LARINO. Sono terminati nel pomeriggio di oggi, quando sulla lancetta delle ore erano passate le 17, i nove interrogatori di garanzia agli altrettanti indagati raggiunti due giorni fa dalle misure di custodia cautelare richieste dalla Procura frentana e concesse dal giudice delle indagini preliminari, la dottoressa Rosaria Vecchi nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dai militari della compagnia di Larino e ribattezzata in codice ‘Contratto’.
Come si ricorderà, dei nove, per tre degli indagati si erano aperte le porte del penitenziario di via Molise a Larino mentre per gli altri sei, il gip aveva disposto la misura degli arresti domiciliari.
A carico dei nove indagati, naturalmente ognuno per posizioni diverse, le ipotesi di reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché di estorsione.
I primi a comparire dinanzi al Gip, a porte chiuse, al piano rialzato del Palazzo di Giustizia frentano, sono stati in mattinata i tre indagati per i quali era stata disposta la misura degli arresti in luogo di detenzione, mentre nel pomeriggio gli altri sei senza alcun accompagnamento da parte dei carabinieri hanno raggiunto la stessa aula del tribunale per rispondere alle domande del gip.
Stando alle informazioni diffuse dai carabinieri della compagnia di Larino, guidata dal capitano Christian Cosma Damiano Petruzzella, la complessa attività investigativa si è incentrata sulle attività di due soggetti, un quarantenne ed un trentaquattrenne entrambi di Santa Croce di Magliano, che utilizzavano una serie di pusher per le consegne anche a domicilio delle dosi pattuite. Il gruppo era dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, con “consegne” in tutto il Basso Molise, ovvero in Comuni quali Colletorto, Rotello, Santa Croce di Magliano, Termoli, Petacciato, Bonefro, Montorio nei Frentani, Lupara ed altre aree del “Cratere”, effettuate mediante un modus operandi ben collaudato utilizzando il termine criptico “contratto” per indicare l’accordo tra le parti per la cessione/acquisto delle dosi di droga.
Le indagini, durate circa un anno, sono state avviate grazie al coraggio di un assuntore che ha denunciato ai Carabinieri di Larino di essere vittima di continue richieste estorsive da parte del quarantenne di cui sopra per il pagamento del debito derivante dall’acquisto di sostanze stupefacenti. Numerosissime le cessioni accertate.
Inoltre è stato accertato un episodio di estorsione posto in essere dal quarantenne nei confronti di un minorenne del luogo al fine di ottenere il pagamento di un debito di droga; quest’ultimo, è stato, infatti, picchiato e costretto a vendere sostanza stupefacente pur di onorare il debito. Nel corso delle indagini veniva anche posta in essere da parte di uno degli odierni arrestati una condotta di resistenza a pubblico ufficiale, per aver forzato un posto di controllo dei carabinieri mentre stava andando a consegnare dosi di stupefacente.
Parallelamente venivano acquisiti elementi di una florida attività estorsiva posta in essere da un trentacinquenne originario di Santa Croce di Magliano: l’attività estorsiva si concretizzava attraverso il cd “cavallo di ritorno” ovvero attraverso la pretesa di una somma di danaro in cambio della restituzione del veicolo oggetto di furto. L’autore del reato è stato attinto da misura cautelare agli arresti domiciliari e gli imprenditori coinvolti allo stato sono indagati per favoreggiamento.
Cocaina, eroina, hashish e marjuana erano le sostanze stupefacenti spacciate dai soggetti sottoposti a misure cautelari ed oggetto di sequestro nell’ambito dell’intera operazione.
Durante le indagini è stata accertata anche un’attività di spaccio nel Nord Italia, ovvero nel modenese, che ha portato all’arresto di un extracomunitario trovato in possesso di diciotto dosi di cocaina.
Non si conoscono, al momento, le posizioni espresse dai vari indagati.