LARINO. Dopo il comunicato diffuso dall’associazione ViviLarino con cui si denunciava, per l’ennesima volta, la chiusura dei siti archeologici frentani in occasione dell’arrivo in città di un bus di turisti, dalla sua bacheca facebook arriva l’intervento del sindaco Puchetti che pur non essendo oggetto dell’intervento dell’associazione si è sentito in dovere di rispondere “per chiarire alcuni aspetti e informare correttamente la cittadinanza e tutti coloro che hanno a cuore la valorizzazione turistica di quell’area e che provano come noi amarezza, a volte vergogna, di fronte alle spesso sacrosante lamentele dei tanti turisti che non hanno potuto visitare l’anfiteatro”.
Puchetti scrive ” La situazione del Parco Archeologico di Larino – Anfiteatro e Villa Zappone è ormai oggetto di attenzione, monitoraggio e discussione quotidiana. La questione è stata nuovamente sollevata ieri sera in un post Facebook dell’associazione ViviLarino la quale non attacca direttamente l’operato di questa Amministrazione comunale ma alla quale, come Amministrazione comunale, ci sentiamo in dovere di rispondere per chiarire alcuni aspetti e informare correttamente la cittadinanza e tutti coloro che hanno a cuore la valorizzazione turistica di quell’area – per cui passa quella dell’intera città – e che provano come noi amarezza, a volte vergogna, di fronte alle spesso sacrosante lamentele dei tanti turisti che non hanno potuto visitare l’anfiteatro. Checché ne dica ViviLarino, la questione non lascia indifferente e soprattutto non ha lasciato indifferente, nei fatti, questa Amministrazione comunale. E per fortuna chi vive Larino per davvero queste cose le sa.
Partiamo dal problema di fondo. Il nostro Parco Archeologico è un sito ministeriale, gestito dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Molise. Le aperture, la manutenzione, ogni tipo di comunicazione e informazione, anche laddove lacunose, sono di competenza della Soprintendenza. Il Comune non ha nessuna possibilità di intervento in merito, non ha competenze, non può esercitare alcuna autorità, non possiede le chiavi, e così via. Questo perlomeno fin quando non si deciderà di cambiare le leggi a Roma.
Il Parco Archeologico di Larino, gestito dunque dalla Soprintendenza, è aperto tuttora dal martedì al sabato dalle 8.30 alle 13.30, così come indicato su Google, per esempio. Le ragioni di un orario di apertura così striminzito sono da imputarsi alla carenza di personale della Soprintendenza: attualmente esiste un solo custode, in prestito peraltro dalla Direzione regionale musei Molise e nella fattispecie dal Castello di Capua di Gambatesa. È stata disattesa del resto la promessa del Ministero della Cultura di assegnare nuovi custodi alla Soprintendenza dopo l’ultima procedura concorsuale. Dovrebbe comunque arrivarne un altro che ci auguriamo possa coadiuvare l’unico che ad oggi viene ad aprire l’anfiteatro.
Per venire incontro a questa problematica il Comune ha quindi deciso di stipulare un Accordo di valorizzazione dell’area con la Soprintendenza: per i mesi di luglio e agosto – e non si è andati oltre solo perché si sarebbe sforato il monte ore di straordinario della Soprintendenza stessa – il Parco Archeologico è restato aperto, oltre l’orario succitato, anche il sabato pomeriggio dalle 15.30 alle 19.30 e la domenica mattina dalle 8.30 alle 13.30. Questo è potuto avvenire solo stipulando un contratto, e impegnando dunque, come Comune, le risorse finanziarie necessarie, con l’associazione MeMO Cantieri Culturali, i cui dipendenti hanno garantito la turnazione necessaria per tenere i cancelli di Villa Zappone aperti anche per buona parte del weekend.
Dagli Accordi di valorizzazione con la Soprintendenza stipulati negli ultimi anni da questa Amministrazione comunale, con grandi sforzi relazionali, amministrativi ed economici, è stato anche possibile tornare dopo diversi anni ad allestire spettacoli all’interno dell’arena dell’anfiteatro, col fine di offrire alla cittadinanza e ai visitatori un calendario di eventi estivi che specialmente quest’anno, per numero di manifestazioni e interesse culturale delle stesse, raramente ha avuto eguali.
Si aggiunga, sempre per rispondere a chi latentemente ci accusa di non fare nulla per la valorizzazione culturale e turistica di Larino, che quest’Amministrazione ha voluto fortemente l’assunzione di una risorsa interamente preposta alla gestione amministrativa dell’offerta turistica della nostra città, alla stesura di progetti culturali (come quello finanziato dalla Regione Molise con fondi europei di valorizzazione della Carrese di San Pardo e del circuito di candidatura Unesco “Uomini, buoi e fiori”), nonché all’accoglienza dei visitatori presso il nostro Palazzo Ducale, con la sua Biblioteca, il Museo Civico, la Sala Preziosi, quella Biscardi e quella Pilone (che a breve ospiterà anche una selezione delle foto di Paolo Di Paolo, in mostra presso la chiesa di San Francesco fino a pochi giorni fa). Si aggiunga che, dopo anni di indifferenza e abbandono in una stanza fatiscente al piano terra del Palazzo Ducale, questa Amministrazione ha trovato circa 90 mila euro di finanziamenti per la sistemazione e la digitalizzazione dell’Archivio storico del Comune: i lavori sono già iniziati e presto studiosi e curiosi potranno consultare documenti importantissimi per la storia del territorio datati dal Settecento ai primi del Novecento.
Infine, sempre a proposito del Parco Archeologico, sono già in essere progetti didattici finalizzati alla manutenzione e alla gestione del sito che coinvolgeranno in maniera diretta le nostre scuole. Crediamo, in ultima battuta, che alcune battaglie siano sacrosante e che, in qualche modo, l’offerta turistica di Larino debba ancora migliorare tanto, proprio a partire da un’apertura più ampia e costante del nostro anfiteatro. D’altra parte però, esistono fatti, non parole, messi in atto da questa Amministrazione comunale di cui ha avuto contezza solo chi Larino la vive per davvero, tutti i giorni, in ogni circostanza e ad ogni manifestazione”.