PADOVA. A distanza di 59 anni dalla precedente, si è vissuta nella giornata di ieri, la quarta rievocazione storica dell’ultimo transito del santo dei miracoli, che stando alla sua agiografia volle essere trasportato da Camposampiero a Padova nell’approssimarsi della morte, avvenuta il 13 giugno 1231 all’Arcella.
Ebbene, grazie alla sinergia ormai quasi decennale che si è instaurata tra l’associazione Palio d’Arcella e il comitato della Rassegna delle Carresi, il carro che ha trainato il simulacro del corpo morente di Sant’Antonio lungo tutto il percorso di oltre 30 kilometri, è stato guidato e condotto fino al luogo della morte da una rappresentanza di Larino e da due coppie di buoi anch’essi giunti dal centro frentano.
Come ci ha riferito Stefano Vitulli “è stata una grande emozione per tutti noi partecipare a questo evento storico che ha visto impegnati ben 200 figuranti in costume d’epoca che hanno seguito per l’intero tragitto, pregando e cantando, il carro con adagiata la statua del Santo morente. Il corteo storico ha attraversato Borgoricco, Campodarsego e Cadoneghe per poi giungere a Padova, ripercorrendo la strada attraversata nel 1231 da Antonio, che, il 12 giugno, dal convento di Camposampiero, sentendosi prossimo alla morte, chiese ai confratelli di essere portato nella Chiesa di Santa Maria Mater Domine a Padova. I confratelli misero fra Antonio su di un carro trainato da buoi e lo condussero nel luogo dove il santo aveva scelto di andare, ma giunto alle porte della città, in una località chiamata Arcella, fu però costretto a fermarsi e lì spirò serenamente, confortato dalla visione di Gesù”.
Insieme a Stefano Vitulli hanno vissuto in pieno la rievocazione storica del transito anche Antonio Di Palma, Giovanni Angelozzi, Primiano Marchitto e Giuseppe D’Alete. I buoi portati a Padova appartengono alle famiglie Angelozzi e Marchitto.
Fede e devozione che uniscono nel nome di Sant’Antonio Larino ad Arcella-Padova, dunque, per un connubio che è testimonianza di un’amicizia che nel nome del santo dei miracoli e di San Pardo ha abbattuto le distanze ed ha permesso ai larinesi di partecipare, in costume d’epoca, ad un evento storico.
(Ringraziamo per le foto che abbiamo tratto da Facebook la Pro Loco di Camposampiero, Fernando Cagnin, Marina Bainato ed Antonio De Poli)