LARINO. Una calda mattinata estiva nel borgo medievale frentano e l’incontro emozionale ed emozionante con Giuseppe Ciarallo, con uno dei figli di Larino che altrove ha costruito le sue fortune ma che torna in questo lembo di terra segnato dalla storia perché forte resiste il legame con le sue origini.
Origini che nell’ora, o poco meno, passata insieme più volte sono emerse a far da corollario ai suoi racconti, alla sua passione viscerale per il mito della musica Frank Zappa. Una passione che pervade il suo animo, che l’ha portato in giro per l’Europa a raccogliere frammenti di testimonianze sulla vita, sul mondo ancora tanto sconosciuto di quel ragazzo, figlio di un emigrante siciliano di Partinico, che a 15 anni (siamo nel 1955) volle come regalo fare una telefonata interurbana con il suo autore preferito, non Elvis o altri miti dell’epoca, ma con Edgard Varese un compositore, uno scienziato pazzo (come gli era sembrato in una foto) che aveva colpito la sua fantasia con l’opera per sole percussioni, dal titolo Ionisation.
Origini che scandiscono la nostra chiacchierata che diventa a più voci quando ci raggiunge, anzi era già lì seduto in piazza Monumento con Giuseppe, il suo amico storico Gennaro Miozza.
Dopo i convenevoli di rito, passiamo a darci del tu, come direttore di questo quotidiano, vinco l’imbarazzo di essere seduto ad un tavolino con un grande artista e scrittore (in basso troverete la sua biografia) e dopo aver letto il suo libro gentilmente concessomi, lascio a Giuseppe la parola emozionandomi nel sentire la sua passione coinvolgente per Zappa che per me, nato nel 1975 era, fino ad oggi, soltanto il nome di un poliedrico musicista lontano dalle mie abitudini musicali.
Giuseppe è un fiume di parole, Zappa, mi verrebbe da dire, scorre nelle sue vene come fluido magico che lo alimenta ed è bello fermarsi ad ascoltarlo. Capire come un lavoro di quasi cinque anni si sia tradotto in un libro ed in un libro a fumetti, impreziosito dai suoi testi, dall’ampia documentazione iconografica e dal tratto in bianco e nero inconfondibile di Manlio Truscia.
Ascoltare la gestazione dell’opera, i passaggi autobiografici che Giuseppe (lui stesso chiarisce che non è un musicologo ne uno studioso di pentagramma) sapientemente è riuscito ad inserirvi lascia in chi lo ascolta davvero la voglia di avventurarsi nel mondo caleidoscopico di Zappa, nel racconto, o meglio nei racconti perché il libro contiene le testimonianze in dodici ‘sezioni’ di ben 14 artisti che hanno incrociato la loro vita con il genio di Baltimora. Racconti che si fondono, come detto, con la vita di Giuseppe ed il suo approccio con la musica del Genio in baffo e mosca fino alle ultime pagine del libro dove Giuseppe, sfruttando proprio il cognome di Zappa, lascia ai lettori il suo Frank Zappa dalla Z alla A.
Il tempo sulle lancette è passato veloce, ma è stato un tempo ben vissuto con un artista, con uno scrittore capace nel recente passato di mettere in endecasillabi i suoi pensieri (in DanteSka Apocrifunk) ed ora capace di raccontare il mito Frank Zappa con una naturalezza che incuriosisce anche chi dell’autore forse conosceva soltanto il nome.
Abbiamo evitato volutamente di addentrarci nei racconti, come detto, impreziositi dal tocco fumettistico di Manlio Truscia e da quello di altrettanti artisti del fumetto provenienti da ogni dove che hanno dato al libro tavole di colori ‘zappiani‘, l’abbiamo fatto perché è giusto che spetti ai lettori scoprirli. Perché di scoperta si tratta, scoperta per chi scrive di Giuseppe Ciarallo, scoperta di Frank Zappa mai così vicino grazie proprio all’autore nato a Milano ma profondamente legato a Larino.
Le dodici testimonianze sono di: Edgar Varése, Steve Allen, Ray Collins, Jimmy Carl Blake, Ruth Underwood, Howard Kaylan, Mark Vollman, Ritchie Blakemore, Guido Harari, Kent Nagano, Massimo Bassoli, Tanino Liberatore, Fabio Treves, Matt Groening.
La Biografia
Giuseppe Ciarallo, molisano di origine (madre di Larino e padre di Guglionesi), è nato nel 1958 a Milano.
Ha pubblicato tre raccolte di short-stories, Racconti per sax tenore (Tranchida, 1994), Amori a serramanico (Tranchida, 1999), Le spade non bastano mai (Paginauno, 2016), un poemetto di satira politica dal titolo DanteSka Apocrifunk – HIP HOPera in sette canti (Paginauno, 2011) e una raccolta di testi in forma di poesia Dada Revolution (abrigliasciolta, 2021);
ha inoltre partecipato con suoi racconti ai libri collettivi Sorci verdi – Storie di ordinario leghismo (Alegre, 2011), Lavoro Vivo (Alegre, 2012), Festa d’aprile (Tempesta Editore, 2015), Oltre il confine – storie di migrazione (Prospero, 2019), Racconti nella Rete 2019 (Castelvecchi, 2019), Anch’io – storie di donne al limite (Prospero, 2021), Vent’anni di Racconti nella Rete 2002–2021 (Castelvecchi, 2021);
suoi componimenti sono inclusi in varie raccolte antologiche di poesia: Carovana dei versi – poesia in azione 2009, 2011 e 2013 (Ed. abrigliasciolta), Aloud – Il fenomeno performativo della parola in azione (Ed. abrigliasciolta, 2016), Parole sante – versi per una metamorfosi (Ed. Kurumuny, 2016), Parole sante – ùmide ampate t’aria (Ed. Kurumuny, 2017). Scrive di letteratura, musica, satira: ha collaborato con Paginauno, InKroci e A-Rivista anarchica, ha una rubrica su Buduàr, rivista on line di umorismo e satira. Tra i fondatori di Letteraria/Nuova Rivista Letteraria/Nuova Rivista Letteraria nuova serie e Zona Letteraria – studi e prove di letteratura sociale, rivista di cui è stato direttore.