ROMA. Lunedi dell’Angelo, in Piazza San Pietro, è stata organizzata una Veglia dalla Pastorale Giovanile della CEI, a cui è stato dato il nome di “Seguimi”, pensato come momento di rinascita, per i giovani, dopo la pandemia.
Erano presenti circa 80mila giovani, in pellegrinaggio da tutte le diocesi d’Italia. Anche dalla nostra diocesi è partito un autobus organizzato da don Stefano Rossi, parroco di Montenero di Bisaccia, insieme a un gruppo di circa una cinquantina di persone, tra adolescenti e accompagnatori, non solo di Montenero ma anche di Termoli, Campomarino e San Giuliano di Puglia.
È stato bellissimo poter rivivere un evento così, tra spettacolo, canzoni, riflessioni e testimonianze.
Prima dell’arrivo del Papa, si sono esibiti l’attore Giovanni Scifoni, il cantante Matteo Romano e il vincitore del Festival di Sanremo, Blanco.
È stato emozionante poter vedere il Papa passare tra noi, tra le migliaia di persone che erano presenti, ascoltarlo e pregare con lui.
La gioia e la festa erano percepibili ovunque, la piazza era tutta colorata, tra fiori e i vari gruppi (ACR, Scout etc). Anche il Papa lo ha sottolineato, dicendo che: “sono passati due anni con la piazza vuota, una piazza che ha sofferto il digiuno e ora è piena di gioia, anche se purtroppo dense nubi oscurano ancora il nostro tempo. E’ il buio che fa paura a tutti, la guerra tremenda di cui pagano il prezzo più alto molti vostri coetanei la cui stessa esistenza è compromessa e i sogni sono calpestati. In tanti attendono ancora la luce della Pasqua.”
Dopo la lettura del vangelo, quattro ragazzi hanno fatto una testimonianza personale: Alice, Samuele, Sofia, un altro Samuele ed infine è intervenuto Mattia Piccoli, premiato con l’attestato di Alfiere della Repubblica dal presidente Mattarella.
Le loro testimonianze hanno colpito tutti, perché in qualche modo ognuno di noi si è ritrovato ad affrontare una sofferenza, specialmente in questi ultimi due anni di pandemia, ed è stato bello sapere come altri ragazzi coetanei hanno affrontato la sofferenza con la fede.
Il Papa ha ricordato ai giovani che non hanno l’esperienza dei grandi, ma hanno qualcosa che i grandi alle volte hanno perduto, ossia il fiuto della verità. Inoltre ha augurato ai giovani di avere il fiuto di Giovanni e il coraggio di Pietro.
Federica Dottore