TERMOLI. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Termoli, a conclusione accertamenti seguiti ad un intervento effettuato nel corso di un servizio perlustrativo, hanno tratto in arresto un 49enne originario del trapanese ma da anni residente stabilmente in provincia di Campobasso, già noto ai militari poiché titolare di numerosi precedenti penali e di polizia.
A carico dell’uomo vigeva l’obbligo di permanere all’interno della propria abitazione poiché ivi sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in applicazione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Larino in relazione ad una rapina a mano armata, perpetrata il 20 marzo 2019 presso un bar di Termoli dallo stesso unitamente ad altri due complici, in occasione della quale i malfattori erano stati tutti e tre arrestati, in flagranza di reato, sempre da militari del citato Comando Arma. L’odierno arresto è scaturito invece da un controllo effettuato dagli operanti presso la residenza del 49enne, al fine di accertarne la presenza in casa. A quel punto, rilevata la sua effettiva irreperibilità presso l’abitazione, venivano immediatamente avviate le ricerche sul territorio, conclusesi successivamente con il rintraccio del medesimo addirittura a Termoli, Comune peraltro diverso da quello di residenza e domicilio. Nell’occasione i militari sorprendevano il soggetto mentre bivaccava tranquillamente all’interno di un un noto bar del luogo, come se nulla fosse, intento altresì ad infastidire con atteggiamenti assolutamente esecrabili gli astanti.
Gli immediati accertamenti svolti dagli operanti consentivano anche di appurare che l’uomo, in totale disprezzo delle Leggi ed in particolare della misura cautelare emessa dal Tribunale di Larino (CB) ed alla quale si trovava sottoposto, era giunto presso il citato esercizio da quasi due ore nel corso delle quali, oltre ad avere consumato diversi superalcolici, aveva anche reiteratamente disturbato, con comportamenti al limite della vessazione, diversi clienti nonché un dipendente dell’esercizio, a cui aveva chiesto con fastidiosa insistenza ed atteggiamento minaccioso di potere ricaricare il proprio smartphone utilizzando la rete elettrica del bar.
A quel punto, accertate le evidenti responsabilità penali dell’uomo in relazione al reato previsto e punito dall’articolo 385 del Codice Penale, poiché colto nella flagranza del reato di evasione dagli arresti domiciliari peraltro anche in un Comune diverso da quello dove avrebbe dovuto scontare detta misura limitativa della libertà personale, lo stesso veniva tratto in arresto e tradotto presso la propria abitazione per ivi permanervi, in regime di arresti domiciliari, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria di Larino.
La vicenda in questione dimostra, ancora una volta, l’importanza del costante ed attento controllo del territorio svolto dai Carabinieri della Compagnia di Termoli (CB), ma anche quanto fondamentale sia la tempestività ed efficacia degli interventi effettuati anche d’iniziativa e che, nel caso di specie, hanno consentito di non lasciare impunita una grave illiceità, assicurando alla giustizia l’autore del reato, tra l’altro non nuovo a condotte antigiuridiche del genere.