della cittadinanza o di poca trasparenza, si segnala che occasioni di confronto e dibattito istituzionale e pubblico ci saranno e anche in momentitemporalmente ben definiti: infatti, saranno necessari almenodue passaggi in consiglio comunale.
Insomma, sarà data a tutti ampia possibilità di approfondimento, conoscenza e partecipazione.
Infine, vale la pena approfondire la questione del soggetto promotore privato. È evidente che la situazione economica del Comune e la complessa gestione dell’impianto non permette altra scelta se non quella di fare una gara pubblica e individuareun gestore privato.
Al momento della gara poi – procedura aperta e trasparente – si potranno indicare ulteriori condizioni tassative, come dei limitisul numero di cremazioni e i continui monitoraggi ambientali.Va inoltre evidenziato a proposito che l’impianto dovrà ottenere l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) provinciale sulleemissioni.
In merito alla collocazione dell’impianto presso il cimitero,bisogna chiarire che è stata una scelta obbligata: i crematori possono essere realizzati solo nel perimetro cimiteriale; la legge vieta ogni altra collocazione possibile. Il proponente haproposto la collocazione presso il cimitero di Larino anche in quanto sotto l’aspetto viario non è impattante con il centro abitato. Possiamo ritenere che molti sono i vantaggi che la realizzazione dell’intervento arrecherà al Comune e che possiamo di seguito elencare:
1) Riqualificazione dell’area a ridosso del civico cimitero;
2) Creazione di accesso carrabile alla zona cimiteriale postasul versante Est;
3) Disponibilità di ulteriori n. 744 posti loculi, soprattutto a costi ridotti se si considera che il proponente deve realizzare tutte le opere di urbanizzazione (strada, rete,inpianti, ecc.);
4) L’intervento va ad attenuare sicuramente il problema odierno di carenza di posti per la sepoltura, masoprattutto di carenza degli spazi cimiteriali, nonampliabili all’infinito.
In conclusione, la proposta dell’impianto è stata fatta sulla base di un progetto proposto da un privato, considerando che l’esigenza della cremazione è effettivamente in crescita evalutando il progetto nell’interesse dei cittadini e del Comune.
Nulla di oscuro o poco trasparente. Tutto è tranquillamente verificabile. Non solo: il tutto sarà fatto con il conforto di evidenze scientifiche sull’impatto ambientale del progetto, con la previsione di un iter che sarà vincolante”.