LARINO. “Nella vita bisogna correre insieme ma non andare di fretta. Bisogna avere rispetto degli altri. Bisogna accelerare ma anche saper rallentare, sostenendo chi non ce la fa, incoraggiando chi rallenta, condividendo insieme la gioia del traguardo”.
Successo per l’edizione 2022, la nona, della ormai classica ‘Staffetta della Fede’ che, come tutte le altre manifestazioni legate ai solenni festeggiamenti patronali, dopo il tempo della pandemia, è tornata ad animare le vie della città lungo il percorso della devozione a San Pardo che va dal cimitero fino alla concattedrale.
Un percorso dove si sono cimentati i ragazzi e le ragazze delle terze medie accompagnati per l’occasione dal parroco della Concattedrale don Claudio Cianfaglioni, i professori Fabrizio Pastorini, Pasquale De Notariis e Rossella Di Maria, il collaboratore scolastico Ciro. Il tutto con la supervisione dei volontari della Misericordia presenti anche con due moto-soccorso e la disponibilità delle linee urbane ed extraurbane Lancieri. Ma anche di tanti genitori che si sono dati da fare anche per rifocillare i ragazzi durante la ‘gara’.
I ‘corridori’ si sono ritrovati, prima dell’inizio della staffetta, dinanzi alla basilica ed hanno condiviso un momento di preghiera in onore di San Pardo. Di qui si sono distribuiti lungo il percorso fino a raggiungere il luogo della partenza, il cimitero comunale, lì dove è custodita la statua del martire Primiano.
Una foto di rito ed il segno di croce prima della partenza. E poi via con la torcia affidata a don Claudio, primo testimone di questa iniziativa, un’iniziativa ereditata dal suo predecessore, don Costantino Di Pietrantonio, per fare memoria e ribadire con il passaggio di un simbolo, come una torcia, quanto sia importante trasmettere ciò che a nostra volta abbiamo ricevuto. Il tutto ricordando il giovane larinese Andrea Miceli e la sua passione per la corsa.
Via Cavalieri di Malta, Piazza dei Frentani, via Marco Tullio Cicerone, via Magliano, via Cuoco, via Luigi Sturzo, via Gramsci, via Novelli, Largo Garibaldi, via Cluenzio e di qui l’arrivo dinanzi alla trecentesca basilica tanto cara ai larinesi vicini e lontani. E poi le vie della fede autentica dove la bellezza si fonde alla tradizione e fa memoria di un passato che racconta ancora al presente i fasti della Larino di un tempo: via Seminario e via Leone.
Una staffetta della Fede, con la F maiuscola perché anche con la corsa i giovani ‘tedofori’ hanno ribadito l’importanza del correre insieme condividendo, dopo difficoltà, incertezze, la gioia comune del traguardo.
Entusiasmante seguire da vicino tutte le fasi della staffetta, seguire i ragazzi passarsi il testimone, aspettarsi e poi rincorrersi. Entusiasmante vedere un parroco in mezzo a loro, i professori testimoniare con una presenza che l’unità paga e che muoversi sulle vie della tradizione è quel rinnovare al presente quello che i nostri antenati ci hanno lasciato, una catena della tradizione che loro, i protagonisti della staffetta, non hanno interrotto anzi ‘vivificato’ e a loro volta tramandato ai posteri.
Visibilmente provati dalla ‘fatica’ ma anche rifocillati, i ragazzi, si sono poi fermati in basilica per prendere parte alla liturgia Eucaristica. Nel corso della quale don Claudio ricordando la figura del giovanissimo Andrea Miceli alla presenza dei suoi familiari, si è rivolto ai 14enni per ringraziarli ma soprattutto per augurare loro di ‘correre verso una meta, di darsi degli obiettivi nella vita e correre con le proprie gambe per raggiungerli, non andando al ‘traino’ di ‘altri’ ma fedeli ai propri progetti e sogni’.
Un successo per la Staffetta della Fede, un successo che ci introduce ai solenni festeggiamenti perché San Pardo è San Pardo e dopo la pandemia Larino tornerà a viverlo interamente.