TERMOLI. Negli ultimi 20 anni la Regione Molise ha rinunciato a programmare il suo futuro e ha deciso di vivere alla giornata. Questo approccio ha portato disastri in tutti i settori, ma in particolare nel campo della sanità.
Abbiamo infatti una medicina territoriale affidata alla buona volontà degli operatori, una scarsa attività di prevenzione, un sistema sanitario che non riesce ad integrarsi con i servizi sociali. Il risultato è una rete ospedaliera priva delle necessarie risorse umane e finanziarie, compromessa anche dall’assenza di una vera sanità territoriale e dalla subalternità agli interessi delle strutture private, che drenano risorse al pubblico in affanno.
Su questo disastro organizzativo e funzionale si è abbattuta la pandemia.
Partendo dall’analisi delle tante criticità emerse, La fonte ha elaborato una proposta per affrontare l’emergenza sanitaria e, più in generale, per dare un futuro all’organizzazione della sanità pubblica. Per questo abbiamo sostenuto l’ipotesi dell’ospedale Covid a Larino e la necessità di una forte ed innovativa sanità territoriale.
Le ‘Case della Comunità’, precedentemente denominate ‘Case della Salute’, possono essere una risorsa fondamentale per la prevenzione delle malattie e tutelare la salute dell’uomo e dell’ambiente. Ma possono anche ridisegnare, se opportunamente integrate con la rete ospedaliera, un sistema sanitario più virtuoso, sostenibile e vicino al cittadino.
Con il nostro progetto, abbiamo posto l’accento sul fatto che solo un buon sistema sanitario pubblico può garantire la salute del cittadino come diritto inalienabile.
Quel documento, arricchito e sottoscritto da numerose associazioni, è stato inviato al Consiglio regionale che, dopo aver fatto le dovute audizioni nella competente Commissione, lo ha deliberatamente, irresponsabilmente e inopinatamente insabbiato.
Le scelte programmatiche e finanziare recentemente adottate dal governo nazionale sono in linea con le proposte da noi precedentemente avanzate al Consiglio regionale del Molise, laddove prevedono la centralità della medicina territoriale e, in particolare, l’attivazione delle Case della Comunità.
Ora, infatti, ciascuna Regione è chiamata a dotarsi di un organico progetto di sanità territoriale, da avviare subito e da implementare con gli ulteriori finanziamenti derivanti dal PNRR.
Nella Regione Molise il Presidente-Commissario procede all’attuazione delle scelte strategiche fatte dal governo nazionale senza nessun confronto pubblico e senza una qualsiasi informativa allo stesso Consiglio regionale che, per parte sua, si finge morto.
Di fronte al grave comportamento del Presidente-Commissario e all’inerzia dell’Assemblea legislativa, abbiamo promosso, ancora una volta, un’iniziativa sulla sanità regionale. In particolare, ci siamo interessati al distretto sanitario del Basso Molise, forse il più abbandonato negli ultimi anni.
Il nostro obiettivo è restituire ai cittadini molisani il diritto di parola su un tema che è cruciale per la loro salute e decisivo per il futuro della Regione. Almeno se vuole occuparsi della sua comunità e non di interessi particolari. Per questo, la nostra azione, rafforzata dalla vicinanza di tante associazioni impegnate sul territorio e, non da ultimo, della Diocesi di Termoli-Larino, non si fermerà qui. La politica deve rendere conto ai cittadini che, legittimamente, chiedono e pretendono il diritto alla salute.
LA MEDICINA SUL TERRITORIO
Tutelare la salute dei molisani e quella del loro territorio con un progetto sociale, ambientale e sanitario
Da tempo ci battiamo per un obiettivo chiaro: dare piena attuazione all’art. 32 della Costituzione e alla legge 833/78 perché la tutela della salute del cittadino deve essere la priorità delle nostre istituzioni e della nostra società. La salute non solo è un bene prezioso ma anche un investimento virtuoso che evita allo Stato e alle nostre comunità di pagare grandi costi sociali e finanziari.
Da decenni la prevenzione è stata cancellata, così come tutte le attività di medicina sul territorio. Si è realizzato un sistema sanitario ospedalocentrico, spesso subordinato agli interessi della sanità privata. Si è così affermata una logica perversa in virtù della quale la malattia è divenuta, a volte, una cospicua fonte di reddito.
Il Covid 19 ha fatto esplodere gli aspetti paradossali di questa situazione, obbligandoci a ripensare l’intero sistema sanitario nazionale.
Serve una sanità che abbia al centro la salute prima della malattia, che dia nuova linfa alla medicina territoriale e riorganizzi il sistema ospedaliero.
Gli obiettivi del PNRR
La pandemia ha evidenziato, come noto, la debolezza della sanità territoriale, riportando l’attenzione sul tema delle Casa della salute, quale presidio territoriale fondamentale per una risposta integrata e appropriata ai bisogni di salute.
In tale contesto si inserisce la Missione 6, in accordo con la Missione 5, del Piano di Resistenza e Resilienza che mira a una riorganizzazione del sistema sanitario rafforzando la rete territoriale, i ruoli dei distretti sanitari e accelerare il processo di deistituzionalizzazione delle persone con disabilità e non autosufficienti.
Nella rete territoriale, le Case della comunità diventano il primo step della nuova organizzazione sanitaria perché consentono di potenziare e riorganizzare i servizi offerti sul territorio migliorandone la qualità. Una struttura fisica in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e potrà ospitare anche assistenti sociali rafforzando il ruolo dei servizi sociali territoriali nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale. Il presente investimento agisce in maniera sinergica con gli investimenti 1.1 e 1.2 della Componente 2 della Missione 5 al fine di accelerare il processo di deistituzionalizzazione delle persone con disabilità o non autosufficienti. La Casa della Comunità è finalizzata a costituire il punto di riferimento continuativo per la popolazione, anche attraverso un’infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica, e ha il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento. Tra i servizi inclusi è previsto, in particolare, il punto unico di accesso (PUA) per le valutazioni multidimensionali (servizi socio-sanitari) e i servizi che, secondo un approccio di medicina di genere, dedicati alla tutela della donna, del bambino e dei nuclei familiari secondo un approccio di medicina di genere. Potranno inoltre essere ospitati servizi sociali e assistenziali rivolti prioritariamente alle persone anziani e fragili, variamente organizzati a seconda delle caratteristiche della comunità specifica.
Il potenziamento dei servizi domiciliari è un altro obiettivo fondamentale per una nuova sanità che abbia il paziente al centro: interventi questi che si rivolgono in particolare ai pazienti di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti attraverso l’erogazione delle cure domiciliari che sfruttino al meglio le possibilità offerte dalle nuove tecnologie (come la telemedicina,
la domotica, la digitalizzazione); la realizzazone presso ogni Azienda Sanitaria Locale di un sistema informativo in grado di rilevare dati clinici in tempo reale; l’attivazione di Centrali Operative Territoriali, una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza; l’utilizzazione della telemedicina per supportare al meglio i pazienti con malattie croniche.
Solo attraverso l’integrazione dell’assistenza sanitaria domiciliare con interventi di tipo sociale si potrà realmente raggiungere la piena autonomia e indipendenza della persona anziana/disabile presso la propria abitazione, riducendo il rischio di ricoveri inappropriati. Nell’iter di rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture un ruolo dirimente avranno gli Ospedali di Comunità ovvero una struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata. Tale struttura, di norma dotata di 20 posti letto (fino ad un massimo di 40 posti letto) e a gestione prevalentemente infermieristica, contribuisce ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari come ad esempio quelli al pronto soccorso o ad altre strutture di ricovero ospedaliero o il ricorso ad altre prestazioni specialistiche. L’Ospedale di Comunità potrà anche facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura dei pazienti.
Le risorse complessive1, riconducibili al PNRR e al PNC (Piano degli investimenti complementari), a regia del Ministero della Salute e Soggetti Attuatori le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, assegnate per la quota riferita al PNRR tramite il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 6 agosto 2021, sono determinate in euro 8.042.960.665,58 (euro 6.592.960.665,58 a valere sul PNRR ed euro 1.450.000.000,00 a valere sul PNC), di cui:
Case della Comunità e presa in carico della persona per un importo di euro 2.000.000.000 (Almeno 1350 Case della Comunità);
Casa come primo luogo di cura e Telemedicina – sub investimenti COT, Interconnessione Aziendale, Device, per un importo di euro 204.517.588 (Almeno 600 COT);
Ospedali di Comunità per un importo di euro 1.000.000.000 (Almeno 400 Ospedali di Comunità)
I fondi assegnati al Molise
Case della
Comunità (CdC) |
COT, Interconnessione aziendale, device | Ospedali della Comunità (OdC) | ||||||
Risorse | n.
Cd C |
Risosr
se COT |
Risorse
Interconnessione aziendale |
Risorse
Device |
Obiettiv
o n. COT |
Risorse | Obiettivo n. OdC | |
Molis
e |
13.775.507 ,72 | 9 | 519.22
5 |
213.214,38 | 290.148,
57 |
3 | 6.122.447, 88 | 2 |