LARINO. Oggi, a distanza di qualche giorno dai solenni festeggiamenti della Madonna delle Grazie di Monteodorisio, vogliamo raccontare ai nostri lettori una storia che affonda le sue radici nel diciannovesimo secolo pervade il secolo ventesimo ed è proiettata al futuro.
Una storia che parla di tradizioni, di animali, ma soprattutto di devozione autentica alla Vergine delle Grazie. Una storia che si ripete da 130 anni portata avanti dalla famiglia Izzi di Larino che ha ereditato dagli avi l’onore di portare in processione la statua della Madonna e lo stendardo storico che rievoca proprio l’inizio di quella venerazione per la Madonna che fece sgorgare acqua miracolosa attraverso la quale per Sua intercessione in tanti hanno ricevuto grazie su grazie.
Complice il nipote ed amico Francesco Izzi, abbiamo incontrato Pardo Izzi oggi 88enne e Primiano Izzi 78 enne, nipoti di quel Pardo Izzi che nel 1888 insieme a Nicola Fiore e Gennaro De Notariis diedero vita alla prima Sacra Compagnia della Madonna di Monteodorisio, loro che si recavano in Abruzzo sulle vie della transumanza insieme ai loro animali e che ‘scoprirono’ il piccolo centro del vastese dopo che proprio in quegli anni si era diffusa la notizia di un evento miracoloso destinato a cambiare per sempre la vita di quella piccola comunità dove però ‘esistevano ben 5 chiese, tre conventi e dei piccoli bastioni fortificati a difesa dei predoni’.
L’incontro con i due testimoni della tradizione è stato davvero entusiasmante. Primo, perché a Larino la devozione per la Madonna della Grazie di Monteodorisio, per tramite della famiglia Izzi, è molto sentita, in secondo luogo perché, nonostante l’età, sono ancora vivi e particolareggiati i ricordi di come proprio dei larinesi siano stati i fondatori della prima Sacra Compagnia della Madonna.
Prima Pardo, poi Primiano. Poi parla tu, no no, continua, fallo tu. Vabbè comincio io poi intervieni tu. Insomma tanta la voglia di raccontare la loro storia. Entrambi emozionati nel ricordare come proprio in quest’anno, il 2022, hanno celebrato a Monteodorisio il 130esimo anniversario della costituzione della compagnia testimoniata dalla foto con la statua della Madonna scatta all’interno del Suo santuario.
“Mio nonno – ha affermato l’88enne Pardo che ha ereditato dall’avo il nome, ulteriore riprova anche della devozione per i santi della famiglia (per il patrono di Larino come del resto Primiano quello del co-patrono) – insieme a Nicola Fiore e Gennaro De Notariis ( di queste due altre famiglie nel tempo i componenti hanno abbandonato la devozione) era solito spostare gli animali lungo la via del tratturo e fermarsi ad onorare la Madonna dei Miracoli a Casalbordino. Un viaggio di tre giorni, non certo facile ne per gli uomini ne per gli animali. Ebbene, nel mese di settembre del 1888 i tre ‘viaggiatori’ avevano saputo dell’evento miracoloso accaduto a Monteodorisio e scelsero di portare lì quell’anno i loro animali, risparmiando, tra le altre cose, anche un giorno di viaggio”.
Stando al blog http://noidimonteodorisio.blogspot.com/?m=1 “Secondo la tradizione popolare, proprio ai margini dell’abitato di Monteodorisio, nel luogo dove erano i resti di un convento dei Celestini prima e, poi, dei Carmelitani, nel XII secolo fu costruita una chiesetta dedicata a Santa Maria delle Grazie, oggetto di grande devozione. Fu però un miracolo del 1886 a dare al luogo fama di santuario quando, durante le riparazioni dei muri di fondazione della chiesa zampillò improvvisamente una sorgente d’acqua che provocava la guarigione ai malati e la morte agli animali che la bevevano. Il primo prodigio avvenne ad una giovane madre disperata della vicina Cupello che riportò l’acqua alla sua bambina morente guarita dopo pochi giorni. Da allora si susseguirono pellegrinaggi di storpi, ciechi, malati e la fama miracolistica si diffuse non soltanto nel chietino, ma anche nel Molise, in particolare nel circondario di Larino”.
“Ebbene – continua Pardo mentre Primiano elenca i nomi dei fratelli e delle sorelle di suo padre che hanno ereditato dal nonno la devozione per la Madonna – qualcosa avvenne che non sappiamo spiegarci ma nostro nonno dopo aver deciso di recarsi a Monteodorisio costituì (si segnò per primo) per primo la Sacra Compagnia e da quell’anno, lui, la sua famiglia, noi, abbiamo l’onore e l’onere di portare la statua della Madonna e lo storico quadro a lei dedicato, dal santuario posto nella parte meridionale del paese fin sopra la chiesa parrocchiale.
Riprendendo dal blog sopra citato “C’è poi da segnalare, avvenuto tramite il culto della Madonna delle Grazie, il gemellaggio tra Monteodorisio e Larino da dove, per la celebrazione annuale, convengono centinaia di devoti che partecipano alla processione con particolari privilegi quale quello di precedere tutti gli altri nell’ordine cerimoniale”.
“E’ proprio così – ci conferma Primiano – siamo gli eredi dei fondatori della prima compagnia dedicata alla Madonna e sono io a conservare lo stendardo devozionale che riporta l’anno di nascita della compagnia il 1892, anche se dai racconti del nonno ricordo che lui ha sempre detto che la stessa fu fondata nel 1888 ma le carte che testimoniavano quegli eventi erano sparite e che allora, da sempre il 1892, anno dello stendardo, viene ricordato come quello della fondazione”.
I due custodi della tradizione devozionale sono pieni di energie, il loro racconto, tra un sorso di caffè e l’altro, è davvero emozionante, forse difficile da riportare in un articolo ma dalle loro parole si è chiaramente capito come quella devozione animi davvero da un anno all’altro, da 130 anni i componenti della famiglia Izzi.
“Nel 1992 – recita il blog – la statua è stata trasportata per alcuni giorni nel centro molisano a testimonianza della unione dei due paesi”.
Quella del settembre 1992 è una data storica. Infatti, a solo rievocarla gli occhi di Pardo e di Primiano si sono letteralmente emozionati. Sì, perché grazie anche al beneplacito delle due diocesi, dei parroci di Larino e Monteodorisio, nel settembre di 30 anni fa in occasione del secolo di vita della compagnia, l’effige della Madonna è stata per alcuni giorni trasferita da Monteodorisio proprio a Larino per sugellare quella devozione centenaria della gente frentana con la Madonna del miracolo dell’acqua.
“L’idea – ha aggiunto Primiano – mi è venuta così quasi per un’ispirazione divina. All’epoca certo non c’erano i mezzi di comunicazione di oggi, soltanto il telefono. E così per tramite di don Antonio Mastantuono abbiamo contattato il parroco di Monteodorisio per chiedere se fosse possibile portare a Larino la statua. Ricevuto il nulla osta anche dai rispettivi vescovi ci siamo messi alla ricerca di un mezzo per trasferire la statua in città.
La provvidenza ha voluto che un larinese avesse disponibile un furgone e così, con tutti gli accorgimenti del caso, ci siamo recati al santuario ed abbiamo prelevato la statua. Quando eravamo prossimi ad entrare a Larino, grazie a Giulio Pontico, l’abbiamo collocata su una Campagnola Fiat scoperta e in maniera trionfale l’abbiamo condotta, non in Cattedrale, ma nella nostra chiesa della Beata Vergine delle Grazie”.
“Per alcuni giorni – ha aggiunto Pardo – la statua della Madonna è rimasta a Larino. Ricordo un vero e proprio fiume di persone quel giorno quando arrivò che l’aspettavano. Ricordo come in occasione dei festeggiamenti parrocchiali coincidenti proprio con l’arrivo della statua a Larino, il parroco diede il consenso a che la processione in onore della Vergine fu fatta con la statua di Monteodorisio alla presenza di tantissimi fedeli giunti anche dal vicino Abruzzo. Ricordo anche che in quell’occasione raccogliemmo delle offerte e senza nemmeno contarle andammo alla gioielleria Romagnuolo il giorno dopo”.
A fare cosa?
“Volevamo regalare alla Madonna un ricordo di Larino. E così comprammo una collanina d’oro. Ma non solo. Come potrete vedere l’effige della Vergine ha in braccio anche Gesù. Ebbene, grazie alla generosità del gioielliere, anche il Bambinello ebbe in dono un filo d’oro come segno di devozione esteriore di noi larinesi”.
Parlando il tempo è trascorso velocemente ma davvero ci vorrebbe più tempo per riprendere, magari in video, i racconti di Pardo e Primiano, tante sono le storie che ricordano, tanti gli aneddoti di 130 anni di devozione per la Madonna delle Grazie di Monteodorisio, ricordi che devono essere tramandati e non dimenticati.
In fondo però la devozione è viva, basta osservare le foto che corredano questo articolo per rendersi conto di come la famiglia Izzi onori al presente quello che i padri hanno lasciato in eredità. Un’eredità che a noi di Viaggionelmolise.it è piaciuta e l’abbiamo raccontata consapevoli che tanti sono i protagonisti di questa storia che tra tradizione e fede, tra aneddoti e miracoli, lega da 130 anni Larino a Monteodorisio nel segno vincente della Vergine delle Grazie.