LARINO. L’esempio di un giovane, di tre ‘fratelli’ che hanno voluto seguire il messaggio di Cristo e viverlo fino alla fine: amatevi come Io vi ho amato.
In una giornata estiva, il 15 maggio, la comunità frentana si è riappropriata dei festeggiamenti anche esteriori in onore del santo martire Primiano. E l’ha fatto seguendo le vie della fede che dalla Concattedrale giunge alla chiesa dedicata al sacrificio dei ‘fratelli’ fino alla cappella del cimitero dove la statua del santo resta testimone di speranza celeste per tutti i defunti.
I palii rossi del martirio hanno aperto, dopo la croce ed insieme alla banda, la lunga e numerosa processione che ha visto anche la partecipazione di tanti bambini, più in generale di tantissimi larinesi che anche con gli animali hanno voluto, con la loro presenza, testimoniare l’attaccamento autentico al loro santo, ai loro santi compatroni.
La liturgia è stata presieduta da don Antonio Di Lalla nel giorno del suo genetliaco e celebrata insieme da don Claudio Cianfaglioni che per la prima volta, da quando è parroco in Larino, ha così avuto modo, superata anche la recente positività al Covid, di toccare con mano quanto aveva solo potuto ascoltare dai larinesi in questi due anni di pandemia.
Il pensiero è andato anche ai due giovani larinesi, Gianluigi Petrarca ed Ilaria Di Lorenzo recentemente tornati alla casa del Padre, ai larinesi lontani, ai giovani perché possano seguire l’esempio di giovani, i tre ‘fratelli’ che hanno saputo vivere fino in fondo il vangelo di salvezza.
Dopo la liturgia eucaristica, la processione ha percorso la via del martirio fino all’anfiteatro e di qui fino al cimitero dove i carrieri hanno intonato a cappella l’antico canto devozionale in onore di San Primiano ricollocato nella sua cappellina in attesa di tornare tra la gente per onorare, come gli altri santi, il vescovo del Peloponneso Pardo che ‘per voler di Dio fu nostro protettore’.