Conflitto in Ucraina, la rinascita post Covid, il futuro post bellico e la violenza sulle donne i temi dei sei giganti di cartapesta
Si è tenuta ieri (lunedì) sera presso la sala Freda del Palazzo ducale la conferenza stampa di presentazione dei bozzetti dei carri che parteciperanno alla 48esima edizione del carnevale di Larino in programma il prossimo 18-19 e 25-26 febbraio 2023.
Saranno sei i giganti di cartapesta che sfileranno lungo le vie del centro cittadino e animeranno con musica e colori il meraviglioso e storico carnevale frentano.
Le associazioni dei gruppi costruttori hanno ancora una volta confermato di saper carpire l’attualità e le tematiche più sensibili interpretandole nelle allegorie confluite nei bozzetti.
Il conflitto Ucraino, La rinascita post Covid, la Maternità, il futuro globale post bellico e la Violenza sulle donne, sono i temi dominanti per l’edizione 2023.
La serata è stata presentata dalla “voce ufficiale” del Carnevale di Larino ossia Gianluca Venditti. Alla conferenza stampa, trasmessa in diretta sui nostri canali social e su Carnevali d’Italia – è intervenuto il Sindaco Giuseppe Puchetti che ha ringraziato l’associazione Larinella per la collaborazione ed ha confermato l’impegno dell’amministrazione di realizzare le strutture per la costruzione dei carri che dovrebbe partire ad inizio del prossimo anno.
Molto intenso è stato il contributo del presidente dell’associazione Larinella, Danilo Marchitto che ha ripercorso brevemente tutte le fasi che hanno visto protagonista l’associazione nel corso dell’ultimo biennio.
Dalle collaborazioni con gli istituti scolastici, come l’Omnicomprensivo di Larino e l’Istituto industriale Majorana di Termoli, fino all’Università del Molise. Accordi di programma, collaborazione e borse di studio che l’associazione del Carnevale di Larino ha sottoscritto al fine di implementare la qualità dei servizi offerti ai turisti dell’evento.
Sempre Marchitto ha poi sottolineato l’importanza della collaborazione fra i gruppi costruttori e l’associazione Larinella che organizza il carnevale. Notevole infatti è stato il salto in avanti dell’ultimo lustro, periodo in cui oltre ai riconoscimenti ottenuti dal Ministero della Cultura, il carnevale è diventato meta di riferimento per gli appassionati che raggiungono Larino da ogni dove per ammirare la bellezza delle opere d’arte realizzate per il carnevale.
Di seguito i sei nomi ed i temi dei carri, divisi in due categorie.
Carri di seconda categoria:
Tema gruppo costruttore Associazione I trebbiatori: IL RE LEONE 2
Per questa edizione del carnevale di Larino il nostro gruppo costruttore ha deciso di realizzare come carro allegorico il RE LEONE 2, carro che tratta come tema principale le incredibili avventure di papà Simba e della piccola erede Kiara; carro già noto alla piazza del carnevale, dato che in edizione passate, per l’esattezza edizione del 1995 , alcuni nostri membri del gruppo costruttore realizzarono il Re Leone. Adesso noi per il carnevale 2023 prendiamo la palla al balzo e portiamo in piazza il sequel di questo grande classico della Disney che ha fatto e sta facendo sognare grandi e piccini; con l’obiettivo principale (che ormai puntiamo dal primo anno) di attirare ed intrattenere soprattutto i più giovani visitatori del nostro carnevale portando in piazza carri allegorici basati sui grandi classici della cinematografia dei più piccoli.
Tema gruppo costruttore “Gruppo Selvaggi”: BELLA DA MORIRE
La violenza sulle donne è un tema sempre attuale e sempre più al centro del dibattito pubblico. La dinamica vede, quasi sempre, autore del delitto l’uomo, che, per un raptus o con premeditazione, mette in atto un piano in cui quella che considera la sua compagna, il suo amore, la deve ‘pagare’, come se questo fosse l’unico modo per ristabilire un equilibrio nella propria vita. La violenza eseguita a danno delle donne può manifestarsi nell’abuso ‘emozionale’, in quello ‘psicologico’, nella violenza sessuale o lesiva a qualsiasi grado. Inutile dire che qualsiasi forma di violenza è dannosa e crea ferite nelle donne, sia esse visibili all’occhio umano o siano impresse nella sua anima e nei suoi ricordi. Un esempio è la favola della Bella e la Bestia. In essa la figura femminile è ricca di empatia e passione per la conoscenza e viene isolata dagli affetti a causa della Bestia. Quante donne modellano questo esempio pensando di poter salvare il proprio aggressore pensando che l’amore lo cambierà, che lei sarà quella capace di trasformarlo in principe? Peccato che la Bestia è una bestia, spesso un violento, spesso con disfunzioni comportamentali e delle volte anche patologiche e non è onere e competenza della donna aiutarlo. Queste persone vanno aiutate da personale specializzato non dalla Bella. Bella non può salvare la Bestia, e la bestia purtroppo non diventerà ma il principe azzurro di Bella come nella favola.
Carri di prima categoria:
Tema gruppo costruttore “Associazione Carnaval”: Giù la maschera è Carnevale.
Una polmonite anomala in una città della Cina centrale, molto abitata ma non così conosciuta. Una notizia tutto sommato piccola, che cresce di intensità giorno per giorno. Nuovi contagi in tutto il paese, morti, Immagini drammatiche sui social network cinesi: ospedali al collasso, persone che chiedono aiuto dai balconi.
Sembra un fenomeno isolato, ma un giorno di fine febbraio è l’Italia il primo paese ad accorgersi che il nuovo coronavirus fa molto più male di una normale influenza. Gli ospedali della Lombardia si riempiono. L’Italia diventa il nuovo epicentro del virus denominato COVID-19 che, come uno sciame, si sposta da una regione del mondo a un’altra, bloccando il movimento di persone e l’economia come non succedeva dalla seconda guerra mondiale.
Il governo estende le misure di contenimento a tutta l’Italia: l’intero Paese in lockdown, primo tra gli stati occidentali ad adottare misure cosi
severe e restrittive. Abbiamo realizzato sul nostro carro, un mostro come elemento predominante che rappresenta appunto il covid-19.
Un mostro da combattere e da non sottovalutare, circondato da tanti medici della peste che erano coloro che un tempo si occupavano di alleviare le sofferenze degli appestati. Noi abbiamo voluto che rappresentassero i nostri operatori sanitari (medici, infermieri ecc..) che in tutto il periodo della pandemia hanno rischiato la vita per tutti i pazienti malati di covid 19, senza avere delle cure precise per poterli aiutare hanno fatto comunque il possibile, facendo turni strazianti e stando lontano dalle loro famiglie. Ad un certo punto però si vede la luce arrivano i primi medicinali utili alla regressione del virus e infine i vaccini.
Si torna alla normalità, a far festa ma soprattutto a celebrare la vita. “Sveglia! era solo un brutto sogno, giù la maschera è carnevale”
Ed è così che spuntano fuori dei visi sorridenti che rappresentano la felicità perché il mostro è stato sconfitto, infatti lo vediamo trasformarsi in una fantastica Araba Fenice, simbolo dell’Umanità che rinasce dalle proprie ceneri. Sorridiamo alla vita, Siamo liberi!
Tema gruppo costruttore ‘Officina dell’Arte’: Istinto materno
Care mamme, sappiamo che troppo spesso la vostra figura non viene valorizzata, soprattutto da noi figli. Vi scriviamo perché la maggior parte delle volte le parole fanno fatica a venire fuori e non potevamo esprimerci in maniera migliore se non dedicandovi questo carro. “Una mamma è come un albero grande che tutti i suoi frutti ti dà;
per quanti gliene domandi, sempre uno ne troverà. Ti dà il frutto, il fiore, la foglia, per te di tutto si spoglia; anche i rami si taglierà. Una mamma è come un albero grande.
[…] Una mamma […] tutto comprende, tutto perdona, tutto soffre, tutto dona”.
Questi che abbiamo citato sono alcuni versi della poesia “CHE COS’E’ UNA MAMMA” di Francesco Pastonchi, che per noi esprimono alla perfezione ciò che siete.
Quell’amore incondizionato e quell’istinto innato che vi porta a proteggerci come una leonessa fa con i propri cuccioli,crescedoli e difendendoli dalle difficoltà che si presenteranno durante il loro cammino, rendendoli capaci di proseguire in autonomia il loro viaggio nella vita.
Voi Mamme fate tanto e tutto per noi, per questo vi diciamo una sola ma sentita parola: GRAZIE!
Tema gruppo costruttore ‘Associazione culturale Gioventù frentana’: “IL RING DELLA DISCORDIA”
La costruzione è un’allegoria contro l’attuale conflitto bellico iniziato in Ucraina a seguito dell’offensiva militare delle Forze armate della Federazione Russa che sta portando con sé morte e distruzione oltre che ripercussioni sull’economia Europea e che tiene l’intero mondo con il fiato sospeso per la minaccia dell’utilizzo di armi nucleari.
Ecco quindi che inizia un incontro di box sul “ring della discordia”, che rappresenta il martoriato territorio ucraino. Al centro della scena i due sfidanti: un orso bruno, simbolo della Russia, animale a cui i russi sono da sempre molto legati, che preparato, incitato e aizzato dal suo coach, Vladimir Putin, si scaglia con ferocia contro il suo antagonista, il leader ucraino Volodymyr Zelens’ky.
Fuori dal quadrato, solo apparentemente spettatrice, spicca un’aquila reale (la NATO) bloccata con delle catene dall’altro presumibile coach dell’incontro, Joe Biden, ma pronta ad intervenire qualora il conflitto oltrepassasse i confini “del ring”.
Non ci sono vincitori su questo ring, come non ci sono vincitori in nessuna guerra.
Facendo nostre le parole del Pontefice: “Con la guerra sempre si perde. L’unico modo di vincere una guerra è non farla”.
Anche quando sembra che possa nascere un conflitto per motivazioni complesse, la guerra non è mai una scelta intelligente. Le vittime sono le persone comuni che ne subiscono le conseguenze sulla loro pelle.
La speranza è che l’umanità, la coscienza e il coraggio riprendano il sopravvento e che la guerra in Ucraina possa finire presto, scongiurando l’utilizzo di armi nucleari che comporterebbe conseguenze irreparabili dal punto di vista politico, economico ed umanitario.
“Associazione Culturale “Gioventù Frentana”
Tema gruppo costruttore Modellarte e I Gatti Randagi: “Figli di… Putin?
È questo l’interrogativo posto dal gruppo costruttore Modellarte – I Gatti Randagi in seguito agli avvenimenti dell’ultimo anno che hanno visto il mondo cambiare improvvisamente e, per certi versi, regredire. La guerra in Ucraina ha portato a interrogarsi non solo sulla guerra in sé, ma anche su tutte quelle che sono le conseguenze che coinvolgono il mondo intero; ci sono argomenti quali la crisi energetica e il pericolo nucleare che fino a pochi mesi fa sembravano non toccarci. Cosa sta succedendo nel mondo? Quali sono i cambiamenti insiti in questa nuova situazione e nell’assetto geopolitico che si sta creando? Quali sono le conseguenze per l’intero pianeta? E, soprattutto, che mondo stiamo lasciando a coloro che si stanno affacciando alla vita?
È questo l’interrogativo su cui il carro allegorico vuole soffermarsi, per portare tutti a riflettere non solo sulle calde tematiche di attualità, ma soprattutto sul futuro. Come sarà il mondo del domani? I nostri figli (e nipoti) cresceranno succubi del potere di uno o riusciranno finalmente a creare un mondo in cui i vantaggi pensati per il singolo possano diventare vantaggi per tutti? Riusciranno a essere più bravi di noi e a trovare soluzioni per le questioni che preoccupano l’intero pianeta e a (ri)costruire un mondo migliore?
È per questo che il carro allegorico vedrà rappresentati diversi bambini, per la maggior parte bambini soldato. Ci sarà però anche un ragazzo che, con i piedi ben saldi al pianeta, cerca di fermare un carro armato guidato da Putin che indica di andare avanti senza resa.
Chi la spunterà alla fine? Vincerà ancora una volta la logica del singolo e del potere di pochi? O, come tutti ci auguriamo, riusciranno a vincere gli interessi di tutti?