ROMA. La settima sezione del Consiglio di Stato con la sentenza 09343 emessa oggi, 28 ottobre 2022,definitivamente pronunciando, ha messo la parola fine all’intera vicenda legata alla nomina del procuratore capo di Larino, di fatto spianando la strada alla presa di possesso dell’incarico della dottoressa Elvira Antonelli destinando d’altra parte, come deciso dal Consiglio Superiore della Magistratura, l’attuale procuratrice Isabella Ginefra al ritorno alla Procura di Bari in qualità di sostituto.
Proprio il magistrato pugliese si era rivolta ai giudici del Consiglio di Stato per chiedere la riforma della sentenza del Tar del Lazio che aveva respinto il ricorso di primo grado proposto dalla stessa per l’annullamento della deliberazione del Consiglio Superiore della Magistratura (Assemblea Plenaria) del 24 febbraio 2021 e del consequenziale D.P.R. del 29 marzo 2021 di nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Larino della dottoressa Elvira Antonelli nonché della deliberazione del Consiglio Superiore della Magistratura (Assemblea Plenaria) del 17 marzo 2021 di riassegnazione della dottoressa Isabella Ginefra al posto di Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari e del consequenziale decreto di recepimento del Ministro della Giustizia del 31 marzo 2021.
Nelle 38 pagine della sentenza che, ricordiamo è stata pubblicata oggi, ma si riferisce all’udienza svoltasi ad inizio settembre per esplicita richiesta dell’avvocato Vito De Vito che ha difeso la dottoressa Antonelli,accolta, i giudici respingono con dovizia di particolari tutti i motivi di gravame messi nero su bianco dalla difesa della dottoressa Ginefra.
Tanto che da quanto è dato sapere, partendo dalla nomina avvenuta il 12 settembre 2018 passando per le varie fasi giurisdizionali-amministrative dei ricorsi in uno con gli atti giunti dalla Procura di Perugia e relativi al caso Palamara, fino alla spiegazione in diritto della cosidetta riedizione del potere da parte del Csm che ha portato alla nomina del magistrato termolese, i giudici hanno respinto il ricorso in toto.
I giudici hanno chiarito come proprio la riedizione del potere, conseguentemente alla sentenza del Consiglio di Stato n. 3170/2020, ha portato il Consiglio Superiore della Magistratura, dopo aver ravvisato un vizio nella formazione della volontà dell’organo consiliare, ad annullare in autotutela la deliberazione del 12 settembre 2018, con la conseguenza dell’emergere dell’interesse alla rivalutazione della posizione di tutti i candidati potenzialmente interessati al conferimento dell’incarico direttivo.
Una rivalutazione, a seguito della quale, il Csm, visto i titoli posseduti e l’attività lavorativa svolta dalla dottoressa Antonelli, ha scelto di nominare la stessa quale nuovo procuratore a Larino in ciò respingendo anche le doglianze della dottoressa Ginefra che aveva fatto notare di avere titoli maggiori della Antonelli che i giudici non le hanno riconosciuto, o meglio, non le hanno riconosciuto al momento del conferimento della nomina.
Nella sentenza si legge anche che i giudici non hanno ritenuto condivisibili neppure le censure relative alla riassegnazione della dott. Ginefra all’incarico originariamente ricoperto, “non avendo detta misura carattere punitivo nei confronti dell’appellante, ma configurandosi piuttosto come provvedimento consequenziale rispetto alla individuazione della dott.ssa Antonelli come titolare dell’incarico direttivo in questione. Il fatto che la deliberazione di riassegnazione al precedente incarico sia stata adottata prima della pronuncia cautelare del giudice di primo grado non integra una violazione del diritto di difesa e non dimostra una volontà persecutoria nei confronti dell’appellante, atteso che questa ha potuto tutelare la sua posizione, attraverso la proposizione di motivi aggiunti e la formulazione di istanze cautelari, continuando ad esercitare le funzioni conferite in forza dei provvedimenti cautelari ottenuti in primo e in secondo grado”.
Come detto, tale sentenza apre di fatto le porte alla presa di possesso dell’ufficio di procuratore capo di Larino alla dottoressa Elvira Antonelli ed il ritorno alla Procura di Bari della dottoressa Ginefra. Il tutto sembra in tempi davvero brevi.