URURI. Questa mattina presso l’auditorium della Fondazione Molise Cultura si è svolta la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo teatrale “La Gratitira. Una storia arbrësh” che andrà in scena questa sera, alle 21, al Teatro Savoia. Per l’occasione erano presenti, tra gli altri, il sindaco del centro bassomolisano Laura Greco, il suo vice Emiliano Plescia, il consigliere Rossano Occhionero il regista Antonio De Gregorio, l’attore Marco Caldoro e il presidente della Fondazione Molise Cultura Sandro Arco.
“L’opera – come si legge sulla pagina Facebook dell’amministrazione – nasce da una particolarità esclusivamente ururese, la Gratitir, una pietra che raccoglie in sé tradizione e leggenda arbrësh e che è stata gentilmente concessa dal dott. Giovanni Occhionero”.
Una pietra ‘magica’ che si tramanda di madre in figlia e che avrebbe le potenzialità di portare fortuna alle partorienti. Ebbene da questa pietra magica nasce lo spettacolo che è frutto di un gran lavoro di ricerca partito nel 2020 e di un progetto Interreg tra Italia, Albania e Montenegro dal nome ‘Aida’. Progetto che è stato sposato dal Comune di origini albanesi bassomolisano come vetrina importante per esportare oltre i confini regionali la sua storia e la sua cultura.
Lo spettacolo, prodotto davvero come un piccolo gioiello dalla Fondazione Molise Cultura, ha già debuttato a luglio a Campobasso, nell’auditorium dell’ex Gil, ma questa sera sarà proposto in una forma teatrale ampliata e dunque inedita al Savoia con la sceneggiatura di Marco Caldoro, Antonio De Gregorio (anche regista) e di Carol Guarascio. Particolarità, nella particolarità dello spettacolo, le musiche ispirate alla tradizione arbereshe eseguite dal vivo e scritte dal maestro Giuseppe Spedino Moffa.
La Gratitira è interpretato da Marco Caldoro (attore campobassano), Barbara Petti, Erika Petti e Giada Di Palma. Le musiche, sono eseguite oltre che da Moffa anche dai musicisti Vittorio Sabelli, Marco Molino, Manuel Petti e Lorenzo Mastrogiuseppe.
Tanti talentuosi artisti molisani, una leggenda, una pietra magica ed una storia tutta da vedere legata ad un uomo di origini arbereshe, che come un novello Ulisse si ritrova sulla banchina del porto di Brindisi, indeciso se prendere o meno la via del mare per andare a conoscere le sue origini, traghettando fino alle coste dell’Albania.