LARINO. È stato rintracciato grazie a una foto su Facebook, postata e poi rimossa dopo qualche ora, un latitante originario del Molise, ricercato per numerosi reati tra quali rapina, ricettazione e truffa, commessi nelle provincie di Campobasso e Chieti dal 2010 al 2018.
Il quarantasettenne, già noto alle forze dell’ordine, era fuggito all’estero da oltre tre anni, pensando di scampare alla cattura e alla giustizia.
A tradirlo, però, sono stati alcuni scatti postati dall’uomo proprio sui social e che ritraevano un ponte in una nota località del Belgio.
Le foto, immediatamente notate dai militari della Compagnia di Larino, hanno permesso di approfondire la ricerca. Grazie, infatti, a un ponte pedonale visibile appena sullo sfondo della foto, gli investigatori sono riusciti ad incastrare il latitante. Le ricerche del particolare ha avviato un’autentica caccia al luogo e a far risalire ad una località belga di nome Toumai, al confine con la Francia. Immediatamente sono stati avviati i rapporti con S.I.R.E.N.E., una struttura appositamente creata dal Ministero dell’Interno per lo scambio di informazioni tra forze di polizia nell’area dell’Unione Europea che ha funzionato da ponte comunicativo e di interscambio informativo tra i militari dell’Arma e quelli di Francia e Belgio. Intensa l’attività di osmosi informativa che ha portato alla localizzazione del soggetto il quale, una volta fermato, è stato identificato mediante la comparazione delle impronte digitali.
L’uomo, che agiva indisturbato e con documenti falsi fino al momento del rintraccio, era ricercato in tutta Europa poiché, su di lui, pendevano ben due Mandati di Arresto Europeo.
Nativo della provincia di Campobasso, aveva spostato la sua dimora al confine tra la Francia ed il Belgio, dove aveva addirittura aperto un ristorante chiamandolo “Rotello”, richiamando proprio come il suo paese natio.
A tradirlo però, una superficialità di un post sui social, durato il tempo necessario per essere localizzato ed arrestato.
Le indagini, “aperte” anche oltre i confini Schengen, sono state dirette dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di L’Aquila che ha sovrinteso e coordinato ogni singola operazione.
“Per arrivare all’uomo, è stato fondamentale lo scambio di informazioni tra l’Arma dei Carabinieri e le forze di polizia di Belgio e Francia ”, è quanto riferisce il Comandante della Compagnia Carabinieri di Larino, Capitano Christian Petruzzella. e ora dovrà ora scontare oltre cinque anni di reclusione.
Il pregiudicato dopo l’arresto è stato tradotto in una casa di reclusione belga, dove dovrà scontare una pena di oltre cinque anni, in attesa di estradizione.