SANTA CROCE DI MAGLIANO. Lunedì 21 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dalla XXX Sessione della Conferenza generale dell’Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo dell’anno successivo. La ricorrenza, che coincide con il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione della comunicazione e della comprensione interculturale, della diversità linguistica e della pace.
L’hashtag per la Giornata Mondiale della Poesia 2022 è #LaPoesiaperlaPace “Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra”. E la Poesia quest’orrore può, sa e deve condannarlo.
La Giornata della Poesia si è svolta anche presso il Liceo Scientifico di Santa Croce di Magliano, che ne ha riconosciuto l’alto valore formativo, con il patrocinio dell’EIP “Associazione non governativa Scuola Strumento di Pace” (Ente di formazione del MIUR e riconosciuta dall’UNESCO e dal Consiglio d’Europa, che l’ha accreditata tra le quattro associazioni esperte nella pedagogia dei diritti umani).
I docenti Giovanni Rosa e Rachele Porrazzo hanno scelto l’espressione artistica, poiché travalica i confini, libera dai condizionamenti, rigenera e rinforza i pensieri, aiuta ad amare la bellezza e a rifiutare categoricamente ogni forma di violenza. In un momento così drammatico a livello internazionale, quale quello che stiamo vivendo, gli alunni delle classi del biennio del Liceo Scientifico di Santa Croce di Magliano hanno così esaltato la forza dirompente della poesia e dell’arte, la loro essenza vitale e pacifica e l’hanno celebrata attraverso un laboratorio didattico, espressione di collaborazione, condivisione e comune sentire.
“Cadavere squisito”, certamente un’immagine strana e senza senso. La prima volta che vennero pronunciate le parole “Cadavere squisito” fu a Parigi nel 1925, nel palazzo di Rue de Chateau dove si incontravano artisti come Jacques Prevert, Yves Tanguy, Man Ray, Tristan Tzara, Joan Mirò, Henry Miller, Frida Kahlo, Paul Eluard, ed è proprio qui che nacque il gioco del Cadavre Exquis.
In origine nacque come un gioco, erede dell’antico Consequences: l’idea era di comporre una frase in maniera collettiva, decidendone a priori la struttura e poi facendo in modo che ogni partecipante ne scrivesse una parte, poi piegasse il foglio e lo passasse al giocatore successivo, che avrebbe aggiunto un nuovo pezzo senza conoscere quanto fatto fino a quel momento. In questo modo venne fuori una frase dal significato surreale, opera di tutti gli artisti/giocatori coinvolti. La primissima frase creata con questa pratica diceva: “Il cadavere squisito berrà il vino novello”. Da gioco, ben presto la pratica si trasformò in uno strumento creativo nella comunità surrealista del tempo. Uno di quelli che la promosse maggiormente fu André Breton, lo stesso che nel 1924 definì il manifesto del Surrealismo. Non passò molto che la comunità artistica trasferì la pratica del Cadavere Squisito nella dimensione che storicamente produsse i risultati più affascinanti: la pittura. Secondo lo stesso schema, un gruppo di quattro pittori si riuniva, si prendeva un foglio bianco e si decideva di disegnare collettivamente un corpo: uno avrebbe disegnato la testa, uno il busto, uno le gambe e l’ultimo i piedi. Alcuni dei Cadaveri Squisiti più celebri sono quelli dipinti da Man Ray, Joan Miró, Max Morise, Yves Tanguy.
In tanti si appassionarono a questo intrattenimento, trasformandolo da un gioco di parole a una modalità di creazione. “Il Surrealismo è la magica sorpresa di trovare un leone nell’armadio dove si voleva prendere una camicia” dice Frida Kahlo nel 1939. La tecnica del Cadavre Exquis ha continuato ad incuriosire artisti di tutto il mondo: il re della pop Art Andy Warhol si ispirò a questi pieghevoli capolavoro nelle sue collaborazioni con Jean-Michel Basquiat; nel 2011, durante la fiera francese di arte contemporanea SLICK, numerosi artisti vennero chiamati a decorare con questa modalità le pareti di un Hotel e al Cadavre Exquis si è recentemente ispirato anche un evento della galleria romana Tevere Art Gallery.
Questa idea di un’arte collaborativa, da applicare in ambito scolastico, tanto più in epoca di social media e condivisione virtuale, ha spinto i docenti di arte del Liceo Scientifico a sperimentare questo gioco, in una sinergia di comunicazioni verbali e grafiche che hanno portato a risultati creativi affascinanti, unici ed inaspettati.
Così come nel gioco surrealista gli artisti si riunivano e si affidavano alla casualità dando vita ad un componimento poetico o figurativo che si collegava all’inconscio, gli alunni hanno dimostrato di saper fruire delle espressioni creative delle arti ed hanno sperimentato il valore dell’ascolto, del dialogo e del confronto, in una visione integrata delle situazioni di cui sono stati protagonisti.
La D.S. prof.ssa Giovanna Fantetti ha sottolineato quanto la Giornata della Poesia abbia trovato negli alunni terreno fertile per accogliere semi di pace, attraverso la condivisione del segno e delle parole ed ha certamente contribuito alla loro crescita educativa, culturale e professionale.
E così niente è più bello e utile di un gioco preso sul serio!