ROMA. Una grande opportunità per il Molise, una vetrina d’eccezione dove ancora una volta un professionista molisano, nella specie una donna, appassionata ed amante di diritto, ha preso la parola relazionando su un argomento davvero importante perché oggi si chiede all’avvocato di affrontare una nuova sfida che è quella dei soggetti fragili e della bioetica.
Ci stiamo riferendo al XII Congresso nazionale dell’Ami, l’associazione degli avvocati matrimonialisti che in Molise ha il suo presidente nell’avvocato Micaela Bruno, in corso di svolgimento in queste ore a Roma
L’avvocato Bruno, accompagnata dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Larino e dal presidente delle Pari opportunità insieme al direttivo, non soltanto ha partecipato alla due giorni congressuale ma ha avuto anche l’opportunità di relazionare alla folta platea di giuristi, tra i pochi presidenti regionali a farlo, su un argomento come l’etica e la deontologia dell’avvocato ed in particolare dell’avvocato di famiglia.
La Bruno, citando Calamandrei, ha affermato “possiamo dire che ci sono molte professioni che possono essere svolte con l’intelletto, con la preparazione, ma non l’avvocato, o meglio non solo con questa, perché si possa svolgere la nostra professione è necessario avere un approccio empatico specie quando interagiamo con le famiglie”.
Quello di Roma, è il primo congresso nazionale in presenza dopo due anni. L’Ami è la prima associazione che ne ha organizzato uno peraltro su un tema di pressante attualità come il fine vita e l’aiuto dei soggetti deboli da parte dell’avvocato matrimonialista. Una vetrina davvero importante, dunque, per l’avvocato Micaela Bruno ma anche per il foro di Larino di cui la Bruno è certamente una delle rappresentanti più eccelse.