SAN GIULIANO DI PUGLIA. In un tempo di incertezza e paure, in cui nuovi conflitti minacciano il mondo intero, il senso delle tradizioni più profonde rinnova un messaggio di unità, speranza e pace. Così il significato del pane, della condivisione, del darsi per gli altri e della preghiera mariana di affidamento a Dio hanno dato ancora maggior valore a una giornata speciale che ha visto papa Francesco consacrare l’umanità, e in particolare la Russia e l’Ucraina, al Cuore Immacolato di Maria.
Un messaggio che si è rinnovato da San Giuliano di Puglia, con piccoli gesti che coinvolgono le famiglie, l’intera comunità come il pane dell’Annunciazione, (le “Panettelle da’ Nunziat”): una tradizione trasmessa di generazione in generazione il 25 marzo, giorno in cui si ricorda l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria che porterà in grembo Gesù, il Figlio di Dio, per opera dello Spirito Santo. Fiducia e speranza, dunque, per invocare la pace con amore. I piccoli pani vengono preparati con cura e devozione, recitando anche l’Ave Maria durante le varie fasi. La tradizione affonda le radici nel ‘dono’ alla gente povera e nel rito di pasta di pane anticamente fritta, poi sostituito dalle panettelle.
Delle vere e proprie “opere d’arte” di amore e fede che nel pane trasmettono un messaggio profondo e significativo. Ce ne sono di vario tipo: la “cocchia” a tre (indica la Trinità o la Purezza di Maria prima, durante e dopo il parto), a quattro (la famiglia come cuore della comunità), a cinque o a sette (la coroncina che si regala ai bambini) e, ancora, quella a dodici panetti a rappresentare le dodici stelle della corona posta sul capo della Madonna. Le foto si riferiscono alle panettelle preparate da Caterina Pistilli ma sono diverse le case in cui si preparano e si sente questo profumo unico oppure preparate dal panificio e poi benedette. Un impegno che si rinnova, la devozione che resiste alla pandemia, alla guerra e rinnova il valore della vita, del pane spezzato, della pace in ogni casa.