CAMPOBASSO. Lutto cittadino nel capoluogo regionale, bandiere a mezz’asta in tutti gli uffici pubblici per i funerali dell’indimenticabile Gino Di Bartolomeo, l’uomo vero, il politico autentico, il sindaco di tutti, deceduto all’alba di ieri, 18 febbraio.
Tanta, tantissima gente, la sua gente ha voluto testimoniare vicinanza sincera all’uomo, all’amico, al politico che in 50 anni di storia, ha fatto la storia stessa del capoluogo e della sua terra.
Sulla bara, la sciarpa con i colori della città. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di San Giuseppe Artigiano dall’arcivescovo Giancarlo Bregantini.
Di seguito riportiamo il testo del messaggio scritto dal sindaco di Campobasso Roberto Gravina in occasione di questo lutto immenso per la città di Campobasso, ma per tutta la politica regionale.
“Risulta difficile porgere i saluti a una platea commossa per la dipartita di un uomo che ha indossato, con orgoglio, la stessa fascia che oggi mi onoro di indossare io per salutare un Sindaco… già, un primo cittadino di nome e di fatto.
Quell’orgoglio, Luigi di Bartolomeo, per tutti Gino, lo ha sempre mostrato, sin da quando, apertamente, anche contro alcuni, dichiarò a gran voce di voler diventare sindaco della sua amata Campobasso.
Perché il politico, Gino, lo aveva già fatto a 360 gradi, salendo ai vertici di tutte le istituzioni locali, arrivando anche a Roma, dove non nascondeva il suo disagio per essere un semplice numero, distaccato dalla gente, dalla sua gente.
È così che Gino diventa big Gino, capace di una comunicatività tutta sua, capace di passare da argomenti leggeri, con una ilarità travolgente, a momenti estremamente seri, con un piglio e una capacità di analisi concreta frutto di anni e anni di esperienza amministrativa, a momenti riflessivi e interiori, con una sensibilità che non ti aspettavi.
Ed è qui che il politico non c’entrava nulla, è qui che veniva fuori il personaggio, perché Gino di Bartolomeo, oggi, viene celebrato prima ancora che come politico, come un personaggio di questa città.
Il lutto cittadino, infatti, raccoglie il sentimento che la comunità ha manifestato per la perdita di una figura che ha rappresentato la campobassanità radicata nella nostra collettività cittadina e lo testimoniano le innumerevoli manifestazioni di affetto che la sua dipartita ha provocato. Una campobassanità capace di essere comunicata in modo trasversale: dai più piccoli, ai ragazzi e agli adulti, ognuno è stato raggiunto e toccato dalle sue parole dirette, coraggiose e leali che mettevano al primo posto, dinanzi a ogni discussione anche forte, i rapporti sociali e umani.
È stato sindaco in un periodo in cui i social iniziavano a prendere piede e, suo malgrado, nonostante non fosse avvezzo, era presente con immagini o video che lo hanno ritratto sempre come un personaggio schietto, sincero e vero.
Ed è con quella sincerità che ti porgo a nome di tutta la città, della tua e nostra Campobasso, l’affetto che meriti.
Ciao big Gino, che la terra ti sia lieve.”
Condoglianze ai familiari da parte di tutta la nostra redazione.