SAN GIULIANO DI PUGLIA. 31/10/2002 – 31/10/2022. In un post appena pubblicato sul suo profilo Facebook, l’ex capo della Protezione Civile nazionale, il cittadino onorario del paese degli angeli, Guido Bertolaso ha voluto fissare i suoi ricordi, diffonderli al pubblico dei tanti che lo seguono perché, sì, sono passati venti anni ma, il dolore non è diminuito, non diminuisce mai!
Guido Bertolaso, insieme a tanti altri, comprese le autorità di ieri come di oggi, tornerà a San Giuliano di Puglia, tornerà come tante volte ha fatto, da semplice cittadino, ad onorare la memoria, a rinnovare la sua vicinanza alla gente fortorina, a fermarsi in preghiera dinanzi a quelle lapidi bianche che conservano per sempre i corpicini di quei 27 bambini, eroi civili di uno Stato che non ha saputo proteggerli in una scuola che doveva essere il posto sicuro dove stare quel giorno, ed invece si è trasformata in una trappola di morte.
Alle ore 11 e 32 di venti anni fa, come tutti ricorderanno, una scossa di magnitudo 6,0 della scala Richter, causò il crollo della scuola elementare Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia. Un terremoto che ebbe come epicentro proprio il piccolo centro a confine con la Puglia, dove però soltanto la scuola venne giù. Una scuola dove quella mattina si stava festeggiando Halloween. C’erano 58 bambini, 8 insegnanti e due collaboratori scolastici. Qualche bambino era rimasto a casa, alcuni proprio per i festeggiamenti si trovavano in un’altra classe rispetto alla loro.
Durante la notte, altre scosse di minore intensità erano state registrate dai sismografi dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, niente che però lasciasse presagire la tragedia che si consumò quando sulle lancette dei minuti erano da poco passate le 11.30.
Un boato, un polverone enorme e subito il pensiero alla scuola, l’unico edificio crollato su se stesso. Si cominciò a scavare a mani nude, gli stessi genitori di quei bambini tra il dolore e la speranza erano sulle macerie, prima ancora che tutta la macchina dei soccorsi partisse ed arrivasse a San Giuliano da ogni parte d’Italia. Si continuò a scavare per ore ed ore. Vigili del Fuoco, volontari di tante associazioni, militari dell’arma, poliziotti, semplici cittadini, tutti furono impegnati in quella corsa contro il tempo per cercare di salvare il numero maggiore di bambini. E tutto intorno, il rumore delle sirene delle ambulanze e quello delle lacrime, della disperazione ma anche della gioia per ogni bambino estratto vivo da quel cumulo di macerie.
Quando fu ormai chiaro che tutti i corpi erano stati estratti, il bilancio si palesò in tutta la sua drammaticità: 26 di quei 58 bambini che quel giorno erano a scuola, erano morti, schiacciati dal peso della loro scuola, soffocati dalle macerie delle loro aule. Tutta la prima classe, quella del 1996 non esisteva più e con lei anche la maestra Carmela Ciniglio. Il percorso del dolore trasportò quei corpicini senza vita al Palazzetto dello Sport mentre i feriti (la cronaca ne registrò complessivamente 39, 33 bambini e sei tra insegnanti e personale non docente) vennero portati nei vicini ospedali di Larino e Termoli, mentre per i più gravi si dispose il trasferimento a Bari, Ancona e Roma. Qui arrivò, al Bambino Gesù, il piccolo Umberto Visconti. Era vivo, ma aveva profonde ferite da schiacciamento. Il suo fu un calvario verso il Paradiso, durato ben 32 giorni: un calvario per i nostri amici, mamma Celestina, papà Massimo e per il secondo genito Guido che rimasero al capezzale del loro figlio con la speranza di riportarlo vivo a casa, ed invece Umberto chiuse gli occhi al mondo il 2 dicembre. E fu la 27esima vittima tra i bambini della Jovine.
La tragedia di San Giuliano di Puglia occupò le prime pagine dei giornali di tutto il mondo e decine e decine di giornalisti arrivarono da ogni dove. E con loro la macchina generosa degli aiuti.
Ed oggi, sono trascorsi venti anni, da quel grido lanciato al mondo durante i funerali di Stato da mamma Nunziatina Porrazzo: mai più! E vorremmo che fosse realmente cosi!
Domani alle 11,32 in tanti saranno presenti al momento di raccoglimento e preghiera al cimitero degli angeli. Qui, i rintocchi della campana, manderanno al cielo ancora una volta i nomi delle giovani vittime: Antonio Astore, Antonella Borrelli, Michela Buonagurio, Maria Colantuono, Melisa De Lisio, Sergio Di Cera, Antonio Di Renzo, Maria Di Renzo, Lorenzo Francario, Luca Iacurto, Paolo Iacurto, Valentina Ianiri, Domenico Lafratta, Morena Morelli, Gianni Nardelli, Giovanna Nardelli, Luigi Occhionero, Luigi Petacciato, Maria Picanza, Raffaele Picanza, Valentina Picanza, Gianmaria Riggio, Luca Riggio, Costanza Serrecchia, Martina Vassalli, Umberto Visconti, Giovanna Ritucci. Il nome della loro maestra Carmela Ciniglio e quello delle altre due vittime del sisma.
La giornata della memoria, come accade dal 2003, sarà preceduta dalla seduta del consiglio regionale e proseguirà poi nel pomeriggio, alle ore 16:00 con un Focus su edifici scolastici e fondi Pnnr, dopo 20 anni da San Giuliano di Puglia cosa è cambiato? a cura del giornalista di Avvenire, Nira Di Tony. Alle 16.45 la consegna delle targhe della solidarietà ai sindaci italiani che sono stati vicini alla comunità fortorina. Alle 17:00 si celebrerà Messa nella chiesa Madre.
Alle 18.45 il Procuratore presso il Tribunale dei Minori di Campobasso Claudio Di Ruzza presenterà il suo libro ‘Disastri italiani’ affiancato dalla giornalista Rai Michela Mancini. Interverranno il primo cittadino Giuseppe Ferrante, il presidente della Provincia Francesco Roberti, Nicola Morra ex presidente dell’antimafia per il coordinamento nazionale ‘Noi non dimentichiamo’ e Antonio Morelli presidente del Comitato Vittime della scuola”.
Al termine la fiaccolata lungo il percorso della memoria.
Nel ricordo mio personale e di tanti. Riposate in pace cari angeli!
Nicola De Francesco