LARINO. Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’associazione ViviLarino con cui interviene sul recente piano dei trasporti regionali.
“La Regione Molise – si legge nella nota – che gestisce i trasporti, ha disposto che non vi saranno linee dirette Larino-Campobasso, in quanto il servizio bus non avrà come capolinea Larino bensì Montorio dei Frentani, tutto questo dal 16 maggio.
Ora non possiamo fare altro, di fronte ad una simile situazione che esprimere la nostra totale costernazione. Con tutto il rispetto per la Comunità di Montorio nei Frentani, ne vale la pena “decapitare” come capolinea un Comune come Larino, che ci risulta essere l’unico comune Molisano di rilevante importanza ad essere destituito anche dal ruolo di “capolinea bus”, per destinare tale qualifica al Comune di Montorio dei Frentani? Ci chiediamo: quante persone e con quale frequenza possono fruire del servizio dal Comune di Montorio? Quali sono dunque i costi/benefici dell’operazione considerando anche la precarietà del manto stradale che lega i due comuni Frentani? Quanto costeranno i chilometri in più che un bus di linea farà per questa variazione durante l’anno? Se dovesse malauguratamente nevicare ci si rende conto che il bus potrebbe non partire? L’Amministrazione Comunale infine come mai non si esprime in merito? Come dovremmo interpretare noi cittadini l’ennesimo “silenzio”?
Se vogliamo, questo detto finora, è appena l’antipasto. Ci sono altre domande di un peso diverso che ci attanagliano: Le fermate per gli autobus di linea della Regione sono tutte “a norma”? I passeggeri che “scendono” dal bus sulla Fondo Valle Biferno, rischiano grosso ogniqualvolta scendono dal bus, e tutto ciò perché non si vuol mettere in sicurezza il cd. “Ponte dello Sceriffo” sul quale attualmente è vietato il transito agli autobus per questioni “normative” riconducibili al peso del mezzo. allo stesso tempo però il transito è consentito ai tir che hanno un peso addirittura maggiore, che metterebbe a questo punto in pericolo l’incolumità del Ponte stesso, con la prospettiva che da ciò possano derivare vere e proprie catastrofi. Ricordiamo che il transito al suddetto ponte è stato limitato in seguito al Sisma del 2018 che ha dato l’input decisivo agli interventi fatti sulla Bifernina stessa. Come mai non sono stati estesi anche al ponte che vi consente l’immissione non solo da Larino, ma anche da altri 5 Comuni bassomolisani? Bisogna intervenire sempre in seguito ad una catastrofe oppure un minimo di prevenzione non guasterebbe?
Infine, perché la Regione non implementa il servizio anche con una corsa pomeridiana? Questo al semplice fine di mettere nelle condizioni i pendolari che non fanno in tempo a prendere l’ultima corsa di non doversi veder costretti a sottoscrivere abbonamenti o pagare sovrapprezzi per fruire di altre linee.
Inevitabile il pensiero finale che anche dal punto di vista della viabilità e delle infrastrutture la situazione di Larino è fortemente critica ed è il caso che ci si adoperi per non perdere anche questo “autobus”.