LARINO. Un bellissimo pomeriggio estivo, nell’atrio dello storico palazzo ducale frentano, un giovane poeta ed il mecenatismo di un’associazione come quella dei Lions che ha creduto in quei versi considerandoli un dono che doveva essere condiviso anche con gli altri, perché sono grandi pensieri che segnano il cammino della vita non soltanto dell’autore ma anche quello di ognuno di noi.
La presentazione del libro di poesie di Primiano Petrarca ha emozionato i presenti, a partire da coloro che hanno moderato l’evento, il professore Mario Moccia e il rappresentante del sodalizio lionistico frentano Umberto Massini. Proprio a quest’ultimo si deve il progetto di pubblicare le poesie del suo amico Primiano. Un progetto che era partito prima della pandemia e che solo quest’ultima aveva, come detto, rinviato trovando anche nell’indimenticabile Antonio Picariello (che ne ha curato la copertina) un suo sostenitore.
Gli omaggi al grande critico d’arte e all’artista Adolfo Stinziani recentemente scomparso hanno di fatto aperto i lavori, con l’autore visibilmente emozionato di trovarsi di fronte ad un pubblico davvero importante, ma soprattutto di fronte ai suoi amici, alcuni fin dal 1997, del centro socio educativo ‘Il Melograno’, venuti, insieme ai tutor e alle operatici, a testimoniare con la loro presenza la vicinanza vera al loro amico e poeta.
Il professore Moccia ha regalato ai presenti una vera e propria lezione, o meglio, con la sapienza che lo contraddistingue, ha saputo alimentare la voglia di ascoltare i versi del giovane poeta larinese, ha, come detto nella prefazione dalle socie lions Anna ed Egle Potena, stipulato il patto tra il lettore e Primiano per provare ad entrare nel suo mondo, espressione genuina di un’interiorità ricca e semplice.
Un’interiorità che Primiano possiede da sempre e che al ‘Melograno’ – come scrive Mariapina Lariccia – nella biografia dell’autore – ha saputo plasmare imparando ad amare se stesso, sperimentando il gusto dell’amor proprio, superando i limiti autoimposti grazie ad una maggiore consapevolezza del proprio sé. In questo contesto Primiano scopre ed inizia a coltivare le sue passioni: la musica italiana, il teatro e la poesia. Poesia che diventa il suo più grande strumento di rinascita interiore. Egli trova in essa il modo non tanto per comunicare le proprie emozioni quanto più per contemplarle e comunicarle a se stesso con maggiore consapevolezza.
Il leit motiv dei suoi versi è l’amore che lui, esalta in ogni dove parlandoci di amicizia, di sorelle e famiglia, di natura. Un amore che non ha confini e che non si ferma neppure quando incontra ostacoli apparentemente insormontabili.
Poesie da leggere e meditare che descrivono la vita di Primiano ma anche i suoi sogni e la sua quotidianità di 40enne.
L’evento lionistico dedicato a Primiano Petrarca si è concluso con la partecipazione di cinque poeti larinesi, comprendendo in essi anche la professoressa Cristina Acciaro per i suoi trascorsi studi nello storico liceo classico frentano, ossia Fulgenzio Caradonio, Tommaso Bucci, Pietro Picucci e Pasquale Di Lena che hanno letto alcuni versi arricchendo ulteriormente la manifestazione che, di fatto, assegna a Primiano l’onore e l’onere di continuare a scrivere. Un onore ed un onore che lui ha già pienamente soddisfatto. Il volume, infatti, contiene una settantina di poesie ma quelle proposte per la pubblicazione – come ha affermato Massini – erano oltre 400.
Complimenti Primiano anche dalla nostra redazione!