LARINO. Nel nostro Viaggio nel Molise ci capita anche di incontrare chi, come Francesco, napoletano di origine ma trapiantato nella città dei Sassi, ha scelto, abbandonando le sue certezze, di mettersi in viaggio e vivere una vita libera raccontando giorno dopo giorno grazie ad un diario sui social, senza orari, senza scadenze e schemi, semplicemente tutto quello che li capita partendo dalle sue passioni: la fotografia, i viaggi, il trekking e la natura.
Francesco è partito ormai 24 giorni fa, e dopo le due tappe in Campania a Montesarchio e Limatola, ha varcato con il suo ‘Ulisse’ i confini della nostra regione ed ha trovato quel terreno fertile dove seminare tanti pezzi del suo sapere e nello stesso tempo crescere con i racconti, gli incontri delle persone che sono diventate in qualche modo co-protagoniste del suo viaggio.
Il suo arrivo a Larino non è passato inosservato, il suo Piaggio Porter, il suo murales viaggiante è stato intercettato in più zone della città ed alcuni larinesi l’hanno subito riconosciuto e si sono messi a disposizione per dargli spiegazioni e per accompagnarlo domattina a visitare le bellezze della città.
Io l’ho intercettato poco prima delle 21. Era intento a trovare un parcheggio dove poter trascorrere la notte a due passi dal Palazzo Ducale. La prima cosa che ho notato è stata la sua autenticità, il suo essere disponibile, il suo esserti, passateci il termine, ‘amico’ anche se era la prima volta che i nostri sguardi si incrociavano. Eppure nei venti minuti che ci siamo fermati a parlare è sembrato proprio che ci conoscessimo da tanto.
Francesco mi ha raccontato, mentre mi faceva conoscere da vicino il suo compagno di viaggio, Ulisse, la sua vita, di come ha scelto di mollare lo scorso marzo il suo lavoro a tempo indeterminato, di come ha abbandonato le sue certezze per mettersi in viaggio e vivere nel suo meraviglioso Piaggio Porter. Un veicolo semplice ma da buon ingegnere (sì, perché Francesco è un ingegnere) allestito alla perfezione in ogni minimo particolare. Una casa viaggiante arredata di ogni optional necessario, il tutto condito dai colori di un grande pavone che sovrasta la scena dove un pesce si trova in mezzo alle onde del mare. Un quadro che sembra descrivere una sorta di animale guida dove il pavone ha la capacità di trasformare in beneficio ciò che viene percepito come velenoso e dannoso, in positiva qualsiasi situazione negativa. Un animale che trasmette però la fiducia primordiale della rinascita dopo la morte e promuove il risveglio interiore. E quel conosci te stesso che sovrasta la coda del suo Ulisse. Il tutto nella libertà dei movimenti e i colori della felicità.
In fondo il viaggio di Francesco nasce dal desiderio di voler mollare tutto e voler vivere una vita libera. “Una vita – come ha scritto sulla sua pagina Facebook Vanpolitan (https://www.facebook.com/Vanpolitan) senza orari, senza scadenze e senza schemi scanditi dalla routine quotidiana. Una vita che mi appagasse come persona e che non fosse finalizzata ad una carriera lavorativa e al raggiungimento di obiettivi materialistici. Credo che prima o poi nella vita giunge un momento in cui bisogna avere il coraggio di aprire il cassetto in cui sono custoditi i desideri più nascosti, le ambizioni ed i sogni e di affrontare con fermezza le insicurezze e paure che hanno fatto sì che quel cassetto restasse chiuso fino a quel momento. Le scelte ci mettono costantemente difronte a pro e contro ed a quel punto resta a noi stabilire verso quale direzione penderanno le nostre decisioni. Nel mio caso, su un piatto della bilancia c’erano il lavoro d’ufficio con contratto indeterminato, le comodità della vita convenzionale, i rapporti stabili e la quiete della comfort zone mentre sull’altro piatto della bilancia c’erano, e ci sono, le cose più preziose che un uomo possa avere: giovinezza, desiderio, curiosità, volontà, entusiasmo, allegria, gioia ma soprattutto tanta sete di conoscenza e di scoperta. L’ago della bilancia non poteva che pendere verso la realizzazione del mio sogno…ed io, con tanto timore ma con grande entusiasmo, ho deciso di inseguirlo.
A settembre 2021 ho messo il primo mattoncino per “materializzare” questo mio desiderio: ho acquistato un Piaggio Porter che ho pian piano allestito secondo le mie necessità ed idee. Un minuscolo mondo a mia immagine e somiglianza che desidero arricchire con le mie esperienze di viaggio in giro per il Mondo”.
Venti minuti davvero preziosi, dove con i pensieri e le parole si è spaziato da Larino fino a Matera, e quel San Pardo venerato come patrono a Larino e titolare di uno dei quartieri della città dei Sassi. Dalla sua Napoli passando per Carovilli, Pietrabbondante e Civitacampomarano alle altre tappe del suo viaggio che si concluderà verosimilmente tra due anni toccando l’Abruzzo, le Marche, l’Emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia e il Friuli fin su in Svizzera. Fin dove la sua voglia di essere libero vorrà.